James Mangold, regista di “Logan”, si occuperà del film dei DC Studio: “Swamp Thing”, ed ha intenzione di approcciarlo in maniera specifica.
Durante la sera del 31 Gennaio 2023 è stato rilasciato un video che vedeva come protagonista il co-Presidente dei DC Studios, James Gunn, intento a rivelare alcuni tra i progetti appartenenti al futuro del brand, denominando questo primo capitolo come Gods and Monsters, ed annunciando ufficialmente l’arrivo di Creature Commandos (serie animata), Waller (serie TV), Superman: Legacy (film), Lanterns (serie TV), The Authority (film), Paradise Lost (serie TV), The Brave and The Bold (film), Booster Gold (serie TV), Supergirl: Woman of Tomorrow (film), Swamp Thing (film).
Riguardo Swamp Thing, il film verrà scritto e diretto da James Mangold (regista di Logan), il quale si è recentemente espresso durante un’intervista ad opera di Josh Horowitz riguardo la genesi del progetto ed il modo in cui ha deciso di approcciarlo.
“[La mia passione per Swamp Thing] ha avuto inizio molto tempo fa. Difatti, nel momento in cui ho saputo che stava cambiando qualcosa riguardo le alte sfere della DC, con James Gunn a capo [dei DC Studios], li ho direttamente chiamati, dicendogli ‘Se la mia idea di raccontare una storia d’origini dall’atmosfera gotica e horror di Swamp Thing, fatemelo sapere!’– […] e non ho interesse nel lavorarci pensando all’universo condiviso. Ciò che mi interessa è essenzialmente di raccontare una versione di “Frankenstein“, ma credo che il classico ‘È vivo!’ sia stato mostrato abbastanza, ma ho sempre visto Swamp Thing come una meravigliosa versione parallela della storia di Frankenstein.
Mi ricorda molto uno dei miei film d’infanzia preferiti: “Robocop“, in cui quest’uomo si risveglia dopo essere stato trasformato in una macchina – che è un qualcosa che mi affascinava anche riguardo Logan – ma l’idea di fare un film horror dai toni noir-mystery, riguardo un uomo che si risveglia dopo essere stato trasformato in una… cosa… vivendo una sorta di amnesia, chiedendosi come sia finito lì e chi lo abbia reso ciò che è ora, mi fa venire in mente l’immagine di un film horror-noir, incentrato su questa creatura che non deve farsi vedere e che cerca di unire i tasselli grazie ai frammenti di ricordi che gli sono rimasti, per capire cosa gli è successo e chi è stato l’artefice– il tutto senza andare contro gli splendidi fumetti di Len Wein e Bernie Wrightson.
Quello che voglio fare è mostrare la storia da una nuova angolazione cinematografica, ma ciò di cui ho parlato è ciò di cui trattavano i loro meravigliosi fumetti.”
In seguito, il succitato Horowitz ha chiesto a Mangold se fosse quindi interessato a raccontare questa storia in un film vietato ai minori di diciotto anni.
“Non ne abbiamo ancora parlato. Ma ciò che preferisco del fare un film vietato ai minori non è la possibilità di dire parolacce o mostrare sangue e nudità – cosa che comunque ne fa parte – ma è il il fatto che l’intero reparto marketing si rende conto di non poter incentrare sulla vendita di action figure, portapranzo scolastici ed eventi speciali che porterebbero i bambini a vedere il film, cosa che cambia il modo in cui la sceneggiatura viene discussa.
Per fare un esempio, all’inizio di “Logan” c’è una scena che penso arrivasse probabilmente ad otto minuti, nella quale Hugh Jackman e Patrick Stewart, due uomini sopra i quarant’anni, uno dei quali in sedia a rotelle, hanno una conversazione riguardo il loro passato, cosa che non potresti fare in un film concepito per un pubblico più giovane. Ti risponderebbero ‘non lo so, penso che Fast X‘ sia più vicino a ciò che ci interessa. La realtà dei fatti è che, anche se non si usa la possibilità del fare un film vietato ai minori per mostrare ciò che ci si aspetta avvenga, si crea un livello di comprensione più ampio, riguardo il tipo di pubblico a cui si sta parlando, il che è un grande vantaggio.”