In questo speciale abbiamo elencato tutti i tentativi di Hollywood di trasporre Shang-Chi sul grande schermo.
Questo mese è stato distribuito nelle sale di tutto il mondo Shang-Chi e la Leggenda dei Dieci Anelli, il primo film dell’Universo Cinematografico Marvel su un supereroe asiatico della Casa delle Idee. La pellicola, diretta da Destin Daniel Cretton, si presenta come un dramma familiare ricco di sequenze d’azione e di arti marziali e racconta il rapporto conflittuale tra Shang-Chi e suo padre Wenwu, leader della misteriosa organizzazione dei Dieci Anelli. In questo approfondimento abbiamo voluto ripercorrere tutti i tentativi di Hollywood di trasporre il personaggio sul grande schermo, analizzando attentamente i dettagli sui vari progetti emersi nel corso degli anni.
STAN LEE E BRANDON LEE
Negli anni Settanta, come sappiamo, la cultura pop risentì fortemente della moda del Kung Fu e dei film di arti marziali, in particolare di quelli con Bruce Lee, investendo qualsiasi ambito nel settore dell’intrattenimento, dello sport e della musica. Per questo motivo in quel periodo la Marvel Comics cercò invano di ottenere i diritti fumettistici della serie TV Kung Fu con David Carradine trasmessa da ABC negli Stati Uniti. Nel 1973, tuttavia, Steve Englehart e Jim Starlin (creatore di Thanos, Gamora e Drax il Distruttore) pensarono di introdurre un personaggio esperto di arti marziali creato appositamente per la Casa delle Idee, chiamato Shang-Chi, sulle pagine di Special Marvel Edition #15, per poi renderlo protagonista di una sua serie a fumetti intitolata Master of Kung Fu che ebbe una durata di 125 numeri. Stando a quanto rivelato da Margaret Loesch, ex presidente e CEO di Marvel Productions, in un’intervista con Inverse nel 2018, Stan Lee credeva fortemente nel potenziale cinematografico del personaggio ed era intenzionato a realizzare un film o persino una serie televisiva su Shang-Chi negli anni ’80. Stan Lee era in trattative con il figlio di Bruce Lee, il compianto Brandon Lee (che sarebbe diventato celebre per il ruolo di Eric Draven ne Il corvo), per interpretare il Maestro di Kung Fu ma il progetto non vide mai la luce poiché i network contattati non erano interessati all’idea:
“Stan credeva nel personaggio. Lo usava come esempio di un fumetto che poteva essere trasposto in un film o in una serie televisiva. L’unico motivo per cui ricordo quel fumetto è perché non avevo molta familiarità con Shang-Chi. Stan mi presentò Linda, la vedova del grande Bruce Lee, e Brandon Lee, suo figlio. Vennero nei nostri uffici alla Marvel. Stan aveva grandi speranze [per Brandon]. Pensava che Brandon sarebbe diventato una star in futuro. Parlarono dei fumetti su cui aveva lavorato Stan, e menzionò Shang-Chi. Stan credeva davvero che dei film e delle serie TV basati su quei personaggi avrebbero avuto molto successo. Non ricordo cosa successe, forse non trovammo un network o non erano interessati a causa della violenza. Ma è questo che ricordo di quella proprietà, fino ad allora non ne avevo mai avuto familiarità.”
THE HANDS OF SHANG-CHI
Nel 2001, invece, Stephen Norrington, regista del primo Blade (1998) con Wesley Snipes, firmò un accordo per dirigere un film sul personaggio intitolato The Hands of Shang-Chi (titolo ispirato alla testata a fumetti The Hands of Shang-Chi: Master of Kung Fu). Nel 2003 il film era entrato in fase di sviluppo alla DreamWorks Pictures e avrebbe visto Yuen Woo-ping, coreografo ed esperto di arti marziali di Hong Kong noto per aver lavorato a Matrix, Kill Bill: Volume 1 e Kill Bill: Volume 2, alla regia e Bruce C. McKenna (creatore della serie HBO The Pacific) alla sceneggiatura e sarebbe stato prodotto da Ang Lee (regista di Hulk con Eric Bana) ma anche questo progetto alla fine venne abbandonato e i diritti del personaggio tornarono ufficialmente alla Marvel.
GLI “ORIGINAL 10”
THE AVENGERS E IRON MAN 3
In un capitolo specifico del libro Feeding the Dragon: Inside the Trillion Dollar Dilemma Facing Hollywood, the NBA, & American Business, Chris Fenton, presidente della casa di produzione cinese DMG Entertainment Motion Picture Group, parlò della distribuzione dei film americani in Cina, spiegando di aver discusso con il Chief Operating Officer dei Marvel Studios, Tim Connors, circa la possibilità di includere un breve teaser alla fine di The Avengers di Joss Whedon esclusivamente per il mercato cinese che avrebbe mostrato Shang-Chi o il Mandarino:
“Il team di sviluppo a Beijing credeva che quello di Shang-Chi fosse un ruolo più sicuro da promuovere siccome era un ‘bravo ragazzo’ e un eroe, mentre il Mandarino era chiaramente un nemico di Iron Man. Pensavamo soprattutto a come avrebbe reagito il ‘Ministro della Propaganda’, il quale rispondeva direttamente a Politburo. Abbiamo sempre desiderato vedere un personaggio cinese rappresentato come una brava persona o un eroe, non come un villain.”
“Un antagonista Marvel come il Mandarino era rischioso. Sarebbe stato un azzardo, non solo per noi, ma anche per la Disney e la Marvel. Se fosse andata male, avrebbero potuto proibire l’uscita del film in Cina. Anche peggio, avrebbero potuto impedire ad entrambi gli studi di distribuire in Cina i loro prossimi film. Nel caso peggiore, un ban temporaneo. Per quanto riguarda noi, il cattivo utilizzo di un personaggio come il Mandarino avrebbe rischiato di distruggere la DMG per sempre.”
Come evidenziato da Fenton, i Marvel Studios volevano includere il Mandarino perché la produzione “stava cercando di realizzare il film più divertente e redditizio possibile” e “pensare prima alla Cina non era la loro priorità“. Malgrado la promessa che il Mandarino sarebbe stato un “personaggio complesso, imperfetto e pieno di sorprese“, alla fine la DMG decise di non inserire il Mandarino nel teaser a causa della potenziale risposta negativa da parte dell’amministrazione statale cinese. Nel libro, inoltre, Fenton ha descritto nel dettaglio la conversazione con Connors e le sue perplessità sulla presenza di un personaggio stereotipato come il Mandarino in The Avengers e in Iron Man 3:
Fenton: “Il Mandarino ci spaventa a morte.”
Connors: “Perché?”
Fenton: “È un personaggio troppo controverso per la censura cinese.”
Connors: “Come mai?”
Fenton: “Perché il Mandarino sembra e agisce come un uomo cinese stereotipato e offensivo. Non solo ha una lunga barba spinosa che raddrizza costantemente con le dita, ma parla regolarmente in ‘Chinglish’ [unione tra cinese e inglese], ripetendo in continuazione proverbi cinesi pieni di cliché.”
Connors: “Andiamo… davvero?”
Fenton: “Sì. Sono serio. Inoltre la motivazione principale del personaggio è uccidere Iron Man.”
Connors: “Non puoi darlo per certo.”
Fenton: “È quello che mi spaventa di più. Quindi questo mi spinge a chiederti… il fatto che ci stiate chiedendo di mostrare il Mandarino alla fine dei titoli di coda di The Avengers significa che la Marvel lo userà davvero in Iron Man 3?”
Connors: “Non lo so.”
Fenton: “Chiediti questo allora. Se la Marvel dovesse usarlo, potrebbe essere un antagonista in stile Red Dawn che rischia di farci bandire tutti quanti dalla Cina?”
Connors: “Non essere così drammatico. Inoltre i creativi non mi diranno nulla, e in ogni caso la sceneggiatura non è ancora stata completata.”
Fenton: “Vorrei non essere così drammatico.”
Connors: “‘Non ti preoccupare. Vedremo’. C’era qualcosa nel suo tono di voce. Lo percepii. Il Mandarino sarebbe stato incluso in Iron Man 3.”
Ricordiamo che Shang-Chi e la Leggenda dei Dieci Anelli, scritto da David Callaham (Horsemen) e Andrew Lanham (Just Mercy) e diretto da Destin Daniel Cretton (Il castello di vetro), vede nel cast Simu Liu (Shang-Chi), Awkwafina (Katy), Fala Chen (Jiang Li), Ronny Chieng (Jon Jon), Florian Munteanu (Razor Fist), Meng’er Zhang (Xialing), Michelle Yeoh (Jiang Nan), Tony Leung (Wenwu) e Benedict Wong (Wong).
SINOSSI
“In arrivo a settembre 2021, Simu Liu interpreterà Shang-Chi nel nuovo film dei Marvel Studios, Shang-Chi e la Leggenda dei Dieci Anelli. Shang-Chi dovrà affrontare il passato che pensava di essersi lasciato alle spalle quando verrà trascinato nella ragnatela della misteriosa organizzazione dei Dieci Anelli.”