The Flashcontinua ad essere, nel bene e nel male, uno dei progetti più discussi nell’ambito dei cinecomic: il film diretto da Andy Muschietti, con protagonista Ezra Miller di ritorno nel ruolo di Barry Allen, il quale si troverà a collaborare con ben due diversi Batman nel corso della pellicola (interpretati da Michael Keaton e Ben Affleck) e persino con Supergirl (interpretata da Sasha Calle), ha generato attesa per la sua sorprendente trama, ma è stato anche parte delle spiacevoli discussioni legate al comportamento della sua star (che rischia addirittura di essere rimpiazzata).
Proprio per questo, al posto di organizzare il classico tour promozionale ed utilizzare il volto dell’attore protagonista per promuovere il film, Warner ha orchestrato una campagna marketing unica e sorprendente.
Da un lato, la compagnia ha mostrato la pellicola a diverse celebrità del settore, inviandola persino a casa di Tom Cruise (che ha adorato il film e si è congratulato con il regista). Al tempo stesso, Warner ha organizzato una serie di anteprime e proiezioni speciali per i fan in tutto il mondo – dove non sono mancati i problemi, tra persone arrestate e lunghissime file – alimentando inevitabilmente la diffusione di spoiler ed il malcontento da parte di coloro che non sono riusciti a vederlo.
L’obiettivo principale della major, anche al costo di compromettere i grandi segreti che voleva preservare, è stato quello di far parlare bene del film al pubblico ed agli influencer, che non a caso hanno utilizzato tutti espressioni simili per definirlo, con frasi come “Believe the hype” e “il miglior film DC dai tempi di Il Cavaliere Oscuro” che si sono ripetute più e più volte.
Rispetto ad altre pellicole DC – basti pensare a Shazam: Furia degli Dei – la Warner ha stanziato un budget decisamente maggiore, organizzando anche show di droni, acquistando importanti slot televisivi come quello del Super Bowl e delle finali dell’NBA e noleggiando spazi pubblicitari costosi come quello di Times Square.
Secondo quanto riferito da un “dirigente rivale” a Variety, la compagnia sta spendendo troppo per promuovere il film, in quanto soltanto lo slot per le finali dell’NBA è costato 14 milioni di dollari. A riguardo, un insider della compagnia ha negato le accuse mosse da questo dirigente rivale, spiegando di aver speso molto meno per acquistare spazi televisivi in cui mostrare scene del film.
Sempre questo “dirigente rivale” capisce però le necessità della major, che non può focalizzarsi su Ezra Miller come volto della pellicola:
Non stanno promuovendo Flash come personaggio dato che semplicemente non possono farlo.
Un altro dirigente interno aggiunge infine:
Stanno spendendo davvero, davvero tanto. Questa è una campagna enorme.
Riuscirà Warner Bros. a rientrare dei costi di produzione (190 milioni dichiarati) e di marketing? Lo scopriremo dal 15 giugno, quando uscirà al cinema!