Ryan Reynolds e Shawn Levy hanno spiegato come sono riusciti ad usare lo scudo di Captain America e una spada laser in Free Guy.
Lo scorso anno è stato distribuito nelle sale cinematografiche di tutto il mondo Free Guy, una divertente commedia d’azione con protagonista Ryan Reynolds che racconta la storia di un cassiere di banca che si rende conto di essere un personaggio all’interno di un videogioco. Inoltre nel film, diretto da Shawn Levy (regista di Deadpool 3 e del recente The Adam Project), sono stati inseriti numerosi riferimenti e easter egg ad altri brand e franchise, tra cui alcuni oggetti legati all’Universo Cinematografico Marvel.
Nel corso di un’intervista con Variety, Ryan Reynolds e Shawn Levy hanno raccontato di come sono riusciti a convincere la Walt Disney Company per ottenere il permesso di utilizzare oggetti come lo scudo di Captain America e una spada laser di Star Wars all’interno della pellicola:
“Abbiamo scritto una lettera alla Disney: ‘Cara Disney, siamo Shawn Levy e Ryan Reynolds. Potremmo avere una spada laser o lo scudo di Cap o il pugno di Hulk?’ Se non sbaglio ci dissero sì a tutto. Ryan ricordava che forse dissero di sceglierne solo un paio. E abbiamo deciso di usarli tutti. Ma a quel punto ci eravamo spinti un po’ troppo oltre i limiti della legge. Dissi ‘Penso che questa sia l’opportunità perfetta per chiedere scusa.’ Ho interpretato quella frase come ‘Usali tutti.’
L’interprete del Mercenario Chiacchierone, tuttavia, ha ammesso di essere dispiaciuto di non aver potuto utilizzare il martello di Thor (Chris Hemsworth) nel film:
“Rimpiango che non siamo riusciti a fare qualcosa con il martello di Thor… a quel punto avevano già completato una piccola parte dell’acquisizione della Fox, quindi tecnicamente eravamo già un film Disney.”
Ricordiamo che Deadpool 3, diretto da Shawn Levy, sarà prodotto dai Marvel Studios e ambientato nel Marvel Cinematic Universe. Rhett Reese e Paul Wernick, sceneggiatori di Deadpool (2016) e Deadpool 2 (2018), stanno lavorando alla nuova versione della sceneggiatura sulla base di una prima stesura firmata dalle sorelle Wendy Molyneaux e Lizzie Molyneaux-Loeglin (Bob’s Burgers).