Durante un’intervista rilasciata per Variety, il creatore e il regista della serie animata, Insuperabili X-Men, rispettivamente: Eric Lewald e Larry Houston, hanno commentato le critiche di “whitewashing” e “cultura woke” che sono state rivolte a Beau DeMayo (creatore di X-Men ‘97) prima del suo recente licenziamento.
Nello specifico, le critiche di “whitewashing” sono state mosse rispetto al nuovo adattamento del personaggio di Sunspot, critiche che, come una reazione a catena, hanno innescato ulteriori polemiche a seguito dell’annuncio che Morph sarebbe stato ritratto come un personaggio non binario. In X-Men ’97, infatti, Morph non apparirà come un uomo dai capelli castani, bensì calvo, con un volto bianco e privo di lineamenti caratteristici.
A tal proposito, Larry Houston, il regista della serie originale, ha commentato:
“Per quanto mi riguarda l’espressione ‘non binario’ è equivalente a ‘mutaforma’. Ogni personaggio in grado di cambiare genere, o trasformarsi da umano ad animale, personalmente lo considero un mutaforma“.
A dar manforte al collega è intervenuto anche il creatore di Insuperabili X-Men, Eric Lewald, portando come esempio la resurrezione di Morph nella seconda stagione, quando, dopo essere tornato in vita, si trasforma in Rogue, Tempesta e Jean Grey per vendicarsi:
“Colpisce Wolverine, il suo amico più caro, nel modo più drammatico possibile: assume le sembianze di Jean Grey e mettendogli una mano sul collo si avvicina per baciarlo. Non credo ci sia nulla di più non binario. Il personaggio di Morph era già così. Siccome però ora è diventata una questione sociale rilevante, adesso le persone sono diventate più sensibili al riguardo. Questa è l’unica differenza”.
Infine, alle voci del coro, si è aggiunta anche la sceneggiatrice Julia Lewald dichiarando:
“Abbiamo dimenticato come essere solidali gli uni con gli altri e andare d’accordo? È davvero molto strano e doloroso dover continuare a fare i conti con gli stessi problemi di 30 anni fa“.