Wonder Woman rappresenta ormai un mito al pari di figure come Batman e Superman: creata oltre 75 anni fa, è ad oggi uno dei personaggi più importanti non solo per la DC Comics, ma per l’intero panorama fumettistico.
Il suo è stato un impatto enorme nella cultura moderna e vanta una storia editoriale ricca ed emozionante. E’ curioso che un personaggio così importante sia stato protagonista solo di una serie TV negli anni ’70. Troppo poco sicuramente.
Fortunatamente la Warner Bros. ha deciso di puntare forte su di lei, e dopo un’ottima introduzione in Batman v Superman: Dawn of Justice (tra le note migliori dell’intero film), si appresta finalmente ad esordire sul grande schermo questo 1° giugno interpretata da Gal Gadot, che si è allenata duramente in vista del ruolo.
Si tratta certamente di un’occasione unica di realizzare un film dedicato esclusivamente ad una supereroina (dopo i pessimi Catwoman ed Elektra che molti di voi avranno già dimenticato), in passato relegate spesso e volentieri a ruoli di supporto.
Dopo averlo visto in anteprima, ecco la nostra recensione. Naturalmente senza spoiler.
Wonder Woman rappresenta sicuramente un buon passo in avanti rispetto ai precedenti film del DCEU, che nonostante gli incassi hanno diviso nettamente pubblico e critica. Si tratta di una storia di origini semplice che (finalmente) non presenta particolari problemi di sceneggiatura o un montaggio confusionario, incentrata sul percorso di Diana e sulla scoperta del “mondo degli uomini” durante la prima guerra mondiale.
Coraggio, forza, eleganza, perseveranza eroismo ed anche l’inseguimento dei propri ideali, sono questi i valori che la pellicola cerca più volte di trasmettere. Si tratta di uno dei pochi cinecomic in cui domina il senso dell’eroismo e soprattutto della speranza con la protagonista che, senza pensarci due volte, si schiera in prima linea nei combattimenti e rischia tutto pur di salvare gli innocenti.
Lo stesso abbandonare la sua isola paradiso di Themyscira per sconfiggere il male in un mondo consumato da violenza ed odio rispecchia appieno il forte ideale di giustizia di Diana, che emerge nel migliore dei modi in questa pellicola.
Buonissimo il lavoro della regista Patty Jenkins, che ha gestito egregiamente le varie location del film, che passano dalla bellissima Themyscira fino al vecchio continente in piena guerra mondiale. Una piccola nota di merito va alle bellissime spiagge di Marina di Camerota utilizzate dalla produzione per rappresentare l’antica isola delle Amazzoni. Una produzione del genere è certamente una sfida stimolante anche dal punto di vista scenografico, in cui la produzione ha fatto un lavoro notevole ricreando al meglio le atmosfere dei primi del ‘900, passando dalle trincee alle cittadine distrutte dalla guerra, fino ad arrivare ad una Londra industrializzata di inizio secolo ricreata in maniera fedele.
E’ un film che merita non tanto per la trama, per particolari plot twist o per effetti speciali caleidoscopici, ma per gli ideali e la caratterizzazione della protagonista, che vede con i suoi occhi il mondo vero e proprio solamente durante la prima guerra mondiale, esprimendo tutto il suo disgusto ed evidenziando le ingiustizie della società di inizi ‘900.
La trama del film è semplice e lineare (forse anche troppo) ma risulta comunque credibile. In questo caso la produzione ha deciso di allontanarsi totalmente da una storia complessa e rischiosa come quella di Batman v Superman o dalla confusione vista in Suicide Squad, rimanendo incentrato esclusivamente sul percorso di Diana.
Questa storia inoltre introduce la mitologia nel DCEU nel migliore dei modi, spiegando il ruolo che le Amazzoni hanno nel mondo e ricollegandosi alle divinità greche in maniera semplificata, oltre ad avvicinarsi al contesto storico della prima guerra mondiale con alcune adeguatezza utili ai fini della trama.
Purtroppo alcuni dialoghi arrivano ad essere noiosi e banali, mentre il ritmo di determinate scene è eccessivamente lento: sotto questo punto di vista avrebbero dovuto ridurre leggermente il minutaggio, che raggiunge ben 141 minuti.
Il film riesce a far sorridere, ma senza mai abusarne: Troviamo diverse scene che strappano una risata, ma sono ben contestualizzate e legate soprattuto ad un’ingenua protagonista che visita per la prima volta il mondo degli uomini dopo aver vissuto esclusivamente sull’isola di Themyscira. Una situazione assolutamente credibile e mai forzata.
Tra le sequenze migliori del film troviamo quelle di combattimento: tra acrobazie in cielo, colpi di spada e parate con scudo e bracciali, Wonder Woman ha un suo stile di lotta diverso rispetto agli altri supereroi. Se poi aggiungiamo il tema realizzato da Hans Zimmer per l’esordio di Diana in Batman v Superman, l’immersione nella scena diventa totale!
Quasi paradossalmente, la scena di combattimento finale del film rovina quanto di buono fatto in precedenza…un vero peccato!
Alcuni combattimenti si rifanno allo stile di Zack Snyder ed al suo lavoro con 300, condite da tantissima slow-motion che sicuramente farà storcere il naso a molti spettatori. Come già anticipato nel trailer, la parte ambientata in trincea offre emozioni uniche e riassume appieno il senso di speranza che il film vuole trasmettere: Diana non combatte per la gloria, ma per i suoi ideali.
Le prime impressioni dopo averla vista in Batman v Superman erano più che positive, ma questo film conferma quanto Gal Gadot sia perfetta per il ruolo di Wonder Woman, che sembra esserle stato stato cucito addosso.
La sua è una performance che cattura l’eroismo della supereroina DC Comics e che la consacra come punto di riferimento e vera e propria icona femminile anche al cinema. La sua Diana è ingenua ed ha una visione particolare degli eventi, ma è determinata a porre fine all’odio nel mondo.
Altro grande protagonista del film è Steve Trevor, interpretato da Chris Pine, che ha saputo farci affezionare da subito al suo personaggio con un’ottima interpretazione. La chimica tra Steve e Diana funziona benissimo e regala sia momenti divertenti che scene più intense e profonde.
Abbiamo apprezzato decisamente meno la gestione del villain Ares. Senza fare particolari spoiler, avrebbero potuto gestirlo in maniera decisamente migliore, dandogli un ruolo centrale nella storia. Anche dal punto di vista estetico non esalta, e questo è un peccato: siamo abituati a grandi costumi ed armature da parte della DC/Warner, ma in questo caso con Ares il loro è un passo falso.
Conclusione
Si tratta sicuramente del film più equilibrato del DCEU, una svolta positiva di cui questo universo aveva fortemente bisogno. Nonostante una durata eccessiva ed alcuni problemi legati al ritmo, Wonder Woman offre momenti visivamente impressionanti e ricchi di significato, con un senso di eroismo e speranza che prevalgono lungo l’intera storia.
Un ottimo cast, scene d’azione entusiasmanti ed una Gal Gadot veramente adatta al ruolo riescono a porre in secondo piano tutti i difetti legati a dialoghi e ritmo, regalandoci una storia semplice ma convincente di una supereroina determinata a sconfiggere il male con la forza dell’amore.
Nonostante ci sia una netta differenza tra le recensioni americane e quelle italiane, il nostro consiglio è quello di andarlo a vedere per farvi una vostra idea indipendente dalla critica.
1 commento
mi permetto…il tema musicale non e’ di hans zimmer ma bensi di junkle X…che collaboro’ con zimmer nella soundtrack, ma quel tema specifico e’ del musicista olandese