Pochi giorni fa è andato in onda il penultimo episodio di The Penguin, la serie DC spin-off di The Batman (2022), che ha ottenuto recensioni stellari e ha registrato un record di visualizzazioni settimana dopo settimana.
Durante una recente intervista con The Direct, la showrunner Lauren LeFranc ha dettato la condizione per la quale sarebbe disposta a realizzare una seconda stagione della serie:
Voglio dire, abbiamo messo sul tavolo tutto quello che potevamo. Penso che per fare una seconda stagione, dobbiamo sentire di poter superare noi stessi. Dobbiamo sentire che c’è qualcosa di più da approfondire. Voglio dire, mi importa davvero di tutti questi personaggi, anche se sono persone terribili.
La LeFranc ha poi aggiunto:
È stata una gioia scriverli, anche se sono contorti, complicati, strani e oscuramente divertenti. Penso che Gotham City sia un campo di gioco molto divertente e mi piacerebbe continuare a giocarci, ma credo che debba essere la cosa giusta. Non dovremmo mai fare qualcosa solo per farlo.
La showrunner ha anche ammesso che tornare con una nuova stagione significherebbe per Colin Farrell tornare ad indossare del pesante trucco prostetico per molto tempo. E a proposito di ciò, in una vecchia intervista, lo stesso attore non si è detto molto sicuro per un eventuale continuo di questa storia:
Lo so, e voi lo sapete, è una cosa che richiede molto impegno. È pazzesco. Quello che ha passato anche lui, tra l’altro, nonostante avesse l’atteggiamento migliore che io conosca pubblicamente, è come se dicesse: ‘Oh, avevo finito’!’. Io dico: era una gioia. E lo dico sinceramente perché è profondamente vero. E si potrebbe chiedere a chiunque nella nostra troupe, e tutti direbbero la stessa cosa. Quindi è il migliore.
E infine, per quanto riguarda l’apprezzamento del pubblico nei confronti della serie, la LeFranc si è detta profondamente entusiasta:
È davvero entusiasmante che la gente sembri connettersi emotivamente a questa serie. Apprezzo molto il fatto che le persone si preoccupino di tutti i piccoli dettagli a cui tenevo come sceneggiatore, che rispondano bene all’umorismo e al mix di toni, che accolgano un tipo contorto come Oz, che trovino il cuore in Victor, che vedano quanto sia stimolante e interessante Francis e che accolgano Sophia come una versione più originale del personaggio dei fumetti. In generale, tutto questo è stato davvero entusiasmante.