Il primo giugno è uscito al cinema Spider-Man: Across the Spider-Verse, sequel del pluripremiato Spider-Man: Un Nuovo Universo (2018). Nel film Miles Morales (Shameik Moore) dovrà affrontare un esercito di Uomini Ragno provenienti da realtà alternative incaricati di proteggere il Multiverso.
Il viaggio di Miles Morales lo ha portato a fuggire da innumerevoli Spider-Man alternativi, nonché ad affrontare una corsa contro il tempo per cercare di salvare suo padre dalla terribile minaccia de La Macchia, per poi scoprire di essere finito accidentalmente nella dimensione d’origine del ragno che lo ha reso l’Uomo Ragno.
Per quanto il film proponga una storia ancora più ambiziosa del suo predecessore, portandoci a visitare il Ragnoverso e conoscere nuove Spider-persone, esso rimane prima di tutta l’arco di crescità di Miles, una crescita che è conseguenza degli eventi del film precedente e non una semplice nuova avventura attraverso il Multiverso.
Dopo tutto il prologo incentrato su Gwen e il suo incontro con Miguel O’Hara e Jessica Drew, il film ci mostra la nuova vita di Miles come Spider-Man, spiegandoci alcuni dei cambiamenti avvenuti nell’anno e mezzo dagli eventi del primo capitolo, la sua crescente popolarità come eroe, i suoi imbarazzanti errori e le conseguenti scuse pubblicate su YouTube, i numerosi criminali affrontati, oltre a spiegarci anche piccoli dettagli come il nuovo costume fatto da lui e l’assenza di Zia May (andata a vivere in Florida).
La trama prende una piega molto più personale quando La Macchia (vero nome: Jonathan Ohnn) viene finalmente introdotto, rivelando la sua storia di origini.
I singoli dettagli da questo punto in poi dimostrano il grandissimo e minuzioso lavoro da parte di registi e sceneggiatori nell’espandere e approfondire l’ascesa di Miles come Spider-Man, rinforzando il senso della sua unicità in confronto agli alle altre Spider-persone provenienti dal Multiverso.
Ovviamente, questo non va letto come una forma di “grande pianificazione” al tempo del primo film, ma di un minuzioso lavoro di retcon e riutilizzo di determinati momenti del primo film.
Le origini del ragno che morse Miles
Uno dei dettagli più curiosi di Spider-Man: Un nuovo universo (2018) è sempre stato il ragno che ha morso Miles, il quale presentava un interessante effetto di glitch identico a quello sofferto da Peter B. Parker e le altre Spider-persone come conseguenza dell’essere “fuori dalle loro dimensioni d’origine”.
I titoli di testa del primo film ci fanno vedere questo ragnetto di fronte all’accelleratore costruito da Olivia Octavius e la Alchemax per conto del Kingpin.
All’epoca del primo film, la radiottavità e lo sfarfallio dell’aracnide sarebbero potuti essere letti come conseguenza dell’esposizione agli effetti dell’accelleratore, congegno di fatto instabile che nel corso del film ha messo in periocolo Brooklyn e la stessa Terra-1610.
Spider-Man: Across The Spider-Verse ha invece rivelato come il ragno fosse originario di Terra-42, trasportato su Terra-1610 proprio dallo stesso Jonathan Ohnn poco prima che l’aracnide radioattivo potesse mordere il Miles Morales della sua realtà (visibile brevemente nella flashback narrato da La Macchia), ricollegandosi all’effettivo sfarfallamento.
Il numeor 42, da easter egg a elemento di trama
Il numero 42 è stato molto enfatizzato fin dal primo film, partendo dal ragno stesso. Nel contesto di Spider-Man: Un nuovo universo, il 42 appare prima di tutto sul ragno, come richiamo alla controparte dei fumetti Ultimate che portava lo stesso numero.
A sua volta, il numero 42 è a sua volta un riferimento a Jackie Robinson, icona del baseball americano che militò nei Brooklyn Dodgers, riconociuto come il primo giocatore afroamericano ad entrare nella Majors League Baseball.
Spider-Man: Across The Spider-Verse ricontestualizza quel 42 come la numerazione della Terra d’origine del ragno, creando quindi un effetto “anticipatorio” se si rivede il primo film con questa informazione in mente. Nel film stesso, Miles indossa proprio una maglietta con il numero 42.
Il bagel della discordia
Una delle rivelazioni più inaspettate è divertenti è come Jonathan Ohnn/La Macchia fosse lo scienziato colpito da Milesutilizzando il bagel rubato da Peter B. Parker.
Quello che era semplicemente un momento comico diventa parte della backstory del villain, e dal punto di vista dello stesso personaggio, un ulteriore movente per odiare Spider-Man e considerarlo la causa di tutte le sue sfortune (anche se palesemente accidentali).
Ironicamente, anche in Everything Everywhere All At Once (2022), altro film che si concentra sul concetto del Multiverso, il bagel ha una considerevole rilevanza, tanto da essere proprio richiamato nel film d’animazione con un simpatico cartellone.
Terra-42 è indicato con il viola e il verde
Uno dei twist nel finale del film non è solo che Miles si è ritrovato su Terra-42, dove suo padre Jefferson è morto mentre suo zio Aaron è ancora vivo. In questa New York distopica, in cui Spider-Man non è mai esistito, lo stesso Miles ha seguito le orme di suo zio, divenendo Prowler.
Un possibile elemento “anticipatorio” nel primo film potrebbe ritrovarsi nel momento in cui Miles “sintonizza” il suo senso di ragno con il Peter Parker della sua realtà, momento in cui i colori di Miles sono il verde e il viola prima di mutare nei classici rosso e blu dell’Arrampicamuri.
In Spider-Man: Across The Spider-Verse, uno dei primi indizzi che Miles si sia ritrovato nella realtà sbagliata è proprio dato dalla giacca verde con felpa viola che usa per nascondere il costume.
Il verde e il viola sono spesso associati ai cattivi (pensiamo al Green Goblin), e proprio in Spider-Man: Un nuovo universo, quando Miles viene inseguito da Prowler la prima volta, abbiamo un effetto splash page in cui il viola del costune di Aaron Davis è messo a contrasto con il verde che circonda il guanto artigliato.
Spider-Man è nel sacco … da box
L’ultima potenziale “collegamento” tra i due film è un parallelismo: nel primo film, Miles lega Peter B. Parker al sacco da box nell’appartemento di suo zio Aaron.
In modo similare, l’Aaron di Terra-42 lega il nostro eroe al suo sacco da box, portando poi all’incontro faccia a faccia delle due versioni del nostro protagonista.