Dopo ben 118 giorni di sciopero che ha messo in ginocchio l’intera industria cinematografica e televisiva, il sindacato degli attori (SAG-AFTRA) ha raggiunto un accordo provvisorio, della durata di tre anni, con l’associazione dei produttori di Hollywood (AMPTP), che pone ufficialmente fine allo sciopero.
Il primo passo verso l’entrata in vigore del nuovo contratto collettivo, che permetterà a tutte le produzioni cinematografiche e televisive di ripartire, è stato fatto lo scorso venerdì 10 novembre quando il consiglio nazionale del SAG-AFTRA ha approvato l’accordo provvisorio con l’86% dei voti. Nella giornata di martedì 14 novembre il nuovo contratto verrà inviato ai membri del sindacato (oltre 160 mila) per la ratifica. Il voto, che si svolgerà sia online sia in presenza, continuerà fino alla prima settimana di dicembre.
I primi dettagli sul nuovo accordo
I dettagli definitivi saranno disponibili martedì, quando il contratto verrà inviato ai membri, ma durante una conferenza stampa svoltasi ieri ieri Fran Drescher e Duncan Crabtree-Ireland hanno elencato ai giornalisti alcuni dei punti fondamentali ottenuti in quello che viene definito un accordo “senza precedenti”:
Aumenti salariali: Gli aumenti salariali sono due nel primo anno del contratto: 7% al momento della ratifica e un altro aumento del 4% effettivo a luglio 2024. Ci sarà poi un ulteriore aumento del 3,5% effettivo a luglio 2025. I salari per le comparse aumenteranno dell’11% a partire dal 12 novembre 2023, e poi di un ulteriore 4% a partire dal 1° luglio 2024 e di un altro 3,5% a partire dal 1° luglio 2025. Crescono anche i contributi per i fondi salute e pensione.
Intelligenza Artificiale: L’IA è diventato il fronte più caldo negli ultimi 10 giorni di trattative, secondo quanto hanno dichiarato Drescher e Crabtree-Ireland. Il sindacato non ha ottenuto tutto ciò che voleva, ma è riuscito a inserire molte più protezioni di quanto avesse fatto la WGA qualche settimana prima. Soprattutto, è riuscito a ottenere che l’utilizzo della tecnologia generativa sia sempre vincolato al consenso e alla compensazione. “Se utilizzeranno il sorriso di Brad Pitt e gli oggi di Jennifer Aniston, entrambi dovranno dare il consenso e saranno pagati,” ha spiegato Crabtree-Ireland riferendosi alla creazione di personaggi sintetici sulla base di attori reali. Sarà poi necessario il consenso della famiglia di un attore deceduto per utilizzare le sue sembianze in una produzione. Infine, i consensi avranno validità per un singolo progetto: non sarà insomma possibile, per uno studio, riutilizzare l’aspetto (o le caratteristiche) di un attore per altri progetti, e dovrà ottenere consenso e fornire compensazione per ciascuno di questi progetti.
Bonus dallo streaming: Nonostante una durissima battaglia, il sindacato non è riuscito a ottenere una piena condivisione dei profitti dallo streaming, e si è dovuto accontentare di una compensazione “bonus” per i titoli di maggiore successo, che però verrà in parte redistribuita attraverso un fondo comune. Fran Drescher ha definito questo un punto di partenza sul quale si potrà costruire nuove battaglie in future contrattazioni (il contratto dura tre anni). Inoltre ha associato le serie di maggior successo in streaming con quelle nella tv lineare che, in passato, sarebbero andate in syndication: “Gli attori di quelle serie meritano dei bonus perché in passato avrebbero ricevuto pagamenti residuali aggiuntivi grazie alla syndication”. Il nuovo flusso di compensazione per gli interpreti che lavorano nello streaming quindi aggiunge un “sostanzioso bonus” alle attuali strutture di pagamenti residuali, rendendo il lavoro nello streaming più sostenibile per gli attori della classe media. La maggior parte di quella compensazione (75%) sarà pagata agli attori di programmi che soddisfano determinati requisiti di visualizzazione. Il denaro rimanente sarà distribuito ad altri attori che lavorano su quelle piattaforme di streaming attraverso un nuovo fondo di distribuzione gestito da studios e sindacato. L’accordo aggiunge anche pagamenti residuali fissi per i coordinatori degli stunt che lavorano in produzioni televisive e di nuovi media.
Coordinatori d’intimità: Nel nuovo contratto sono presenti nuovi principi di equità nel trucco e nel parrucco, la condivisione di statistiche aggregate sulla diversità, una maggiore attenzione a trucco e parrucco giudicati inappropriati, l’accesso a cure per l’affermazione di genere e a servizi di traduzione, ma anche più protezioni contro le molestie e l’uso di coordinatori d’intimità in scene che coinvolgono nudirà o sesso simulato.
Casting: Il sindacato ha ottenuto praticamente tutto ciò che aveva chiesto sul fronte del casting, tra cui accordi che specificano che le descrizioni dei personaggi, i copioni parziali e/o gli script completi devono essere forniti non meno di 48 ore prima della scadenza per la presentazione (72 ore per i minori). Per quanto riguarda i famigerati self-tape non si possono eseguire più di 8 pagine standard per il primo e 12 per i successivi. Inoltre, se è richiesta la memorizzazione, agli interpreti spetterà una compensazione. Agli interpreti non può essere richiesto di apparire nudi o indossando abiti più rivelatori di un costume da bagno che potrebbe essere indossato in una piscina pubblica.
Come verrà sostenuto l’aumento dei costi
L’agenzia di rating Moody’s ha stimato che i nuovi contratti sindacali con attori, sceneggiatori e registi (quest’ultimo è stato siglato senza bisogno di arrivare a uno sciopero) costeranno agli studios di Hollywood tra i 450 e i 600 milioni di dollari all’anno.
Non è una cifra esorbitante se la si confronta con gli oltre 100 miliardi di dollari spesi dalle major per combattere la “guerra dello streaming”, e per questo Moody’s non ritiene che avrà un impatto sui budget complessivi investiti per produrre contenuti. Semmai, gli studios faranno tagli altrove per mantenere la “redditività sostenuta”, e in alcuni casi ridurranno proprio le spese delle produzioni cercando di non diminuire il numero di produzioni complessive o la loro qualità. Per fare degli esempi, potrebbero coinvolgere meno star di alto livello, o girare meno all’aperto e in location (che è più costoso). Anche i budget di post-produzione e VFX potrebbero subire dei tagli.