The Batman di Matt Reeves con protagonista Robert Pattinson andrà in onda questa sera alle 21.20 su Italia 1.
“La paura è uno strumento. Quella luce nel cielo non è solo un richiamo. È un avvertimento”
Questa sera, dalle 21.20, andrà in onda su Italia 1 The Batman di Matt Reeves, il nuovo film sul Cavaliere Oscuro interpretato da Robert Pattinson, che a marzo del 2022 ha convinto appieno critica e pubblico, incassando oltre 770 milioni al box office.
Ci si potrebbe dilungare parecchio sulla maestria tecnica con cui è stato sviluppato, sulla regia di Reeves e la fotografia di Greig Fraser, che ci guidano attraverso questo viaggio e ci fanno sentire l’inquietante atmosfera di Gotham come non mai.
Potremmo parlare del set design, gotico e urbano, spaventoso in un modo familiare ma contemporaneamente distinto da qualunque cosa possa esistere nella nostra realtà. Si potrebbe parlare delle fenomenali performance di Robert Pattinson (Bruce Wayne/Batman), Zoë Kravitz (Selina Kyle/Catwoman), Andy Serkis (Alfred Pennyworth), Jeffrey Wright (James Gordon), Paul Dano (l’Enigmista), Colin Farrell (Oswald Cobblepot/Pinguino), John Turturro (Carmine Falcone) e di chiunque altro sia presente nel cast.
Potremmo soffermarci sull’azione, frenetica e stilizzata, mai prevedibile ma sempre appagante, o potremmo parlare dei costumi, della suspense, della caccia al serial killer colma di tensione, potremmo spendere ore a parlare del maestoso lavoro fatto da Michael Giacchino alla colonna sonora, ormai impressa nell’immaginario collettivo, ma tutto questo sarebbe superfluo in comparazione con l’aspetto più prominente del film: la cura posta al personaggio di Batman.
Il Cavaliere Oscuro di questo film è essenzialmente meraviglioso. Questo Batman è figlio di un approccio differente da quelli visti al cinema, ma ne conserva alcuni tratti essenziali che mantengono il personaggio iconico. È tormentato, ma nasconde un cuore eroico. È intelligente, forte, tremendamente abile, ma non infallibile. Il suo arsenale di gadget è vasto e sembra che abbia uno strumento per ogni possibile eventualità, ma solo un qualcuno di brillante e fisicamente formidabile come lui saprebbe farne buon uso. Il suo viaggio è appagante, ma non scontato, soprattutto nell’esecuzione.
Batman domina letteralmente ogni sequenza del film, è tutto raccontato dal suo punto di vista e possiamo percepire la sua sofferenza, i suoi dubbi, le sue incertezze ed il peso di questa enorme responsabilità. Tutto questo grazie ad un’interpretazione straordinaria di un Robert Pattinson perfettamente calato nella parte: anche quando indossa la maschera, riesce a veicolare un gran numero di emozioni, palesando allo spettatore lo stato d’animo di Bruce. Sono ormai anni che Pattinson si è consolidato come un eccellente attore e possiamo aggiungere The Batman alla lista delle sue straordinarie performance.
Il film ha introdotto un Cavaliere Oscuro brutale e vendicativo, che con il tempo si è trasformato da “vendetta” in “simbolo” di speranza. Una trasformazione resa nel migliore dei modi sia dai suoi monologhi che da una scena ben precisa: quella nell’Iceberg Lounge, il locale del Pinguino e di Falcone.
Nello specifico, il protagonista interpretato da Robert Pattinson entra per ben 3 volte all’interno del locale.
La prima volta è completamente non curante del rischio, minaccia i bodyguard del Pinguino in modo strafottente, irrompe ed inizia a fare piazza pulita, picchiando in modo brutale chiunque gli si pari davanti senza badare al fattore sorpresa. Se ci pensate, non è certo come si comporterebbe il Batman più classico dei fumetti, che invece preferisce agire nell’ombra.
Questo rispecchia il Batman di inizio film, decisamente vendicativo e rabbioso, guidato solo dalla missione ed intenzionato a fare di tutto (tranne ovviamente uccidere) per riuscire nel suo intento.
La seconda volta visita l’Iceberg Lounge come Bruce Wayne, recandosi da Falcone per subire una vera e propria umiliazione. Qui è una delle prime volte in cui vediamo un Bruce veramente “umano”, che dopo aver scoperto la verità (o meglio, parte della verità) affronta effettivamente il suo trauma con Alfred.
Bruce si apre per la prima volta e parla delle sue paure ad Alfred (che a inizio film aveva sminuito e umiliato esclamando “non sei mio padre”), rendendosi evidentemente conto che non per forza deve annientare il suo lato umano per riuscire nella sua missione.
Questo segna un passaggio fondamentale per la sua evoluzione e per la crescita del protagonista.
Non a caso, la terza volta in cui si reca all’Iceberg Lounge è già nel pieno di un cambiamento: proprio come il Cavaliere Oscuro più iconico, agisce in modo “stealth” ed entra in incognito, spegne le luci ed usa la violenza soltanto quando realmente necessario. Come se non bastasse, ferma anche Selina, impedendole di uccidere Falcone, arresta quest’ultimo e diventa un faro di speranza, facendo anche capire alla parte non corrotta della polizia di Gotham che è dalla loro parte.
Anche da questi piccoli dettagli, è possibile notare l’incredibile evoluzione del protagonista, che si concretizza poi nel finale della pellicola, quando si erge a vero e proprio simbolo per una città intera. Dove prima terrorizzava anche gli stessi cittadini che salvava, ora trasmette un barlume di speranza.
Lungo il suo arco narrativo, Bruce si rende conto che, per permettere a Batman di diventare ciò che è destinato ad essere, non deve reprimere il suo lato più “umano.
Ogni altro personaggio presente nel film ha modo di brillare, in momenti costruiti ad arte (ed inseriti con grande cura ed attenzione) per far brillare il grande cast a disposizione del film. Nonostante ciò, nessuno toglie mai il protagonista dalla luce del riflettore; semplicemente, la condividono assieme a lui, nonostante ognuno sia un’entità propria, dei personaggi costruiti in modo credibile e tridimensionale, dotati di una dignità incontrastata.
Il Gordon interpretato da Jeffrey Wright è quanto di più classico si possa richiedere dal personaggio: un poliziotto integerrimo, che naviga l’oscurità e la corruzione di Gotham con coraggio ed umorismo, un vero e proprio Watson per l’Holmes che è in questo scenario Batman.
L’Alfred di Andy Serkis è un perfetto assistente per Batman ed il guardiano (ma al tempo stesso figura paterna) che Bruce Wayne merita, anche quando il rapporto tra i due viene messo alla prova.
La Selina Kyle della Zoë Kravitz è una vera e propria forza della natura, affascinante e potente; la chimica tra lei e Batman è palpabile e la tensione tra i due scalda il cuore. Da questo punto di vista, la Kravitz si è rivelata una scelta perfetta per il ruolo, con una somiglianza a dir poco impressionante con la Catwoman di Batman: Anno Uno.
Una nota di merito anche a Carmine Falcone di John Turturro, un calcolatore e manipolatore esperto, un vero e proprio squalo, credibilissimo nel ruolo del più potente boss del crimine della città.
Continuando con le figure di Gotham, il Pinguino di Colin Farrell è viscido e astuto, uno spietato criminale in ascesa dotato di un grande carisma che lo rende un classico villain che si ama odiare. Il look del personaggio è a dir poco incredibile, una vera e propria trasformazione di Farrell resa possibile dall’ottimo lavoro del make-up Artist Mike Marino.
Infine, una delle maggiori sorprese del film: l’Enigmista di Paul Dano, forse il villain più spaventoso mai visto in un film di Batman: imprevedibile e acuto, violento e dirompente, sin dalla sua prima scena terrorizza e fa domandare come sia possibile che questo film sia PG-13 (in senso buono, anche se i più giovani potrebbero rimanerne scossi).
Il film prende costantemente ispirazione dalla controparte cartacea, ed è un chiaro e consapevole atto d’amore nei confronti della storia fumettistica del personaggio, senza però essere alienante per uno spettatore non appassionato. Da Anno Uno fino a Batman: Ego, passando per Il Lungo Halloween, Terra Uno e molte storie di Dennis O’Neil, lungo tutto il film sono presenti un gran numero di richiami e omaggi ad alcuni dei racconti più importanti sul Cavaliere Oscuro.
Questa pellicola è poi dotata di qualcosa che è spesso carente negli attuali grandi blockbuster tratti dai fumetti: stile. Ogni inquadratura, ogni azione compiuta dai personaggi, ogni svolta di trama, ogni set, tutto è mirato a farci immergere in questa dimensione unica, in questa città maledetta, seguendo la crociata impossibile di un eroe imperfetto in continua evoluzione, e contemporaneamente di un brav’uomo scolpito dal dolore.
Da questo punto di vista, Warner Bros. sembra aver capito gli sbagli del passato: Matt Reeves ha ricevuto ogni libertà creativa possibile e la produzione non ha mai interferito con lo sviluppo della trama. In questo modo, il regista ha avuto la possibilità di sviluppare esattamente ciò che aveva in mente, optando per una durata di circa tre ore, che fortunatamente non rappresenta un elemento negativo.
Il ritmo non è certo frettoloso, la pellicola si prende i suoi tempi per raccontare la storia e per sottolineare lo stato d’animo del protagonista, ma al tempo stesso non annoia, alternando nel migliore dei modi la progressione della trama con le scene d’azione (tra cui un adrenalinico inseguimento con la Batmobile).
La parola chiave di The Batman è “diverso“. Sin dalla meravigliosa scena d’apertura, si percepisce l’intenzione del regista di sviluppare un film completamente differente dal passato, sia a livello di tonalità – noir e cupe – che di sviluppo del protagonista.
Giovedì, 31 ottobre. Le strade sono affollate per la festa. Nonostante la pioggia. Nascosta nel caos, c’è una forza pronta a colpire come i serpenti. Ma ci sono anche io. E sorveglio. Due anni di oscurità mi hanno trasformato in un animale notturno. Devo scegliere i miei bersagli con attenzione. É una grande città. Non posso essere ovunque. Ma loro non sanno dove sono io.
Abbiamo un segnale adesso, per quando c’è bisogno di me. Ma quella luce nel cielo, non è solo un richiamo. è un avvertimento. Per loro.
La paura è uno strumento. Credono che mi nasconda nell’ombra. Ma io sono l’ombra.
In conclusione, The Batman è decisamente uno tra i migliori film live-action mai realizzati sul personaggio, con un approccio completamente differente che non si presta alla comparazione diretta con quanto fatto in passato, rimanendo unico, superbamente realizzato, di spessore, colmo di azione e suspense, prendendo sul serio la controparte cartacea e sfruttando il potenziale cinematografico al 100%.
The Batman è un film completo, che lavora su ogni elemento messo in campo che abbia importanza per la trama, ed infine, getta un ponte per un sequel che ci fa trepidare per l’attesa, rimanendo però un’esperienza assolutamente appagante anche a sé stante.
Fortunatamente, Warner Bros. è ben consapevole del potenziale del franchise di The Batman ed ha deciso di sviluppare un intero universo narrativo legato al Cavalier Oscuro di Reeves: tra pochi giorni uscirà la serie TV dedicata al Pinguino – ci sono piani anche per serie TV – mentre il secondo capitolo è già in fase di sviluppo attivo ed uscirà a ottobre 2026.