In questo speciale abbiamo elencato gli easter eggs e i riferimenti presenti nel primo episodio di She-Hulk: Attorney at Law.
Questa mattina è stato rilasciato su Disney+ il primo episodio di She-Hulk: Attorney at Law, la nuova serie dei Marvel Studios con protagonista Jennifer Walters (Tatiana Maslany). In questo speciale abbiamo elencato gli easter eggs, i riferimenti e le curiosità presenti nella puntata – intitolata “Un normale livello di rabbia” – che abbiamo avuto modo di visionare in anteprima.
LA POTENTE THOR E MS. MARVEL
Nell’iconica intro dei Marvel Studios presente all’inizio del primo episodio è possibile intravedere un frame tratto da Thor: Love and Thunder di Taika Waititi con Jane Foster alias La Potente Thor (Natalie Portman). Al termine della sigla possiamo notare anche Kamala Khan alias Ms. Marvel (Iman Vellani).
DENNIS BUKOWSKI
Nella scena iniziale viene introdotto il personaggio di Dennis Bukowski, interpretato da Drew Matthews. Nei fumetti Marvel, Dennis ”Buck” Bukowski, creato nel 1980 da David Anthony Kraft e Michael Vosberg tra le pagine di Savage She-Hulk #2, era un avvocato maschilista e rivale di Jennifer, che accusa She-Hulk di crimini che non aveva mai commesso. Dopo un lieto fine tra i due, avvenuto nella stessa run, il personaggio è apparso raramente nelle storie sulla Gigantessa di Giada.
NIKKI
Un altro comprimario introdotto nella scena d’apertura è Nikki Ramos, interpretata da Ginger Gonzaga. Pur essendo un personaggio creato appositamente per il Marvel Cinematic Universe, Nikki potrebbe essere basata su Jill Stevens, amica di infanzia di Jennifer Walters creata da Stan Lee e John Buscema che morì tragicamente in un incidente d’auto nei primi numeri della run Savage She-Hulk.
SELVAGGIA SHE-HULK
Al termine dei preparativi per l’arringa finale, Nikki consiglia alla sua migliore amica “Concludi con lo sguardo selvaggio di Jen Walters.” Si tratta di un riferimento al titolo della prima run a fumetti sul personaggio, ossia “Savage She-Hulk.”
LA QUARTA PARETE
Nel primo episodio Jennifer Walters rompe in diverse occasioni la quarta parete rivolgendosi direttamente allo spettatore. Per chi non lo sapesse, la run su She-Hulk scritta da John Byrne nel 1989 (intitolata Sensational She-Hulk) cambiò radicalmente la caratterizzazione di Jennifer Walters rispetto alla sua versione originale. Per evitare di far sembrare il personaggio una copia carbone al femminile del Gigante di Giada, infatti, l’autore decise di adottare un tono più umoristico e di utilizzare l’espediente narrativo della rottura della quarta parete (ossia il dialogo tra un personaggio di finzione e il pubblico), riproposto in seguito da Joe Kelly e Ed McGuinness per le storie di Deadpool.
L’AMBIENTAZIONE TEMPORALE
L’unico riferimento temporale presente nel primo episodio viene fatto in una scena in cui Jennifer spiega “Alcuni mesi fa, sono andata in viaggio con mio cugino Bruce.” Nel corso di una recente sessione di Q&A con TVLine, l’head writer Jessica Gao, sceneggiatrice di Rick and Morty (nota in particolare per l’episodio “Cetriolo Rick“), di Silicon Valley e Robot Chicken, ha confermato che gli eventi di She-Hulk: Attorney at Law sono ambientati non molto tempo dopo quelli di Shang-Chi e la Leggenda dei Dieci Anelli di Destin Daniel Cretton: “[She-Hulk] non è molto distante da Shang-Chi. Non sono passati tanti anni. È un lasso di tempo relativamente breve.” Nello specifico, secondo il nuovo ordine cronologico che troviamo su Disney+, la serie con Tatiana Maslany sarebbe ambientata tra gli eventi di Moon Knight e quelli di Ms.Marvel.
IL BRACCIO DI BRUCE
In una scena Bruce spiega alla cugina che il suo braccio, fortemente danneggiato dall’uso del Guanto dell’Infinito costruito insieme a Tony Stark e Rocket Raccoon per riportare indietro i Blippati in Avengers: Endgame, aveva iniziato a guarire, aggiungendo di aver creato un dispositivo in grado di mantenerlo in forma umana. La sequenza si ricollega alla prima scena dopo i titoli di coda di Shang-Chi e la Leggenda dei Dieci Anelli, dove vedevamo Bruce Banner per la prima volta in forma umana dai tempi di Avengers: Infinity War ma ancora con il tutore al braccio destro.
LA VERGINITÀ DI STEVE
Jennifer: “Steve Rogers non aveva una ragazza prima di entrare in servizio.”
Bruce: “Chi lo dice?”
Jennifer: “History Channel. Poi è diventato Captain America. Dopodiché, in quanto simbolo dell’America, è stato mandato in prima linea diventando un eroe di guerra. Poi è stato congelato. Quindi, in base a quanto mi hai detto, da quando è stato scongelato è passato da una minaccia mondiale all’altra. Senza contare quando è stato un fuggitivo. Perciò mi sembra che sia stato parecchio impegnato… Captain America era chiaramente vergine.”
Nel primo episodio di She-Hulk: Attorney at Law assistiamo ad un dialogo in auto tra Bruce Banner e Jennifer Walters in cui quest’ultima chiede ripetutamente al cugino se Steve Rogers fosse vergine sin dalla Seconda Guerra mondiale, illustrandogli le prove a favore di questa tesi. Questo riferimento, per quanto apparentemente imbarazzante, incarna alla perfezione la natura metanarrativa del personaggio di She-Hulk e la scrittura irriverente della sceneggiatrice Jessica Gao. In un’intervista con Variety, Gao ha parlato dell’inclusione di questa simpatica gag nella serie, ammettendo di essere rimasta alquanto “scioccata” dalla reazione di Kevin Feige alla sua proposta: “Abbiamo iniziato mettendola semplicemente negli script. Esisteva una versione più lunga della stagione in cui la cosa che avrebbe consumato costantemente Jen era proprio questa domanda, se Steve Rogers avesse fatto sesso o meno. La vedevamo sempre nell’atto di cercarlo su Google e parlarne. Hai la sensazione che abbia assillato costantemente le persone nella sua vita con questa domanda che bruciava la sua anima. Non posso descriverti quanto ero entusiasta e scioccata non solo che [Kevin Feige] fosse d’accordo nel rispondere a quella domanda ma anche per il fatto che abbia fornito una risposta canonica.”
IL MEME DI OSCAR ISAAC
Nella stessa scena vediamo Bruce mangiare dei Cheetos con un paio di bacchette. Anche se non è ancora stato confermato dal team creativo della serie, è probabile che si tratti di un omaggio ad un meme riguardante Oscar Isaac (Marc Spector/Steven Grant in Moon Knight) diventato virale nel 2016 che immortalava l’attore nella sua cucina con un pacchetto di Cheetos al lime e delle bacchette.
L’ASTRONAVE
“Quando sei un Hulk, le stranezze ti seguono.”
Durante la scena in auto, improvvisamente, appare un’astronave aliena viola e oro di fronte a Jennifer e Bruce, causando un grave incidente. Successivamente, Bruce spiega a Jen che l’astronave che li ha quasi colpiti era “un corriere Sakaaran di Classe Otto” e che “forse recapitava un messaggio.” Anche se non è chiaro quale sia il motivo di questa “visita” da parte dell’astronave Sakaariana, è probabile che questo evento sia collegato al finale di Thor: Ragnarok – dove abbiamo visto Hulk e Thor (Chris Hemsworth) fuggire da Sakaar per fermare Hela (Cate Blanchett) – e potrebbe confermare potenzialmente alcuni vecchi rumor secondo i quali nella serie sarà introdotto un personaggio chiave legato al Gigante di Giada.
IL SANGUE DI BRUCE
A causa del brutale incidente d’auto, Bruce sanguina sul braccio di Jennifer, innescando la sua trasformazione nella Gigantessa di Giada. Nei fumetti, invece, Jen si trasforma per la prima volta in She-Hulk dopo aver ricevuto urgentemente una trasfusione di sangue dal cugino, che cercò di salvarla in seguito a una sparatoria. La trasformazione di Jen, inoltre, si ricollega a quanto avevamo visto ne L’incredibile Hulk, dove la testa di Samuel Sterns (Tim Blake Nelson) iniziava a deformarsi proprio per via del contatto con il sangue contaminato di Bruce.
IL CODICE QR
In una scena al minuto 6:16 è presente un Codice QR che, se scannerizzato, indirizza lo spettatore sulla pagina del servizio digitale Marvel Unlimited e permette di scaricare una copia gratuita di Savage She-Hulk #1, albo che segnò la prima apparizione di Jennifer Walters nell’Universo Marvel fumettistico.
LO SCUDO
Facendo attenzione, possiamo notare che sulla lavagnetta del bar in cui Jennifer entra dopo la sua prima trasformazione è presente il disegno dello scudo di Captain America con la A di anarchia al suo centro. Lo stesso simbolo era tatuato sul collo del finto Mandarino (Ben Kingsley) in una scena tagliata di Iron Man 3.
ROXXON
Dopo essere stata aiutata da un gruppo di donne nel bagno del bar, Jennifer aspetta che Bruce venga a prenderla. Nei pressi della zona, possiamo notare una stazione di servizio con la scritta “Roxxon“. Nei fumetti la Roxxon Oil Corporation è una società petrolifera che, oltre ad essere responsabile dell’omicidio di Howard e Maria Stark, si caratterizza per i danni provocati all’ecosistema e per la tendenza a collaborare con i supercriminali. Il nome della società era già apparso in altre produzioni dell’MCU, in particolare nella trilogia di Iron Man, nel Marvel One-Shot Scena comica nel raggiungere il martello di Thor e in Loki. Alcuni easter egg legati alla compagnia sono presenti anche in diverse serie prodotte da Marvel Television tra cui Agents of S.H.I.E.L.D., Agent Carter, Daredevil, Iron Fist e, soprattutto, Cloak & Dagger, in cui la Roxxon riveste un ruolo fondamentale.
I LED ZEPPELIN
All’interno del rifugio di Bruce, Jen trova una maglia con il logo dei Led Zeppelin, celebre gruppo formatosi nel 1968 e considerato tra i principali pionieri dell’hard rock. Si tratta di un omaggio alla colonna sonora non originale di Thor: Ragnarok dove sentivamo il brano Immigrant Song.
ULTRON
Dopo essersi svegliata nel rifugio di Bruce in Messico, Jen perlustra brevemente il luogo, trovando il casco di una delle armature della Iron Legion che venne utilizzata da Ultron (James Spader) come suo primo corpo in Avengers: Age of Ultron che Bruce conserva come soprammobile. In sottofondo, inoltre, possiamo sentire il tema dei Vendicatori riarrangiato.
IL NOME
“Smart Hulk. Sì, non l’ho inventato io. Non posso mai scegliere questi nomi.”
In una sequenza Bruce si lamenta di non poter mai decidere il proprio nome da supereroe. Si tratta di un riferimento alla scena de L’incredibile Hulk in cui due civili – chiamati Jack McGee e Jim Wilson – coniavano il soprannome “Hulk” in seguito all’attacco alla Culver University.
IL LABORATORIO GAMMA
“È qui che ho passato il Blip, sistemandomi e integrando le identità di Hulk e Banner. Tony l’ha costruito per me alcuni anni fa.”
Il laboratorio in cui si svolge buona parte del primo episodio è in realtà il celebre “Laboratorio Gamma” menzionato da Smart Hulk in Avengers: Endgame. Nel film diretto da Anthony e Joe Russo, infatti, il personaggio spiegava di aver trascorso ben 18 mesi in questo laboratorio – costruito, a quanto pare, da Tony Stark – per creare la sintesi perfetta tra il cervello di Bruce Banner e la forza bruta di Hulk.
I CAMPIONI DI SANGUE
In una sequenza Bruce distrugge i campioni di sangue di Jen con un macchinario che proietta dei raggi rossi molto simili a quelli utilizzati dalla Mark 6 in Iron Man 2. Poco dopo, il Golia Verde spiega “Vivere nel mondo è troppo pericoloso se c’è una possibilità su un milione di crearne un altro come noi.” Si tratta di un altro riferimento a L’incredibile Hulk, in cui Bruce – interpretato ai tempi da Edward Norton – ripeteva costantemente di voler impedire al Governo degli Stati Uniti di trasformare il suo sangue in un’arma.
INSIDE OUT
“Metti un film Pixar. Quando Bing Bong salta fuori dal carretto in Inside Out.”
Mentre discutono dei livelli di stress necessari per innescare la trasformazione in She-Hulk, Jen propone a Bruce di vedere il film Pixar Inside Out, vincitore di un Oscar, di un Golden Globe e di un BAFTA per il Miglior film d’animazione. Inoltre, Jennifer menziona il personaggio di Bing Bong, amico immaginario della protagonista di Inside Out.
STARK INDUSTRIES
Nella scena in cui Smart Hulk costringe Jennifer Walters ad entrare nel macchinario per testare i suoi nuovi poteri possiamo notare che alcuni componenti sono stati forniti dalle Stark Industries.
IL CONTROLLO
THOR: RAGNAROK
“Una volta sono rimasto Hulk per più di due anni. Nello spazio.” Bruce ricorda a Jen di essere rimasto nei panni di Hulk per oltre due anni in seguito agli eventi di Avengers: Age of Ultron. Nel finale del film di Joss Whedon, infatti, il Golia Verde si autoesiliò a bordo di un Quinjet finendo sul pianeta alieno Sakaar e diventando uno dei gladiatori nell’arena del Gran Maestro (Jeff Goldblum) fino all’arrivo inaspettato del Dio del Tuono.
TONY STARK
Nell’episodio viene rivelato che Bruce e Tony Stark hanno costruito insieme il bar del rifugio in Messico. Stando alle parole di Bruce, inoltre, “Tony per lo più beveva, stava seduto e si lamentava di Steve.” Si tratta di un duplice riferimento sia ai fumetti che al Marvel Cinematic Universe: in primo luogo, questo easter egg omaggia l’alcolismo di Tony (mai esplorato sul grande schermo al contrario dei fumetti), in secondo luogo si ricollega al rapporto conflittuale che l’alter ego di Iron Man ha sempre avuto con la figura di Steve Rogers, cultimato durante lo scontro in Captain America: Civil War.
LA NINNA NANNA
“Di solito cadevo da un jet o un robot mi metteva fuori combattimento e mi svegliavo come Banner. Oppure Natasha, per un po’, mi ha cantato una ninna nanna.”
La ninna nanna menzionata da Smart Hulk nell’episodio è un riferimento ad Avengers: Age of Ultron, in cui Natasha Romanoff alias Vedova Nera (Scarlett Johansson) riusciva a tranquillizzare Hulk invertendo la trasformazione in Bruce Banner con una speciale cantilena.
LA SPINTA
Nella scena dell’allenamento, Smart Hulk spinge improvvisamente Jennifer da una rupe. Si tratta di un chiaro omaggio a The Avengers, dove Hulk colpiva dal nulla Thor dopo aver abbattuto un Leviatano dei Chitauri durante la Battaglia di New York.
IL METABOLISMO
Nell’episodio Bruce spiega a Jen che i loro corpi metabolizzano l’alcol a un ritmo incredibilmente veloce e che, di conseguenza, possono bere tanto senza rischiare di ubriacarsi. Questa caratteristica dei mutanti gamma è condivisa anche da Captain America che, grazie al Siero del Super Soldato, può bruciare quasi 8mila calorie in un giorno. È opportuno ricordare, peraltro, che nel Marvel Cinematic Universe Bruce Banner si sottopose all’esperimento che lo trasformò in Hulk proprio per replicare una versione alternativa del Siero del Super Soldato per il Governo.
SQUADRA SEGRETA
In una sequenza Jen spiega al cugino di non voler diventare una supereroina affermando “Non voglio entrare in una squadra segreta privata al servizio del governo che mi impedirà di vivere la mia vita.” Si tratta di un parallelismo con la scena di Iron Man 2 in cui Tony Stark ricordava a Nick Fury di non volersi unire alla sua “boy band super-segreta.”
ROMBO DI TUONO
Durante la scena di combattimento, Smart Hulk sbatte le mani creando un’onda d’urto molto violenta. Il personaggio ha utilizzato questa mossa – chiamata “thunderclap” (ossia “rombo di tuono“) nei fumetti della Casa delle Idee – anche ne L’incredibile Hulk del 2008.
IL PUPAZZO DI HULK
Nel bar di Bruce possiamo notare una specie di pupazzo a forma di Hulk con i pantaloni viola indossati tradizionalmente dalla versione fumettistica del Golia Verde.
TITANIA
Nel finale del primo episodio viene introdotta Titania, interpretata da Jameela Jamil. Creata da Jim Shooter e Mike Zeck nel 1984 e apparsa per la prima volta sulle pagine di Secret Wars (Vol.1) #3, da piccola Mary McPherran era una ragazza di Denver vittima di bullismo e desiderosa di ottenere dei superpoteri. Durante le Guerre Segrete originali, venne dotata di forza e resistenza sovrumana dal Dottor Destino sul pianeta Battleworld in cambio del suo aiuto, assumendo il nome da battaglia di Titania. Nel corso della sua storia editoriale Titania ha affrontato spesso gli Avengers e, soprattutto, She-Hulk e intrattiene una relazione romantica con Carl “Crusher” Creel alias l’Uomo Assorbente. Nel Marvel Cinematic Universe, invece, il personaggio è un’influencer narcisista dotata di superpoteri.
I CREDITI FINALI
I titoli di coda dell’episodio sono realizzati con lo stile delle illustrazioni dei disegnatori giudiziari. In molti ordinamenti giuridici americani le registrazioni audiovisive delle sedute e le fotografie non sono ammesse all’interno dei tribunali e, di conseguenza, vengono coinvolti illustratori e disegnatori – chiamati appunto “artisti di tribunale” – incaricati di rappresentare visivamente determinati momenti di un processo. In un’intervista Jessica Gao ha parlato proprio della genesi dei credits finali: “I nostri crediti finali sono stati realizzati da una compagnia chiamata Aspect Ratio. Sono venuti da noi e ci hanno proposto l’idea dei disegni dei processi per i titoli di testa e quelli finali. Quando lo sentimmo pensammo solo ‘Oddio, è geniale. Perché non ci abbiamo pensato noi? Ora ci sentiamo stupidi perché avremmo dovuto pensarci. È così chiaro e ovvio che sia il modo perfetto per farlo.‘ E poi ci hanno detto ‘Sapete, se volete possiamo creare alcune immagini personalizzate per ogni episodio’ e pensammo ‘Oh, è meraviglioso.’ Così la nostra regola è stata che avremmo visto in ogni episodio delle cose che non vediamo effettivamente nella puntata. Quindi ci sono delle estensioni di cose già successe nell’episodio o altre che riempiono i vuoti dandoci qualche dettaglio in più su qualcosa che è successo off-screen.”
Durante i titoli di coda, peraltro, vediamo alcuni simpatici riferimenti al Marvel Cinematic Universe tra cui:
• Peggy Carter (Hayley Atwell), storico interesse amoroso di Steve Rogers, e altri indizi riguardanti la presunta verginità di Cap.
• She-Hulk con un sacchetto contenente una tazza con la scritta “Avongers“, mostrata come prova in tribunale.
• Il logo dello S.H.I.E.L.D. su uno dei dossier presenti sulla scrivania di Jennifer.
• Degli artisti di strada che indossano i costumi degli Avengers nei pressi di Hollywood.
L’ASCENSORE
Nei crediti finali possiamo notare che uno dei disegni reimmagina la cover di She-Hulk (2004) #8 illustrata da Mike Mayhew. Mentre nella serie vediamo Jennifer in ascensore con i suoi colleghi avvocati, nella cover della run di Dan Slott possiamo notare altri personaggi Marvel come Howard il Papero e Matt Murdock.
BODYBUILDING
Un altro disegno nei titoli di coda finali omaggia l’iconica illustrazione realizzata da Joe Jusko che mostra She-Hulk circondata da un gruppo di sollevatori di pesi e culturisti, messi chiaramente in imbarazzo dalla facilità con la quale Jen si allena.
A KEVIN FEIGE PRODUCTION
Nei crediti finali dell’episodio possiamo leggere che She-Hulk: Attorney at Law viene indicata come una “Produzione di Kevin Feige“. È la sesta volta – dopo Hawkeye, Moon Knight, Doctor Strange nel Multiverso della Follia, Ms. Marvel e Thor: Love and Thunder – che un progetto del Marvel Cinematic Universe include un’onorificenza al presidente dei Marvel Studios Kevin Feige. In passato, infatti, Feige è sempre stato accreditato come produttore o produttore esecutivo.
LA SCENA POST-CREDITS
Nella scena dopo i titoli di coda, all’ennesima domanda di Jen sulla verginità di Captain America, Bruce svela la verità: Steve Rogers ha perso la verginità durante un tour della United Service Organizations – l’organizzazione senza scopo di lucro fondata dal Presidente Franklin Delano Roosevelt finalizzata ad intrattenere i membri delle Forze Armate degli Stati Uniti e le famiglie – nel 1943:
Jennifer: “È così triste. Steve Rogers ha dato tanto per il Paese e non ha mai potuto fare sesso. Hai visto quel culo? Insomma, un culo così non merita di morire vergine. È così triste.”
Bruce: “Steve Rogers non è vergine. Ha perso la verginità con una ragazza nel 1943 durante un tour USO.”
Questa rivelazione combacia perfettamente con le parole degli sceneggiatori dei film di Captain America, Christopher Markus e Stephen McFeely che, durante un’intervista concessa a Yahoo! Entertainment rilasciata in occasione del decimo anniversario dell’uscita di Captain America: Il primo Vendicatore (2011), spiegarono che, dal loro punto di vista, Steve Rogers ha perso la verginità ai tempi della Seconda Guerra mondiale durante il tour della United Service Organizations:
McFeely: “Penso che abbia perso la verginità! Per quale motivo le persone pensano che sia vergine? Se uno come Steve ha quell’aspetto, e va di città in città firmando autografi per le ragazze, è difficile immaginare che non abbia perso la verginità.”
Markus: “Sì. E la cosa da ricordare è che Steve Rogers non è un santarellino. A volte può essere presentato in quel modo. È un tizio che crede nel bene e nel male e in tutte quelle cose, ma non è chierichetto. È pur sempre un veterano della Seconda Guerra mondiale.”