Fantastic Four, storia di un flop
Partiamo dal principio: l’annuncio di un nuovo reboot sui Fantastici Quattro, con la regia di Josh Trank che tanto aveva fatto bene con Chronicle e che aveva una sua idea per i personaggi e per il film.
La scelta di produrre questo ennesimo reboot secondo molti, è stata effettuata esclusivamente per non perdere i diritti sui personaggi, che altrimenti sarebbero tornati ai veri proprietari, ovvero i Marvel Studios, che con molta probabilità li avrebbero aggiunti al loro grande universo.
L’annuncio del cast poi ha soltanto alimentato le polemiche: Trank infatti ha fortemente voluto un cast di attori giovani, tra i quali spicca l’afroamericano Michael B. Jordan per il ruolo della Torcia Umana, storicamente un personaggio “bianco”. La visione di Trank era quella di rendere questi 4 ragazzi una famiglia al passo con i tempi, tra adozioni (Susan è adottata) e genitori assenti (come nel caso di Reed). Questa scelta ha inevitabilmente portato una pioggia di critiche sul film e sul cast, e nemmeno le parole di Stan Lee, padre editoriale dei personaggi che approvava la Torcia Umana di colore, sono servite a calmare i fan.
Ma non è tutto. Il villain del film infatti, nei piani iniziali di Trank, doveva essere tale Victor Domashev, un programmatore antisociale interpretato da Toby Kebbell, che sarebbe poi diventato il Dottor Destino. Molto diverso sia dal vero Victor Von Doom, che sin da piccolo si era dedicato alle arti magiche e che con la programmazione non ha mai avuto nulla a che fare, sia dalla versione Ultimate, ovvero Victor Van Damme. Un altro punto a sfavore del film, ed un’altra grande pioggia di critiche. La produzione per accontentare i fan e per placare le critiche sul film, ha successivamente deciso di rinominare Domashev in Von Doom, facendo così credere a tutti che quello era al 100% il Dottor Destino, mentre dopo aver visto il film possiamo garantire che con Destino non ha nulla a che vedere.
Giunse poi voce di forti litigi tra Trank e la produzione, che una volta essersi resa conto del disastro al quale stavano andando incontro (grave errore rendersene conto solo a lavori ormai finiti), ha cercato il più possibile di allontanare il visionario regista dal set. Simon Kinberg, produttore esecutivo della Fox, sembra che abbia pesantemente messo mani sul montaggio, andando a modificare molte scene, come testimoniato anche da un tweet dello stesso Trank, dichiarandoche la sua idea era molto diversa dal prodotto che invece stava uscendo al cinema. Un tweet che è servito soltanto ad alimentare le critiche ed i boicottaggi al film.
Questo maldestro tentativo di produrre un film completamente slegato dai fumetti, che traeva origini in parte dalla versione Ultimate degli eroi, ma che seguiva un suo percorso, si è rivelata anche un pesante flop sia dal punto di vista della critica, che ha quasi boicottato il film, sia sopratutto dal punto di vista degli incassi, dato che a malapena è riuscito a ripagare i costi di produzione (12o milioni)
Ma è stato davvero un flop, ? Noi nonostante le critiche abbiamo deciso di vederlo, ed ecco le nostre impressioni.
I Frettolosi 4
Partiamo da ciò che abbiamo apprezzato; il film non è del tutto da scartare, dato che i primi 45 minuti risultano abbastanza godibili. Vengono introdotti infatti i vari personaggi e, nonostante alcuni buchi narrativi, si vede il tocco del regista. Reed Richards sin da piccolo è un genio, Susan e Johnny Storm sono fratelli adottivi (ma è come se non si conoscessero, dato che non ricordiamo un solo scambio di battute tra i due), Victor Von Doom è un abile programmatore e Ben Grimm è un ragazzo come tanti altri. Il cast, nonostante alcune antipatie, alla fine funziona abbastanza bene, gli attori nonostante lo script disastroso si sono impegnati molto; sicuramente non è il problema principale del film.
Questa prima parte ricorda più la versione Ultimate dei personaggi rispetto a quella standard. Possiamo dire però che, in alcuni punti, Trank ha voluto dare un tocco troppo fantascientifico al film, andando ad intaccare l’azione, del tutto assente in questa fase introduttiva. Il problema è che, messa in relazione con la seconda parte del film, questa scena ha una durata eccessiva.
Arriviamo cosi al momento in cui i personaggi ottengono i loro poteri, in una scena abbastanza drammatica, che è stata ben gestita e che abbiamo apprezzato. Ecco, da questo momento il film cambia totalmente volto, diventando un vero ammasso di scene senza senso. Vengono mostrati, infatti, i 4 ragazzi (non scriviamo la fine di Victor per non spoilerare) in uno stato d’ incoscienza, che non riescono a gestire e controllare i propri poteri.
Inizia cosi il declino del film, un susseguirsi di scene frettolose e velocizzate per rientrare nella durata di 1 ora e 30 del film.Dopo l’incidente ci viene detto che è passato un anno e vengono mostrati i nostri eroi già capaci nel padroneggiare i loro superpoteri, senza aver mostrato al pubblico il progresso o il percorso da loro intrapreso per essere diventati così abili. Hanno quindi imparato a gestire i loro poteri, lavorando per il governo, che li vuole rendere delle macchine da guerra. Questo salto di un anno a nostro avviso ha “ucciso” il film, lasciando un buco narrativo enorme. Inoltre, solo attraverso alcuni schermi militari veniamo a conoscenza del fatto che Ben viene già impiegato attivamente in alcune missioni da parte dell’esercito. Ci sarebbe piaciuto vederlo combattere dal vivo, dato che il suo personaggio è davvero ben realizzato (migliore della versione del 2005), ma purtroppo hanno scelto di mostrarcelo esclusivamente tramite questi schermi.
E’ tempo di distruzione! (finalmente)
Dopo due terzi di film in cui l’unica scena d’azione è stata una breve corsa automobilistica, arriviamo finalmente alla conclusione, al “grande” scontro finale. I quattro ragazzi si rincontrano infatti per fermare la minaccia finale, che vuole far risucchiare la terra da un enorme buco nero. Lo scontro finale (della durata di 5 minuti scarsi), è a dir poco ridicolo; una regia scadente e soprattutto un montaggio risicato, sempre per rientrare nella durata totale, sono riusciti a rovinare anche l’unica vera scena d’azione del film.
Destino?
Parliamo ora del villain: come inizialmente detto, questo Victor è molto lontano da quello dei fumetti. Nonostante la trasfomazione da Domashev a Von Doom per accontentare i fan, del Dottor Destino non ha davvero nulla. Lo conosciamo infatti davanti ad una moltitudine di pc, impegnato a giocare ai videogames e nel frattempo a fare ricerche con un altro pc, come se fosse un vero nerd.
Una delle grandi pecche di questo film è proprio lui, non tanto per l’interpretazione di Toby Kebbell (che si è impegnato molto nonostante lo script), quanto per il personaggio, totalmente diverso da quello dei fumetti. Persino il Destino del precedente film di Story era migliore.
Abbiamo notato inoltre che in questo film il senso di famiglia (che da sempre contraddistingue i Fantastici Quattro) è totalmente assente. I personaggi a malapena si conoscono nella pellicola, Johnny e Susan, nonostante siano fratelli adottivi, non si scambiano alcuna parola. L’unico rapporto un pochino “coltivato” è stato quello tra Ben e Reed, amici sin dall’infanzia. Ma anche qui c’è un’incongruenza enorme.
Tempo fa, Dan Slott, attuale scrittore di Amazing Spider-Man aveva parlato proprio di questo film e di ciò che mancava. Secondo Slott infatti i Fantastici 4 non sono dark, privi d’umorismo o goffi, ma sono una famiglia. E proprio l’essere una famiglia è mancato in questo film.
Inoltre nessun personaggio viene mai chiamato con il loro nome da supereroe, non sentirete La Cosa, la Torcia Umana e così via, altro fatto a nostro avviso molto grave. Le frasi tipiche dei personaggi vengono quasi ridicolizzate, per esempio Johnny esclama Fiamma, per poi circondarsi dalle fiamme soltanto dopo aver attivato un tasto sulla propria tuta.
In conclusione possiamo dire che il film, nonostante un cast niente male ed una prima parte abbastanza godibile, non prende mai il via. I rapporti umani tra i protagonisti non vengono minimamente esplorati, il finale è totalmente ridicolo e il montaggio lo rende davvero dimenticabile. Troppe scene, infatti, sono state tagliate a favore di un minutaggio risicato (il motivo non lo capiamo), e le vicende dell’allontanamento del regista Josh Trank si sentono tutte. Nella prima parte del film infatti si vede che, nel bene o nel male, dietro c’è un regista…la seconda parte, quella rimaneggiata dalla produzione risulta totalmente senza senso, è come se avessero dato in mano ad un bambino di 8 anni la direzione del film.
Fantastic 4 fallisce quasi in tutto: avrebbe potuto essere un grande film fantascientifico vedendo i trailer, un qualcosa di simile a Chronicle. Ed invece si è rivelato un vero flop. Sicuramente gran colpa in merito la ha il regista, che ha voluto stravolgere troppo i personaggi e le loro origini, anche la Fox però ci ha messo del suo, dimostrandosi competalmente incapace di gestire una situazione critica. Un vero peccato, chissà se l’idea iniziale di Trank si fosse rivelata invece vincente…