Al Lucca Comics 2019 è stato presentato il primo numero della miniserie che rilancia l’intero universo mutante, arrivato la scorsa settimana nelle fumetterie: House of X.
Ho sempre ritenuto che X-Men fossero la rappresentazione dei temi più popolari della civiltà nel corso dei decenni, come l’amore, lo spirito d’avventura, drammi familiari, intrecci inaspettati. C’è da dire però che negli ultimi 15 anni, i figli dell’evoluzione umana hanno vissuto momenti molto turbolenti con discontinuità creative alternate da rari momenti veramente interessanti, per poi sprofondare nell’ovvio e in poche novità editoriali realmente appetibili.
Questo almeno fino ad oggi.
Negli Stati Uniti è già uscito ovviamente, ma finalmente è arrivato in Italia House of X #1, che insieme a Powers of X (in arrivo questo giovedì), riscriverà tutto il futuro dei mutanti portando una ventata di aria fresca (qui trovate l’intera programmazione editoriale). Su queste due testate poggerà poi Down of X, la fase successiva dell’ambizioso progetto.
Il rilancio è stato affidato ad uno scrittore con un “discreto curriculum”: Jonathan Hickman, accompagnato su House of X dalle matite di Pepe Larraz. Effettivamente c’era molto scetticismo da parte dei fan visti gli ultimi trascorsi editoriali, ma la Marvel ha definito questa serie molto vicina a pietre miliari come L’Era di Apocalisse di Chris Claremont o New X-Men di Grant Morrison. Sarà veramente così?
Basandomi su quello che ho letto da questo primo numero la risposta è solo una: le possibilità per una storia memorabile ci sono tutte. Il primo numero ha il compito di presentate i pezzi sulla scacchiera e lasciar intuire cosa accadrà nell’immediato futuro. Nulla di nuovo, alla fine parliamo sempre di un rilancio e quindi inizialmente la situazione è apparentemente calma. Se negli ultimi anni le testate dei mutanti, come già detto, hanno deluso, il colpo di genio della Marvel è quello di prendere gli X-Men e renderli predominanti nell’Universo Marvel.
I mutanti, non solo hanno fondato una propria nazione sull’isola di Krakoa offrendo rifugio a tutti e prendendo dovute precauzioni per evitare ciò che è successo a Genosha, ma si presentano alle potenze mondiali offrendo doni miracolosi tra cui cure per malattie mentali, allungamento della vita e medicine universali, in cambio di riconoscimento e accettazione. A capo di tutto questo abbiamo Charles Xavier, che in parte ha rinunciato al sogno della convivenza pacifica, preferendo l’ultimatum e portando avanti un concetto chiave: riconoscimento della superiorità mutante in cambio delle risorse del pianeta. Un buon modo per mettere le cose in chiaro e lasciare aperte tante possibilità per colpi di scena in futuro. Magneto è ovviamente in prima fila come ambasciatore e nella visione di Xavier troviamo sostegno anche da parte dei criminali come Sabretooth, mentre le organizzazione come S.H.I.E.L.D. e H.A.M.M.E.R. sono impegnate con la “corsa agli armamenti”, pronte a creare minacciose sentinelle per evitare la supremazia mutante.
Insomma, direi che il primo numero è partito con i fuochi d’artificio, ponendo le basi per quello che potrebbe divenire un lungo conflitto. In questo albo troviamo tanti accenni di trama, allusioni e molti dettagli su quello che avverrà in futuro: a farla da padrone troviamo uno Xavier ben lontano dalla sua versione pacifista e questa volta più agguerrito che mai. C’è spazio anche per l’introduzione di altri mutanti – destinati a crescere ancora nei prossimi numeri – e per un Ciclope pronto a ritagliarsi un ruolo da protagonista. Tutto ciò senza contare un primo accenno al crossover tra Fantastici Quattro e Mutanti, che arriverà nelle fumetterie americane dal prossimo anno.
Hickman non è certo un novellino dal punto di vista delle sceneggiature, bensì uno scrittore talentuoso che ha saputo gestire tutti questi elementi in maniera ottimale e tenendo alto il ritmo della narrazione, presentando nuovi e vecchi elementi in maniera perfetta. Menzione d’onore va poi alle matite di Pepe Larraz. Già vecchia conoscenza dei mutanti grazie alla miniserie Extermination, Larraz riesce a dare vita alla visione di Hickman in maniera ottimale, con dei disegni molto puliti e caratterizzati al punto giusto.
Rispetto ad Extermination, House of X rappresenta per Larraz un punto di svolta nella sua creatività, dandogli un nuovo modo di sbizzarrirsi. Da lodare inoltre un ottimo bilanciamento dei neri, con ottimi studi anche delle colture vegetali, che vanno in contrasto con quello che possiamo definire il vecchio mondo, grigio e metallico.
Dire che come primo numero è perfetto sarebbe troppo esagerato, ma se queste sono le premesse, possiamo dire che i mutanti avranno un bel momento per cercare di tornare in vetta alle preferenze dei lettori. Troppe ripartenze, troppi “anni zero” o rinascite mutanti che poi si vanno a perdere per strada. La paura comunque resta, perchè essere sicuri del successo dopo un solo numero è follia, ma solo il tempo ci darà una risposta definitiva.
Marvel vuole riscattare i mutanti e credo che abbiano imboccato la strada giusta con qualcosa di incisivo e interessante. Le domande al termine di questa prima lettura sono molte, ma se il resto saprà tenere questo ritmo, allora aspettiamoci veramente un nuovo e vero inizio per i mutanti che possa durare nel tempo. Appuntamento a giovedì per l’uscita dell’altra saga, Powers of X!