La regista di She-Hulk: Attorney at Law ha confermato che ‘La rivincita delle bionde’ (2002) ha ispirato la serie con Tatiana Maslany.
Il 18 agosto ha debuttato su Disney+ She-Hulk: Attorney at Law, la nuova serie dei Marvel Studios con protagonista Tatiana Maslany nei panni di Jennifer Walters, brillante avvocato specializzato in legge per supereroi e cugina del ben più noto Bruce Banner alias Hulk (Mark Ruffalo). Lo show vede anche il ritorno di Tim Roth nel ruolo di Emil Blonsky alias Abominio, direttamente da L’Incredibile Hulk (2008).
Nel corso di un’intervista con Variety, la regista Kat Coiro ha parlato a ruota libera del suo lavoro su She-Hulk: Attorney at Law. Quando le è stato chiesto se la celebre serie legale Ally McBeal del 1997 abbia rappresentato un punto di riferimento e una fonte di ispirazione per lo show dei Marvel Studios, Coiro ha dichiarato:
“No. Non ero necessariamente una fan di Ally McBeal, ma la conoscevo perché ha infranto molte convenzioni. Ha sperimentato con il genere legale e lo ha ribaltato rendendolo molto femminile. Quando sentii che stavano realizzando She-Hulk – prima che avessi un incontro [con i Marvel Studios], prima che vedessi una scena dallo script – pensai ‘Oh, spero che abbia delle atmosfere alla Ally McBeal.’ non solo per la rottura della quarta parete ma anche per l’idea di portare quella femminilità nell’aula di tribunale. Quando lessi lo script, sentii che c’erano sicuramente delle atmosfere alla Ally McBeal. Ci sono diversi modi in cui Ally McBeal ha influenzato lo show. Ma nel mio caso è stato qualcosa che ho riguardato solo dopo aver iniziato a parlare di She-Hulk con la Marvel.”
In seguito la regista ha citato il film La rivincita delle bionde del 2002 (in originale Legally Blonde) tra le principali ispirazioni per la serie:
“‘Legally Blonde’ è un’altra serie che ribalta le aspettative di una storia legale, ed è qualcosa a cui abbiamo dedicato alcuni piccoli easter eggs nello show. Ma ad essere onesti mi sono concentrata a guardare il Marvel Cinematic Universe cercando di capire come ci saremmo approcciati a questo nuovo genere e incastrarlo in quel contesto. Perché non stiamo realizzando solo un progetto. Stiamo realizzando un progetto che è collegato a tutti gli altri progetti.”