La Marvel ha annunciato ieri una nuova serie su Visione, che esordirà nel nuovo universo All-New, All-Different Marvel, per puntare forte sul Vendicatore, rilanciato dal film Avengers: Age of Ultron. Lo sceneggiatore Tom King ha parlato di cosa dobbiamo aspettarci da questa nuova versione dell’androide, svelando il principale componente della trama: il progetto di Visione di costruire una famiglia (in tutti i sensi):
Questa volta non si tratterà, come in passato con i figli di Scarlet, del frutto tragico dell’immaginazione di qualcun altro. Il che aiuta. Tuttavia si tratterà del tragico frutto della mia immaginazione, ora che ci penso. Quindi sì, direi che essere Visione fa schifo, poveraccio.
Tornando seri, il nuovo fumetto inizia con il sintezoide che crea la sua famiglia proprio come Ultron ha creato lui. Visione vuole essere normale e non c’è nulla di più normale di una casa, una moglie e dei figli. Quindi crea la sua compagna, Virginia, e due gemelli sedicenni, Viv e Val. Tutto va come dovrebbe, tra buon vicinato, un lavoro per lui, un impiego per lei, la scuola dei ragazzi. Tutto va bene. Senonché, ad un certo punto, tutto va storto. Talmente storto da scuotere l’Universo Marvel.
King ha poi rivelato che ogni evento nella serie sarà interconnesso con quelli riguardanti i Vendicatori, nei quali Visione avrà un ruolo fondamentale:
Quel che posso dirvi è che molti Vendicatori troveranno questa strana famiglia inquietante. Tutti gli vogliono bene e capiscono il suo desiderio di umanità, ma forse non è questa la mossa migliore da fare. Creare delle parentele robotiche è davvero farsi una famiglia? Visione ne è convinto, gli altri sono dubbiosi. Il contrasto tra le due prospettive sarà interessante.
Il nucleo della storia è qui: Visione ha sempre definito la propria esistenza in relazione solo ai Vendicatori, al suo ruolo nella squadra. Ora cerca di trovare un senso anche al di fuori di essa. Voglio esplorare la sua scelta di uscire da un contesto protetto e sicuro, la vertigine di trovarsi in un ambiente esistenziale sconosciuto e la tragedia della confusione che ti terrorizza quando abbandoni una vita che ti è familiare.
Il tema inevitabile della storia sarà anche quello dell’integrazione. Visione è un emblema di diversità in cerca di normalità. Quali i suoi diritti? La gente attorno a lui e alla sua famiglia è disposta a trattarli con equità? Ci si può fidare di loro? Domande che non lasciano indifferenti nell’attuale contesto sociale multiculturale. Saranno proprio questi interrogativi a mettere in pericolo l’utopia familiare di Visione, che risponderà in modo imprevedibile alle tensioni.
Ecco le prime immagini di Visione, disegnato da Gabriel H.Walta, molto simile a quello visto nel film.