In un report di Variety, vengono analizzati i vari motivi dietro al fallimento economico di The Flash.
Dopo ormai diversi anni, il 15 giugno ha fatto il suo debutto al cinema The Flash (qui la nostra recensione), diretto da Andy Muschietti, con protagonista Ezra Miller nei panni di Barry Allen/Flash, accompagnato da Michael Keaton di ritorno nei panni di Bruce Wayne/Batman e Sasha Calle nei panni di Kara Zor-El/Supergirl.
Dopo il suo primo weekend di proiezione, il film ha incassato 55 milioni di dollari negli Stati Uniti, una cifra minore rispetto al primo Aquaman ed a Black Adam, che hanno debuttato entrambi con 67 milioni.
Si tratta di un debutto inferiore alle aspettative sotto ogni punto di vista, in quanto la performance nei vari mercati è stata comunque pessima, con un totale di “appena” 130 milioni nel mondo. Secondo gli analisti, potrebbe raggiungere circa 300 milioni al box office mondiale, meno di Black Adam e del primo Shazam a fronte di un budget di 200 milioni escluso il marketing.
Considerando che le stime per il secondo weekend non sono delle migliori (si parla di 22/25 milioni in USA), è già tempo di tirare le somme: sfortunatamente, il film è un fallimento e difficilmente rientrerà dei costi di produzione.
In un nuovo report di Variety, sono state analizzate le motivazioni dietro questo fallimento. Da una campagna marketing in cui sono state fatte grandi promesse – sia da parte delle star di Hollywood che da parte di molti influencer – e nella quale si è parlato del “miglior cinecomic di sempre” fino alle controversie legate ad Ezra Miller, i fattori dietro questo fallimento sono svariati.
Non a caso, un dirigente di uno studio rivale sostiene che fare promesse del genere in campagna marketing e non riuscire a rispettarle crea un enorme rischio: quello di deludere il pubblico e di farlo sentire “preso in giro”.
Se lo definisce il più grande film di supereroi di sempre e ti stai sbagliando, allora la delusione è assicurata ed hai creato un flop. In questo settore, è meglio avere premesse basse e poi sorprendere.
Il sito riporta anche alcune interessanti dichiarazioni da parte degli addetti ai lavori di Hollywood. Un veterano del settore cinematografico, che ha orchestrato le più grandi campagne marketing della storia del cinema, spiega:
Questo film avrebbe dovuto debuttare almeno con 120 milioni di dollari… è un disastro assoluto.
Warner Bros. ha rifiutato di commentare queste dichiarazioni.
Secondo l’analista Jeff Bock, uno dei motivi dietro al fallimento del film è legato proprio all’imminente conclusione di questo universo cinematografico DC. Negli ultimi 10 anni, sono usciti 55 film tratti dai fumetti, la maggior parte dei quali appartiene a dei grandi franchise in grado di portare pubblico in sala a prescindere dal titolo del film. Con DC, questo è spesso mancato viste le difficoltà interne di strutturare un universo condiviso e The Flash (che rappresenta la conclusione di un universo ormai dato per spacciato visto il reboot di James Gunn,) non ha potuto trarre minimamente beneficio da tutto ciò.
A riguardo, un altro dirigente di studio rivale spiega:
Al pubblico non importa molto di trascorrere 2 ore del proprio tempo su un qualcosa che non potrà mai proseguire.
Un dirigente interno rimasto nell’anonimato conclude spiegando:
Può esserci una certa stanchezza del pubblico per quanto riguarda l’obbligo di guardare 20 film per capire quello nuovo… ma non importa quando il film è valido.