Robert Downey Jr. non si è ancora scusato con Alejandro G. Iñarritu dopo averlo offeso per i commenti sui cinecomics.
Nel 2014 fecero molto clamore le dichiarazioni di Alejandro G. Iñarritu, regista di Birdman e The Revenant, che si schierò contro i cinecomics come se provasse un odio profondo verso questa tipologia di prodotti spiegando che i film sui supereroi rappresentano addirittura un “genocidio culturale.” In sintesi, secondo il regista tutti coloro che li vedono sono bambinoni non cresciuti visto che i supereroi, a suo avviso, sono adatti solo ad un pubblico infantile.
A contestare le parole di Iñárritu sono stati James Gunn, Paul Thomas Anderson e molti altri del mondo di Hollywood tra cui Robert Downey Jr. che, durante il tour promozionale di Avengers: Age of Ultron nel 2015, reagì alle dichiarazioni del regista. Pur riconoscendo di rispettare Iñarritu come filmmaker, l’interprete di Iron Man nel Marvel Cinematic Universe derise le radici spagnole di Iñarritu dichiarando “Per un uomo la cui lingua madre è lo spagnolo essere in grado di mettere insieme una frase come ‘genocidio culturale’ dimostra quanto sia brillante.”
Nel corso di un’intervista con The Independent, Alejandro G. Iñarritu è tornato a parlare della risposta al vetriolo di Robert Downey Jr. Oltre ad aver ribadito di essere rimasto alquanto infastidito dai commenti fatti dall’attore ai tempi, il regista ha aggiunto che l’interprete di Tony Stark non si è ancora scusato personalmente con lui:
“Ovviamente no. Ovviamente no. Non mi aspetto che lo faccia. Onestamente non me ne può fregar di meno. Sono completamente contrario a quanto ha detto, ma difenderò il suo diritto di dire quello che vuole. Qualsiasi cosa voglia dire va bene, ma per me è completamente sbagliato il modo in cui lo dice.”
Nelle sue critiche iniziali verso i cinecomics, Iñarritu spiegò di annoiarsi solo a sentire la parola “supereroe” che dal suo punto di vista si basa su un’idea “fuorviante” e tipicamente di destra:
“Non c’è niente di terribile nel fissarsi con i supereroi quando si ha sette anni, ma da grandi è una forte debolezza, quasi come se non si volesse crescere. […] Il problema è quando fingono di avere un qualche tipo profondità. È veleno. Il pubblico è ormai sovraesposto a storie, esplosioni e merda di questo tipo che non hanno nulla a che fare con l’esistenza di un essere umano.”
“Cosa cazzo significa ‘supereroe’? Quella del supereroe è una concezione falsa e fuorviante. Inoltre, il modo in cui si applica la violenza ad esso, è assolutamente di destra. Se osservi la mentalità della maggior parte di quei film, si tratta di persone ricche, che hanno potere, che faranno il bene, che uccideranno il male. Filosoficamente parlando, non mi piacciono.”