Hugh Jackman ferì gravemente una stuntwoman con i suoi artigli durante le riprese del primo X-Men (2000): “La ferita sembrava un geyser.”
Lo scorso anno si è celebrato il 20º anniversario dell’uscita nelle sale americane del primo film degli X-Men diretto da Bryan Singer che, insieme alla trilogia di Spider-Man di Sam Raimi, ha contribuito al successo del genere dei cinecomics per come lo conosciamo oggi, gettando inevitabilmente le basi per la nascita del Marvel Cinematic Universe. La pellicola, inoltre, viene ricordata ancora oggi per l’esordio del Wolverine di Hugh Jackman che, nonostante alcune differenze con la controparte fumettistica, ha convinto appieno il pubblico ed i fan dei fumetti entrando nel cuore di molti di loro fino alla conclusione del suo arco narrativo in Logan (2017). Non tutti sanno, tuttavia, che durante la realizzazione vennero utilizzati dei veri artigli di metallo che resero le riprese molto più… pericolose.
In un’intervista con Express risalente al 2009, Hugh Jackman raccontò un agghiacciante aneddoto riguardante i suoi artigli. Durante le riprese del terzo atto del film ambientato nei pressi della Statua della Libertà, a quanto riportato, l’attore australiano ferì gravemente la controfigura di Rebecca Romijn (Mystica) con gli artigli di Wolverine. L’infortunio costrinse la produzione ad usare “un finto arto con un braccio nascosto dietro la schiena” per evitare altri incidenti ma l’oggetto di scena venne usato solo in una sequenza prima di essere totalmente scartato:
“Per il primo film avevamo dei veri artigli di metallo e io, la ragazza che interpretava Mystica, ossia Rebecca Romijn, e la sua controfigura stavamo girando una scena di combattimento sulla Statua della Libertà. La colpii al braccio, dato che era previsto dalla coreografia, e avrebbe dovuto spostarlo ma se ne dimenticò e gli artigli entrarono direttamente nel suo braccio, di circa un centimetro. Rimasi sbalordito. Era una di quelle cose che… Era una ferita molto profonda, c’era un buco ma non usciva sangue e poi, tipo un minuto dopo, divenne un geyser. Non svenni e pensavo che lei avrebbe urlato e dato di matto ma disse solo ‘Sì! Sono stata trafitta da Wolverine!’. La tipica stuntwoman.”
In un’altra intervista con Entertainment Weekly, Jackman definì gli artigli delle vere e proprie “macchine assassine“, aggiungendo di aver perso il conto di quante persone avesse trafitto inavvertitamente oltre a sé stesso. Nel tentativo di prevenire eventuali incidenti, infatti, l’attore si esercitava spesso con gli artigli nel dietro le quinte e per conto suo ma il risultato non era poi tanto diverso: “Ho parecchie cicatrici sulle cosce, e non è una cosa molto bella. Mi sono avvicinato ad alcune aree sensibili, ma va tutto bene.”
Trovare delle alternative più sicure per gli artigli del mutante canadese non fu affatto facile per la Fox, come dimostrato dai pessimi artigli in CGI visti in X-Men le origini: Wolverine (2009). Per questo motivo, gli artigli furono ridisegnati per Wolverine – L’immortale (2013) di James Mangold in cui, secondo FX Guide, vennero utilizzati diverse tipologie di artigli – di plastica, gomma e metallo – in base alla sequenza e all’azione mantenendo al contempo la CGI. A tal proposito, Tim Crosbie, supervisore degli effetti visivi di Rising Sun, ha spiegato:
“Quegli artigli di metallo sono piuttosto affilati. Puoi cavarti un occhio abbastanza facilmente con quelli… Sono fatti di alluminio lucidato. Devono essere affilati, altrimenti non avrebbero lo stesso effetto nei primi piani. Ma possono essere usati solo per degli stunt di un certo livello, oltre il quale anche il minimo urto può tagliarti le nocche… ed è lì che subentra la CGI.”
Ricordiamo che X-Men (2000), diretto da Bryan Singer, vede nel cast Hugh Jackman (James “Logan” Howlett/Wolverine), Patrick Stewart (Charles Xavier/Professor X), Ian McKellen (Erik Lehnsherr/Magneto), Famke Janssen (Jean Grey), James Marsden (Scott Summers/Ciclope) Halle Berry (Ororo Munroe/Tempesta), Anna Paquin (Rogue), Rebecca Romijn (Raven Darkhölme/Mystica), Tyler Mane (Sabretooth), Ray Park (Toad) e Bruce Davison (Senatore Robert Kelly).
SINOSSI
“In un mondo futuro i bambini nascono con un fattore speciale nei geni, il fattore X, che li rende mutanti e conferisce loro poteri speciali. Il senatore Robert Kelly semina intolleranza e pregiudizio nei confronti di questi esseri scontrandondosi con il Professore Charles Xavier che cerca di fermare l’odio nei loro confronti. Per opporsi a Magneto, un mutante a cui è stata uccisa per mano dei nazisti l’intera famiglia e che ora nutre un desiderio di vendetta nei confronti dell’umanità, Xavier crea un gruppo speciale di mutanti, gli X-Men.”