Recentemente Vanity Fair ha pubblicato un lungo approfondimento sui casting dei più importanti ruoli dell’Universo Cinematografico Marvel, svelando un gran numero di retroscena e curiosità.
Come molti di voi sapranno, in una prima fase Chris Evans aveva rifiutato il ruolo di Captain America, in quanto provava molta ansia ed insicurezza per la sua carriera cinematografica, motivo per cui temeva che un ruolo così importante in un franchise del genere avrebbe rischiato di danneggiarlo negativamente.
Riguardo il casting di Steve Rogers, il presidente dei Marvel Studios Kevin Feige ha spiegato:
Scegliere Captain America è stato super difficile, ci è voluto tantissimo tempo ed ho iniziato a pensare “non riusciremo a trovare Captain America… e senza di lui, cosa faremo con gli Avengers? Rischia di fallire tutto!
Dopo aver identificato Chris Evans come l’attore perfetto per il ruolo, i Marvel Studios lo hanno invitato in una riunione, dove gli hanno mostrato gli artwork ed i concept art che avevano preparato per il primo film su Steve Rogers, offrendogli un contratto da ben 9 pellicole!
Si è preso un weekend intero per decidere, è stato difficile.
A sorpresa, Evans ha detto di no, in quanto era spaventato da un contratto così lungo:
È stata la tentazione definitiva. L’offerta di lavoro perfetta. Vedi i costumi, vedi le foto e pensi che sia grandioso… ma il giorno dopo, quando ho detto no, mi sono sentito bene. Mi piace la mia privacy. Nei film c’è tanta libertà. Fai un film ed hai tanto tempo libero… e se uno di questi film ha successo e cambia la tua vita, hai l’opportunità di… fuggire. Puoi prenderti il tuo tempo, rimetterti in sesto.
Dopo aver rifiutato, Evans ha ricevuto una chiamata da Robert Downey Jr., che lo ha incoraggiato ad accettare il ruolo, spiegandogli che la fama e la popolarità lo avrebbero aiutato ad avere altre opportunità come attore, senza mai limitarlo e comprimerlo ad un solo ruolo.
L’attore ha quindi deciso di tornare a trattare con i Marvel Studios, firmando per 6 film: una trilogia su Captain America e tre film sugli Avengers.
Forse la cosa di cui hai più paura è in realtà la cosa che dovresti fare.
Kevin Feige, il presidente dei Marvel Studios, ha invece aggiunto:
Mi capita di pensare a come sarebbero potute andare le cose in un mondo parallelo se lui avesse detto di no… Robert Downey Jr. merita giustamente una grande considerazione per avere gettato le fondamenta della realtà produttiva di cui oggi disponiamo. Chris Evans, però, è stato uno di quei pilastri aggiuntivi di sostegno senza i quali oggi la casa non sarebbe in piedi.
Con il senno di poi, pensando a tutto ciò che ha vissuto, Evans riconosce di non aver mai perso il controllo, motivo per cui si sente profondamente grato alla Marvel:
Adoro ricoprire quel ruolo. Sono legato al personaggio perché gli ho dato anima così tante volte da non avere potuto fare a meno di assorbire alcuni dei suoi tratti e di misurarmi con lui.
Ci sono momenti in cui ho l’impressione che quasi nulla nella mia carriera o nella vita stia davvero accadendo a me. È come se stessi guardando qualcun altro in azione e io ne fossi spettatore. Pertanto, quando mi vengono poste domande del genere, mi viene da rispondere: “Non lo so, chiedilo a lui. Oh, sono io. Oh, cazzo. È vero. Non lo so…”. Mi sento come se fossi stato qui, in mezzo a tutti gli altri, a osservare quanto succedeva a quel ragazzo. Quindi, a volte, mi sento molto distaccato. Come ho detto, l’esperienza sul campo mi ha insegnato che più ci si concentra su queste cose, meno si è felici
Kevin Feige ha infine dichiarato:
Il mondo sa che ha fatto un lavoro eccezionale. E in gran parte è consistito nel liberarsi dalla sua testa.