Bruce Davison, interprete del Senatore Robert Kelly nel primo X-Men di Bryan Singer, ha svelato che i Repubblicani amavano il suo personaggio.
Quando il primo X-Men diretto da Bryan Singer venne rilasciato nelle sale americane ormai vent’anni fa inaugurando ufficialmente l’era dei film tratti dai fumetti supereroistici, il Senatore Robert Kelly interpretato da Bruce Davison rifletteva l’immagine della peggior tipologia di politico: conservatore, reazionario, xenofobo e nazionalista. Tutte caratteristiche ravvisabili nei membri più moderati del Partito Repubblicano moderno.
Durante una recente intervista con Inverse in commemorazione del 20º anniversario del film, Davison ha rivelato di essere riuscito ad ottenere i finanziamenti necessari per promuovere iniziative e programmi per l’arte e la cultura nei primi anni 2000 grazie alla simpatia che i repubblicani più conservatori – tra cui l’ex governatore del Kansas Sam Brownback – avevano per il suo personaggio:
“Passavo molto tempo a Washington con la Creative Coalition e mi mandavano negli uffici dei Repubblicani perché andavano pazzi per il Senatore Kelly. Era grandioso parlare con Brownback e i suoi colleghi che mi dicevano cose come ‘Oh sì, il Senatore Kelly. Posso identificarmi in quel tipo‘. Brownback era un muro di mattoni quando si trattava di finanziare le arti ma gli assistenti del senatore amavano il Senatore Kelly.”
Secondo Bruce Davison, inoltre, oggi il Senatore Robert Kelly potrebbe essere paragonato a Mike Pence, attuale vicepresidente degli Stati Uniti sotto l’amministrazione di Donald Trump:
“Preferirei non essere paragonato a lui ma sì. Pence è quel tipo.”
Dopo aver ricordato con nostalgia l’esperienza vissuta sul set del film, l’attore ha espresso il suo punto di vista critico sul futuro dei cinecomics e sull’introduzione degli X-Men nel Marvel Cinematic Universe, ammettendo tuttavia di essere disposto a tornare nei panni del Senatore Kelly se i Marvel Studios glielo proponessero:
“X-Men non assomigliava a niente di ciò che avevo letto o visto prima. Riguardava i personaggi. Riguardava i mutanti che vivono nel mondo reale. Non era il primo, ma seguiva quel genere che ora ha fagocitato tutto. Ora immagino che anche quell’era sia prossima alla fine. Il primo X-Men era qualcosa che altera la tua percezione e cambia improvvisamente il modo in cui guardi le cose. Trovavo tutti i personaggi complessi e interessanti. Erano un mistero ai tempi. Non li conoscevamo molto, ma sapevamo che stavano lottando e che stavano cercando di fare qualcosa e che questo grande conflitto stava iniziando a fermentare.”
“Non sono molto interessato a ciò che la Disney farà per rilanciare gli X-Men. Stanno solo proponendo una nuova storia. Dovrebbe trovare piuttosto nuove idee e nuovi personaggi. Stan Lee lo faceva tutte le volte. Bisogna trovare i nuovi Stan Lee in questo mondo, vedere cosa si inventano e poi costruirci tutto sopra. Sarei più che felice di fare qualcosa che ha a che fare con quello, ma non ci spererei troppo.”
SINOSSI
“In un mondo futuro i bambini nascono con un fattore speciale nei geni, il fattore X, che li rende mutanti e conferisce loro poteri speciali. Il senatore Robert Kelly semina intolleranza e pregiudizio nei confronti di questi esseri scontrandondosi con il Professore Charles Xavier che cerca di fermare l’odio nei loro confronti. Per opporsi a Magneto, un mutante a cui è stata uccisa per mano dei nazisti l’intera famiglia e che ora nutre un desiderio di vendetta nei confronti dell’umanità, Xavier crea un gruppo speciale di mutanti, gli X-Men.“