Il 24 ottobre è uscito al cinema Venom: The Last Dance che chiude la trilogia sul Simbionte. Il film è scritto e diretto da Kelly Marcel (sceneggiatrice dei primi due capitoli), con il contributo alla sceneggiatura di Hardy stesso.
Nel suo primo weekend di programmazione il film ha debuttato con $175 milioni al box office mondiale, di cui $51 milioni provenienti dagli Stati Uniti (dove ha segnato il debutto peggiore della trilogia) e $124 milioni provenienti dal resto dei mercati internazionali.
Come spiega The Hollywood Reporter in un lungo report, i film dell’universo Sony ottengono spesso ottimi risultati all’estero: in particolare, Venom: The Last Dance ha registrato la seconda più grande apertura in Cina per un film di Hollywood dalla fine della pandemia.
Inoltre, sempre in Cina, ha già superato i numeri di Deadpool & Wolverine in appena 9 giorni di proiezione, incassando un totale di $66.3 milioni.
Anche il primo capitolo in Cina ha registrato un incasso a dir poco ottimo: $262 milioni.
Nonostante le pessime recensioni da parte della critica (fatta eccezione per i film d’animazione del franchise Spider-Verse e per i film live-action di Spider-Man co-prodotti dai Marvel Studios), i cinecomic Sony su Venom ottengono spesso buoni risultati al box office internazionale, soprattutto alla luce del fatto che sono molto meno costosi dei blockbuster dell’MCU.
Il primo capitolo ha incassato un totale di $856 milioni, di cui ben $642 milioni negli USA.
Venom: La Furia di Carnage, uscito in pandemia e con molte sale ancora dalla capienza limitata, ha invece incassato $506 milioni, di cui ben $293 milioni dai vari mercati internazionali (esclusa la Cina, dove non è stato distribuito).
Paul Dergarabedian, capo analista del box office per Comscore, ha affermato:
Questo approccio alla produzione cinematografica può essere redditizio e creativamente gratificante se fatto correttamente. Al contrario, può diminuire il valore del marchio, la benevolenza del pubblico e uccidere la proverbiale gallina dalle uova d’oro del botteghino se eseguito male.
Nel caso degli spin-off live-action di Spider-Man, i risultati sono stati contrastanti. A differenza di Venom, Morbius e in particolare Madame Web hanno incontrato un po’ di indifferenza da parte del pubblico. La conclusione è che tutto si riduce alla qualità dei film, all’attrattiva dei personaggi meno noti e, cosa più importante, alle strategie di marketing che rendono chiari agli spettatori inesperti la trama, il punto di vista e il tono del film.
Avere il marchio Spider-Man dà a qualsiasi spin-off o personaggio un enorme vantaggio. Ma in realtà, il film e il marketing devono essere assolutamente precisi nel prendere un personaggio secondario e renderlo attraente per un pubblico globale.
Estendendo il discorso, Madame Web (2024) ha ottenuto un grosso flop al botteghino, mentre Morbius (2021) è a malapena rientrato del costo di produzione. Invece, Venom: The Last Dance, con il ritorno di Tom Hardy nel ruolo del protagonista, ha spinto il franchise di Venom ad un totale di oltre 1.5 miliardi di dollari in vendite di biglietti in tutto il mondo contro un costo di produzione combinato di soli $330 milioni di dollari (escluse spese di marketing).
Kraven il Cacciatore, in uscita a dicembre, è una produzione ben diversa. È costato di più da realizzare (alcuni stimano un costo di produzione di oltre 150 milioni di dollari), ma Sony Pictures non aveva scelta. Il budget è lievitato a causa dei costi aggiuntivi associati alla pandemia, agli scioperi e all’arretrato di film in attesa delle case di post-produzione.
Comscore offre anche un grafica degli incassi globali (in giallo), quelli domestici (in rosso) e quanto sono costati (in grigio) i cinecomic Marvel prodotti da Sony Pictures.