Beau DeMayo, showrunner di X-Men ’97, spiega la sua visione per la serie e lo sconvolgente finale del quinto episodio.
Ieri pomeriggio ha fatto il suo debutto su Disney+ il quinto episodio di X-Men ’97, revival della storica serie animata sugli X-Men che sta conquistando critica e pubblico.
Questo episodio è stato decisamente sconvolgente e ricco di colpi di scena ed è stato incoronato dai fan come il migliore (fino ad oggi) tra quelli usciti.
Su Twitter, lo showrunner Beau DeMayo ha rotto il silenzio dopo il suo licenziamento dalla serie e, con un lungo messaggio ha spiegato l’importanza di questo episodio, tracciando una serie di parallelismi tra gli X-Men e la sua vita (ma anche la vita di molti spettatori che sono cresciuti con la serie animata originale).
L’episodio 5 è stato fondamentale nel mio pitch a Marvel di novembre 2020. L’idea era quella di far vivere agli X-Men un’esperienza come la nostra che siamo cresciuti con lo show originale quando eravamo bambini negli anni ’90. Lì il mondo sembrava ancora un posto sicuro, personaggi come Tempesta che commentavano il razzismo trovandolo bizzarro e pittoresco.
Nelle nostre giovani menti, il mondo era un posto semplice dove c’era soltanto giusto e sbagliato, dove tutte le domande sull’identità e la giustizia sociale avevano delle risposte relativamente semplici.
Poi c’è stato l’11 settembre ed il mondo si è completamente ribaltato. Non era più sicuro. Sono iniziati ad emergere movimenti populisti e l’intera nazione ha faticato a superare questo trauma e questa frattura all’interno di ogni fascia demografica.
In quel periodo, ho fatto coming out alla mia famiglia ed ho capito che non tutti mi avrebbero accettato. Sono entrato al college ed ho notato che certi gruppi mi evitavano o si rifiutavano di servirmi perché non avevo un “taglio di capelli etico”. La realtà – come ha scoperto Jubilee nell’episodio 4 – può essere davvero spaventosa.
Questo è successo a tante persone. Avevamo famiglie e lavori, ma di punto in bianco non bastavano neanche più per sopravvivere. Avevamo responsabilità, stavamo crescendo…
Se siete come me, anche voi vi sarete rivisti i vecchi episodi per trovare una zona di comfort. L’ho fatto tante volte durante il Covid… ma, come dice Roberto a Jubilee, è pericoloso vivere nel passato ed aggrapparsi alla nostalgia. È pericoloso non lasciarsi andare a ciò che vogliamo essere, proprio come stanno scoprendo Ciclope e Jean.
DeMayo ha quindi confrontato gli eventi di Genosha del quinto episodio con il suo passato personale, aggiungendo:
Se gli eventi come l’11 settembre, la strage di Tulsa, di Charlottesville o del Nightclub Pulse ci hanno insegnato qualcosa, è che troppe storie terminano troppo presto.
Io andavo al Pulse, era il mio locale, ho tanti ricordi… come Genosha, per me e per tante altre persone era un luogo sicuro dove ballavamo, ridevano e ci sentivamo liberi. Ho pensato tanto al mio passato quando ho realizzato questo episodio e come la comunità gay è risorta per guarire dopo quel triste evento.
Come molti di noi che sono cresciuti con il cartone originale, gli X-Men sono stati colpiti più volte dal mondo degli adulti, rendendosi conto che non è sicuro. La vita li ha colpiti duramente. Proprio come noi, gli X-Men hanno dovuto decidere a quali parti di loro stessi aggrapparsi e quali lasciare andare pur di fare ciò che gli imponeva l’umanità: affrontare un futuro incerto che nessuno di loro si sarebbe mai immaginato.
Trask lo dice a Ciclope “non hai idea di cosa significa essere lasciato indietro dal futuro”… ed ora gli X-Men stanno vivendo la stessa cosa e, proprio come noi, dovranno capire se intraprendere un periodo di giustizia sociale oppure – come detto da Magneto al processo – di guarigione collettiva.
Ad oggi non è chiaro il motivo per cui DeMayo sia stato licenziato da Marvel, anche se molti fan stanno chiedendo a gran voce sui social un suo reintegro dopo l’eccellente lavoro con la serie animata.
#XMen97 Spoilers ahead: pic.twitter.com/9mZ4uPTfpk
— Beau DeMayo (@BeauDemayo) April 10, 2024