Il termine “fumetto” forse non è sufficiente a descrivere Visione – Un po’ peggio di un uomo, primo arco narrativo di questa storia che rientra senza ombra di dubbio nei migliori racconti che abbiamo letto in questo ultimo anno – insieme a Groot di Jeff Loveness.
Questo primo volume scritto da Tom King trascende infatti il significato stesso di storia supereroistica per elevarsi ad un racconto Horror esistenziale che pian piano getta le basi per una storia lenta e straziante come non ne leggevamo da tempo.
Ma non stiamo parlando dell’horror legato a paura, mostri, a sequenze crude e sangue, ma ad una sensazione di angoscia che prevale sin dal finale del primo numero, in cui capisci che c’è qualcosa di sbagliato. Qualcosa fuori da tutti i canoni delle storie supereroistiche. Qualcosa che presumibilmente non avrà un lieto fine.
Questa non è la classica storia su un supereroe
L’idea può sembrare semplice, Visione è intenzionato a vivere una vita normale con tanto di moglie e figli. E’ un concetto semplice…almeno per noi umani. Ma cosa succede quando un sintezoide – che ha salvato il mondo 37 volte – diventa il tuo vicino di casa nella speranza di poter vivere una vita normale? I vicino lo accoglieranno a braccia aperte, consapevoli di quanto ha fatto inconsciamente per loro e per l’umanità, oppure lo ripudieranno? Ed è qui che capiamo quanto questa sia una storia forte, con messaggi razziali di diversità che al giorno d’oggi sono ancora al centro di spiacevoli vicende.
Per creare ulteriore empatia con la causa di Visione e con i temi razziali presenti in questo volume, lo scrittore Tom King ripropone il monologo di Shylock ne Il Mercante di Venezia dal punto di vista di un sintezoide:
“Io sono un ebreo. Non ha occhi un ebreo? Non ha mani un ebreo? Organi, consistenza, sensi, affetti, passioni?…”
La storia mantiene un equilibrio sottile tra calma e dramma, bilanciato nel migliore dei modi da King; purtroppo però il tutto scorre in maniera molto lenta ed alcuni passaggi sono parecchio complessi, richiedendo un’ulteriore lettura per essere assimilati. Ma al tempo stesso le sequenze chiave sono dirette ed immediate e lasciano il lettore a “bocca aperta” invogliandolo a leggere rapidamente le successive pagine.
Il tutto viene enfatizzato da una narrazione esterna che ci approfondisce il punto di vista di Visione e ci guida attraverso un percorso oscuro, che peggiora pagina dopo pagina.
Dal punto di vista visivo, le tavole di Gabriel Hernandez Walta con dei tratti semplici si mescolano benissimo con la storyline, ma gran parte del merito va al colorista Jordie Bellaire che, con le giuste tonalità di arancione e verde, mette in risalto le differenze tra i sintezoidi e gli umani.
In conclusione, Tom King ha creato un qualcosa di speciale per Visione, una storia differente rispetto a molte altre che risulta angosciante, complessa e straziante e che merita assolutamente la lettura. Nessun combattimento con mostri giganti e nessun eroe con un costume attillato che sfoggia i suoi muscoli; Visione è un drama/horror esistenziale incentrato sulla sua famiglia con un’atmosfera di disagio e tragedia che prevale su ogni pagina che vi spingerà a non averne mai abbastanza!