A parlare di delusioni per un film che ha incassato 708 milioni di dollari, seppur 50 milioni di meno rispetto al precedente capitolo, può sembrare esagerato eppure è così, ed a commentare la questione è priorio il protagonista Andrew Garfield in un intervista col “The Daily Beast”:
“Ho letto un sacco di opinioni del pubblico e, a un certo punto, mi sono dovuto fermare perché sentivo che mi stavano allontanando da quelle che sono le mie autentiche sensazioni sul film. Quando ho letto lo script di Alex Kurtzman e Roberto Orci l’ho amato in maniera genuina. Era attraversato da una certa tematica. Dalla pre alla post produzione siamo passati dall’avere qualcosa che funzionava come un unico “tutto” a qualcosa da cui avevano cominciato a rimuovere dei pezzi. E quando inizi a sfoltire perché “No, qua non funziona!”, la trama si spezza. Lo studio non gradiva certi passaggi e quando si tratta di costruzioni d’immagini è sempre lo studio ad avere l’ultima parola.”.
(Questa sequenza sembra familiare, anche in Spider-Man 3, i produttori Avi Arad e Matt Tolmach hanno voluto inserire a forza Venom forzando tutta la storia della pellicola)
Garfield continuò a argomenentare il suo pensiero:
“Vi dirò, parlando dell’esperienza in opposizione a come il film sia stato percepito, posso dire di aver lavorato a scene toccanti che di solito non si vedono in un cinecomic e ho potuto esplorare di più la storia di questo orfano a cui è stato levato quasi tutto. Sono orgoglioso e mi sono divertito a girarlo, anche se il responso effettivo non è stato positivissimo.
Abbiamo sempre saputo che la battaglia più difficile per Spider-Man è stata quella con sé stesso: la lotta fra gli obblighi quotidiani e ordinari di Peter Parker e le straordinarie responsabilità dell’Uomo Ragno. Ma in The Amazing Spider-Man 2, Peter Parker scopre che c’è un conflitto ben più arduo che lo attende.
E’ grandioso essere Spider-Man, per Peter Parker nessuna emozione è paragonabile a quella provata mentre “vola” fra i grattacieli, accettando il fatto di essere un eroe e trascorrendo il tempo con Gwen Stacy. Ma essere Spider-Man ha un prezzo: solo lui può proteggere i concittadini di New York dalle terribili minacce dei villain. Con l’emergenza nata con Electro, Peter deve confrontarsi con un nemico molto più potente di lui. E con il ritorno del suo vecchio amico Harry Osborn, Peter realizza che tutti i sui nemici sono accomunati da una cosa: La OsCorp.”.
La sceneggiatura della pellicola, scritta da James Vanderbilt, è stata rimaneggiata Roberto Orci e Alex Kurtzman (Star Trek, Transformers), e da Jeff Pinkner (Lost, Fringe). A produrre, ancora una volta, ci saranno Avi Arad e Matt Tolmach.
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