Stan Lee voleva interpretare a tutti i costi J. Jonah Jameson in un film di Spider-Man ma era “troppo vecchio” per il ruolo.
Nel nuovo libro With Great Power: How Spider-Man Conquered Hollywood during the Golden Age of Comic Book Blockbusters, scritto da Sean O’Connell (direttore generale di CinemaBlend) e contenente una dettagliata ricostruzione di tutte le trasposizioni cinematografiche dell’Uomo Ragno nell’era moderna, sono stati raccolti numerosi retroscena inediti sugli adattamenti dedicati all’arrampicamuri.
Stando a quanto svelato nel libro, il leggendario Stan Lee, “padre” della maggior parte dei supereroi della Casa delle Idee e co-creatore di Spider-Man, voleva interpretare J. Jonah Jameson sul grande schermo. In un estratto O’Connell ha riportato le parole del regista Joseph Zito, il quale “giura” che Lee avrebbe “ripetutamente fatto pressioni” per ottenere il ruolo di Jameson in un film sul Tessignatele. Negli anni ’80 il nome di Zito era associato alla nuova versione di un film su Spidey prodotto dalla Cannon Films – successivo al grottesco body horror mai realizzato da Tobe Hooper – ma, dopo un anno di pre-produzione, abbandonò il progetto a causa di problemi legati al budget troppo basso.
L’attaccamento di Lee al burbero direttore del Daily Bugle venne dimostrato dall’autore in un’intervista con Kevin Smith riguardante la creazione di Peter Parker. Durante la discussione con il regista e sceneggiatore di Clerks e Generazione X, Stan Lee spiegò che J. Jonah Jameson era basato proprio su sé stesso e che gli sarebbe piaciuto interpretare il personaggio in una pellicola, riconoscendo tuttavia che sarebbe stato “troppo vecchio” per la parte:
“Era me. Era irascibile, era scontroso, era stupido. Pensava di essere migliore di quello che era realmente. Era la visione che molte persone avevano di me.”
“Ed ho sempre voluto interpretarlo nel film. Ero così dispiaciuto perché quando il film venne realizzato ero troppo vecchio per interpretare il ruolo. Beh, non penso davvero di essere troppo vecchio ma ovviamente [i produttori della Sony Pictures] lo pensavano. Il tizio che lo interpreta nel film è magnifico… L’ha fatto meglio di quanto avrei potuto fare io, e questo è un grande complimento da parte mia.”
Come sappiamo, Jameson sarebbe stato interpretato in seguito da J. K. Simmons nella trilogia di Spider-Man diretta da Sam Raimi e persino nel Marvel Cinematic Universe. Il suo carisma nel suo essere rude, la sua parlantina, i suoi ottimi tempi comici e la sua grande espressività sia facciale che vocale hanno contribuito a rendere iconica la sua interpretazione, al punto da essere considerato non solo uno dei migliori casting in un film sui supereroi ma anche una delle migliori trasposizioni di un personaggio dei fumetti Marvel.
Ricordiamo che Spider-Man (2002), scritto da David Koepp e diretto da Sam Raimi, Tobey Maguire (Peter Parker/Spider-Man), Willem Dafoe (Norman Osborn/Goblin), Kirsten Dunst (Mary Jane Watson), James Franco (Harry Osborn), Cliff Robertson (Ben Parker), Rosemary Harris (May Parker), J. K. Simmons (J. Jonah Jameson), Bill Nunn (Joseph “Robbie” Robertson) Elizabeth Banks (Betty Brant) e Ron Perkins (Mendel Stromm).
Questa la sinossi ufficiale:
“Peter Parker è il tipico adolescente sfigato, segretamente innamorato fin da bambino della sua vicina di casa Mary Jane, rimasto orfano dei genitori e che vive con gli zii. Durante una gita scolastica a un laboratorio scientifico Peter viene morso da un ragno geneticamente modificato. Ben presto si renderà conto di non aver più bisogno degli occhiali da vista e di essere in possesso di poteri molto particolari. Ma da un grande potere derivano grandi responsabilità.”