Il primo giugno è uscito al cinema Spider-Man: Across the Spider-Verse, sequel del pluripremiato Spider-Man: Un Nuovo Universo (2018). Nel film Miles Morales (Shameik Moore) dovrà affrontare un esercito di Uomini Ragno provenienti da realtà alternative incaricati di proteggere il Multiverso.
Negli ultimi mesi sono emerse numerose testimonianze che gettano luce sulle insostenibili condizioni di lavoro a cui sono stati sottoposti gli animatori. Molteplici membri del cast tecnico – tra cui si annoverano artisti e dirigenti di produzione attivi da anni nel settore dell’animazione – hanno descritto il processo di lavorazione del film come “estremamente impegnativo” e caratterizzato da numerose revisioni che hanno spinto circa 100 artisti ad abbandonare il progetto prima del suo completamento per via dell’enorme sovraccarico di lavoro, che li ha costretti a turni di 11 ore al giorno per 7 giorni a settimana.
Durante un’intervista con Variety, il produttore Phil Lord ha brevemente commentato la questione evitando di rispondere direttamente alle accuse:
Spider-Man: Across The Spider-Verse è stato un film molto difficile da realizzare. Siamo molto fieri del duro lavoro di tutti, ed è stato molto impegnativo. Siamo molto fieri della crew e degli sforzi che hanno impiegato.
Lord ha poi commentato gli scioperi in corso:
Sono sempre stato ottimista su questo movimento dei lavoratori perché questi accordi sono assolutamente fattibili, e il problema principale è che solo una parte vuole negoziare. Finché entrambe le parti si accorderanno in buona fede e si concentreranno sui problemi reali, come la paga degli sceneggiatori- ridotta del 25% ed è una questione concreta che può essere affrontata- e rendere il mercato salutare cosicché le persone possano fare il loro lavoro e pare l’affitto, tutto andrà per il verso giusto. Sono frustrato, ma penso che è un problema imminente e risolvibile.
Non è la prima volta che vengono riportate lamentela da parte dei lavoratori di Hollywood. Gli stessi Marvel Studios sono stati accusati di costringere i suoi lavoratori ad affrontare condizioni estenuanti; alcuni hanno addirittura ammesso di avere lasciato il lavoro per questo motivo. Per adesso si spera che gli scioperi possano dare voce a chi non ne ha avuto fino ad ora.