Settimana scorsa sono usciti i primi due episodi di X-Men ‘97, la tanto attesa serie animata prodotta dai Marvel Studios che riprende le vicende del cartone uscito negli anni ‘90.
Alla fine del secondo episodio i mutanti si trovano di fronte a una rivelazione scioccante: l’esistenza di due Jean Grey.
Nel terzo episodio, uscito oggi, i protagonisti scoprono che la Jean Grey con cui hanno trascorso le prime due puntate è in realtà un clone del personaggio originale, chiamato Madelyne Pryor, nota anche come Regina dei Goblin.
Questo misterioso clone è stato creato dal villain Sinistro con uno scopo ben preciso: utilizzare i poteri del figlio di Scott Summers e Jean Gray nato nell’episodio precedente.
Purtroppo, non si sa da quanto tempo il clone abbia preso il posto della vera Jean Grey. Questo enigma è un mistero anche per i protagonisti, che alla fine dell’episodio si chiedono se la clonazione sia avvenuta prima del matrimonio tra Ciclope e la mutante (avvenuto nella prima stagione della serie degli anni ’90) o prima della saga della Fenice (durante la quarta stagione della serie originale).
La Regina dei Goblin, conosciuta anche come Madelyne Jennifer Pryor, è un personaggio introdotto per la prima volta in “Uncanny X-Men #168” della Marvel Comics nel 1983.
La sua storia è intricata e piena di misteri, con legami profondi con Jean Grey e la Forza Fenice.
Nata da un’umile famiglia, Madelyne ha vissuto gran parte della sua vita nell’ombra, fino a quando non è stata catapultata nel mondo dei mutanti scoprendo che in realtà è un clone di Jean Grey creato da Sinistro.
Il piano del villain era quello di sostituire la Jean Grey originale con il clone, così da rapire il figlio avuto con Ciclope. Infatti sperava che l’unione tra Scott Summers e Jean Grey generasse un mutante potente. Tuttavia, Madelyne non ha sviluppato abilità mutanti come sperato. Dopo che la Fenice Nera è morta sulla Luna, la Forza Fenice ha cercato di restituire la parte “presa in prestito” dell’anima di Jean al suo corpo, che era in animazione sospesa.
La Forza Fenice ha provato a cercare la cosa più simile alla mutante, donando una scintilla di sé stessa a Madelyne, attivando i suoi poteri mutanti, conferendo alcuni ricordi di Jean e suscitando nuovamente l’interesse di Sinistro.
Con il passare del tempo, Madelyne ha abbracciato appieno il suo ruolo come antagonista degli X-Men, assumendo il nome di Regina dei Gobli. La sua sete di potere e vendetta è diventata evidente mentre cercava di conquistare e distruggere coloro che l’avevano ferita nel passato.
La Regina dei Goblin ha avuto una serie di avventure, tra cui essere madre del figlio di Scott Summers, Nathan Christopher Summers (noto come Cable). Ha anche fatto parte della Sisterhood of Mutants e ha avuto un ruolo negli eventi di Avengers vs. X-Men.
Come molti antagonisti tragici, il destino della Regina dei Goblin ha raggiunto il suo culmine in un epilogo drammatico, che ha lasciato un’impronta indelebile nel mondo dei fumetti. Sebbene il suo destino finale possa variare a seconda delle interpretazioni delle diverse narrazioni degli X-Men, c’è un momento iconico che rimane inciso nella memoria dei lettori.
Una delle interpretazioni più celebri del destino della Regina dei Goblin si svolge durante la saga “Inferno“. In questo arco narrativo, il suo legame con il demone N’astirh e la sua sete di potere la portano a compiere azioni sempre più oscure e distruttive. La sua follia e la sua malvagità raggiungono il culmine quando cerca di sacrificare suo figlio Cable, in un oscuro rituale per ottenere ancora più potere.
Questo atto disperato e malvagio ha messo in moto una serie di eventi che hanno portato alla sua fine tragica.
Nel culmine della battaglia tra gli X-Men e le forze demoniache, la Regina dei Goblin è finalmente stata sconfitta. La sua morte è sia un atto di redenzione che un triste epilogo della sua tormentata esistenza. Mentre affrontava le conseguenze delle sue azioni, Madelyne Pryor ha finalmente trovato pace, anche se a un prezzo terribile.
La sua fine ha servito da monito, un’illustrazione cruda delle conseguenze dell’oscurità e della ricerca del potere a ogni costo.