Attenzione agli SPOILER sull’ottavo episodio di WandaVision.
Ci troviamo ormai a marzo e WandaVision dei Marvel Studios è ormai prossima alla sua conclusione: dopo l’ottavo meraviglioso episodio di venerdì scorso (qui trovate la nostra consueta analisi con SPOILER), tra 2 giorni andrà in onda il finale di stagione della serie, che dovrebbe durare 50 minuti.
Nel frattempo però, ho deciso di entrare nel dettaglio del penultimo episodio per esporre alcuni collegamenti che potrebbero anticipare un grande punto di svolta per l’Universo Cinematografico Marvel.
Lo scorso venerdì abbiamo finalmente scoperto le origini di Wanda, con un enorme accenno a Scarlet Witch, nome che fino a questo momento era stato lasciato da parte e mai menzionato nel MCU.
Ora che i diritti della Fox sono finalmente nelle mani della Disney, a mio avviso i Marvel Studios hanno finalmente deciso di esplorare il lato “Mutante” di Wanda ricollegandosi alle sue prime storie, tralasciando quindi il retcon con il quale Marvel Comics (presumibilmente proprio a causa del successo nel MCU) ha modificato l’origine dei suoi poteri, collegandola agli esperimenti dell’Alto Evoluzionario e non più al gene mutante.
Adessiìo che finalmente è tutto in mano alla Casa delle Idee, gli accenni di questa serie ci porteranno pian piano ad una lenta introduzione dell’universo Mutante. Certo, ci vorrà ancora molto tempo prima di vedere gli X-Men veri e propri, ma ho la sensazione che alcuni concetti verranno introdotti già nei prossimi anni.
Sia chiaro, non ritengo possibile che venga tenuto in conto quello che fino ad ora ha creato la Fox (tranne nel caso di Deadpool) e sono convinta che i Marvel Studios procederanno come hanno sempre fatto in casi del genere: tabula rasa.
Detto ciò, passiamo alla parte concreta di questo approfondimento: la serie ha esplorato le radici di Wanda tramite moltissimi riferimenti, non solo agli show cult che hanno segnato la storia della TV americana, dagli anni 50 fino agli anni 2000, ma anche a fumetti strettamente legati alla sua storia (come per esempio “Assedio” o “Le notti di Wundagore”), che spesso si notano a malapena, ma chi li ha letti ovviamente ha saputo cogliere.
Tra le altre connessioni, un simpatico parallelismo è relativo proprio all’evoluzione dei poteri di Wanda: nei fumetti tutto partì da piccole cose, come la capacità di alterare le probabilità di una situazione e di rompere la gamba debole di una sedia al momento giusto, mentre nella serie tv rivediamo questo discorso riportato alla scena del missile Stark a casa della famiglia Maximoff.
Nello specifico, è proprio in questo momento che scopriamo che la bomba non è esplosa non per un difetto di fabbrica, ma propio a causa dei poteri di Wanda, che inconsciamente li ha scatenati per la prima volta alterando le sue probabilità di esplosione, lasciando sbalordita anche Agatha Harkness:
Magia di probabilità.
No…io…non è mai esplosa, era difettosa. Non lo sapevamo. Eravamo intrappolati.
Per molto?
Due giorni.
Che grosso trauma…eppure eravate al sicuro come dei micini nella bambagia.
Quella che vedo qui è una piccola strega ossessionata dalle sitcom con anni di psicoterapia davanti a sé.
Le parole di Agatha sono chiare: Wanda è sempre stata una maga e di conseguenza i successivi esperimenti con la Gemma dell’Infinito da parte dell’H.Y.D.R.A. hanno soltanto sprigionato qualcosa di latente al suo interno.
Tralasciando i figli di Wanda, si tratta della prima volta in assoluto nella storia dell’Universo Cinematografico Marvel che un personaggio nasce con i suoi poteri e non li ottiene dopo esperimenti / incidenti. Semplice magia (magari come le altre streghe viste nel concilio ad inizio episodio), oppure c’è dell’altro, un “gene” rimasto latente fino al momento di assoluta necessità? Questo è il grande interrogativo che ovviamente potrebbe avere enormi ripercussioni per l’intero MCU.
La stessa Agatha a fine episodio menziona anche un altro dei poteri classici di Wanda derivanti dalle sue abilità mutanti: la Magia del Caos, ricollegandola proprio alla figura di Scarlet Witch, che la stessa Wanda ha intravisto nel momento in cui ha interagito per la prima volta con la Gemma dell’Infinito. Presumibilmente scopriremo maggiori dettagli nell’episodio di dopodomani, ma non è tanto qui dove vogliamo portarvi.
Continuando con questo potenziale collegamento tra Wanda ed i mutanti, è il momento di parlare degli Easter Egg e dei riferimenti: Ormai da diversi episodi, la serie ha iniziato ad includere piccoli omaggi ad un Grande Evento Marvel in particolare, che ha segnato la vita di Wanda in primis (ma anche di moltissimi altri eroi di punta, come Wolverine): House of M.
Per chi non conoscesse questa storia, si tratta di un amatissimo arco narrativo (che vi consigliamo assolutamente di recuperare) scritto da Brian Michael Bendis e disegnato da Oliver Coipel nel 2005, due artisti di punta per la Marvel, soprattutto per quegli anni. Ovviamente non si tratta di una trasposizione pedissequa della versione cartacea (cosa che nei cinecomic di rado viene fatta) ma di ispirazioni per determinati elementi estetici e di trama.
Nella storia, Wanda, presa da un fortissimo crollo psicologico riscrive la realtà, creando una terra in cui non solo riesce ad avere i due gemelli, ma dove ogni personaggio conosciuto vive una storia non sua, ricreata da zero, senza ricordare assolutamente nulla della sua vita precedente. Questo vi dice nulla?
Tornando alla serie, quando Wanda sprigiona i suoi poteri per creare la sua vita idilliaca a WestView, avviene la stessa cosa: in forma ridotta, la realtà viene riscritta completamente (in quella zona) ed ogni cittadino di punto in bianco perde ogni ricordo della sua vita precedente. Wanda riesce quindi a controllare completamente la realtà, “riavvolgendo il nastro” a suo piacimento e dando anche vita ai suoi due figli, Tommy e Billy.
Tutto questo in aggiunta ai continui riferimenti visivi che ci vengono dati, come la costruzione della casa che ha la stessa identica estetica fumettistica della cover di “House of M”, oppure il momento in cui Visione, uscendo dall’Esa, inizia a decomporsi (proprio come successe ad Occhio di Falco nel fumetto) o anche la runa che vediamo nel seminterrato di Agatha a forma di M, che esteticamente somiglia al logo del fumetto.
Ovviamente per ora si tratta soltanto di speculazioni e omaggi (i Marvel Studios hanno sempre incluso tantissimi Easter Egg nelle loro produzioni), ma a fronte delle rivelazioni del precedente episodio, in molti stanno iniziando a sospettare un disegno più grande. Sarà questa la chiave verso il “Multiverso della Follia” che affronterà il Dottor Strange nel suo nuovo film diretto da Sam Raimi? Una versione di “House of M” che si estende nella sua disperazione su più piani della realtà? Non ci resta che attendere venerdì, per scoprire come andrà a finire la storia di “Wandavision“, ma soprattutto: a cosa darà inizio la furia di Scarlet Witch.