Doctor Strange è sempre stato un personaggio particolare, che nel corso degli anni ha agito in un lato dell’universo fumettistico Marvel del tutto sconosciuto a tanti supereroi: quello della magia, delle dimensioni parallele e delle battaglie contro forze mistiche e demoniache.
Sin dall’annuncio del film dedicato al personaggio, c’è sempre stata curiosità per questo progetto su cui i fan hanno riposto le speranze di vedere su grande schermo determinate situazioni mistiche, magiche e perché no, anche bizzarre, all’interno dell’Universo Cinematografico Marvel – che continua ad espandersi film dopo film.
Finalmente il momento è giunto, ed oggi Doctor Strange esce nelle sale cinematografiche dopo un lungo processo creativo; ma i Marvel Studios saranno riusciti nel loro intento, confezionando una pellicola godibile sia per i fan del personaggio che per chi non lo conosce? Ecco la nostra recensione senza spoiler, in cui proviamo a rispondere a questa domanda.
Bene, anche grazie alla regia di Scott Derrickson, Doctor Strange riesce perfettamente nel suo intento, introducendo diversi elementi innovativi, psichedelici e persino folli ma mantenendo un’ossatura ormai ben consolidata attraverso i vari film sulle origini, con molti parallelismi con pellicole come il primo Iron Man. Grazie ai tanti elementi inediti come magia (che in questo caso segue un percorso più mistico rispetto ai fumetti), arti mistiche ed un concetto di prevalenza della mente sul corpo (finora poco approfondito) riesce a risultare allo stesso tempo un film del tutto inedito e speciale, difficilmente collocabile all’interno dell’Universo Cinematografico Marvel, che inevitabilmente espande e rivoluziona.
Abbiamo apprezzato il lavoro del regista Scott Derrickson, che ha saputo realizzare una storia matura ed introversa. Nonostante dark non sia la parola giusta per definirlo, nel film aleggia un’atmosfera cupa, che viene smorzata solamente dalle battute e dai momenti più leggeri e simpatici che sicuramente non mancano – e che potrebbero far storcere il naso a qualcuno. E’ da lodare inoltre come il regista abbia saputo introdurre al meglio un elemento complesso come quello della magia, “giocando” con esso e mettendola persino in confronto con la scienza.
Purtroppo all’interno della storia di Stephen Strange tutto si svolge in maniera leggermente troppo frettolosa e spesso la sua evoluzione ed il suo apprendimento non vengono approfonditi adeguatamente. Sotto questo punto di vista, alcuni minuti aggiuntivi non avrebbero guastato.
Tra gli elementi migliori del film troviamo sicuramente gli effetti visivi, tra i migliori visti negli ultimi anni, con paesaggi mutevoli e dimensioni colorate, stravaganti e bizarre. Quello che avete visto nei trailer è solo un assaggio della visuale unica che offre questo film, che da questo punto di vista sembra che sfidi direttamente pellicole come Inception, Matrix o lo stesso mondo subatomico di Ant-Man, proponendo corridoi che ruotano su se stessi, avvitamenti di metropoli e sequenze al limite del surreale, che “demoliscono” tutte le leggi della fisica.
Nelle dimensioni parallele che il nostro protagonista si trova a percorrere possiamo notare inoltre molti riferimenti a scenari fumettistici, con evidenti richiami allo stile variopinto e psichedelico di Steve Ditko – che i lettori di vecchia data apprezzeranno sicuramente – ma anche a grandi storie come The Oath ed Into Shamballa.
Gli effetti visivi ed i combattimenti sono certamente spettacolari, ma la parte più affascinante del film è la “battaglia” del protagonista con se stesso ed il suo percorso di maturazione, che ricorda vagamente quello di Tony Stark. Stephen Strange è infatti un personaggio arrogante, scettico e pieno di se, ma la sua vita cambierà inevitabilmente portandolo a mettere in discussione tutto ciò in cui crede.
Chi si occupa dei casting in casa Marvel meriterebbe un riconoscimento. Anche in questo caso, ogni attore scelto è perfettamente a suo agio con il personaggi…a partire da Benedict Cumberbatch, che interpreta nel migliore dei modi uno Stephen Strange prima arrogante poi turbato, ma sempre simpatico e divertente. L’unica pecca è il doppiaggio in Italiano, che sicuramente perde punti rispetto alla versione in lingua originale. Chiwetel Ejiofor come Mordo e Benedict Wong come Wong sono sicuramente interessanti e ben interpretati, ma il poco minutaggio influisce negativamente sulla loro valutazione, portandoli ad essere spesso dei soli personaggi marginali. Nel caso di Christine Palmer, interpretata da Rachel McAdams, la chimica che si forma tra lei e Strange è molto intrigante e regala delle scene divertenti; siamo curiosi di rivederla in futuro.
Sappiamo quanto sia delicato l’argomento e siamo consapevoli che non tutti la penseranno come noi, ma nonostante sia lontana dalla versione fumettistica (a partire dal sesso) abbiamo trovato l’Antico, interpretato da Tilda Swinton, un personaggio affascinante e brillante, sopratutto per via dell’enorme talento dell’attrice.
Kaecilius infine è un villain molto particolare, sicuramente differente rispetto a molti altri cattivi stereotipati presenti nei precedenti film Marvel. A spingerlo non è il semplice odio verso il protagonista, ma sono le sue ferme ideologie e motivazioni, con un’evoluzione molto interessante. Nonostante lo scarso minutaggio ed il poco approfondimento, la forza di questo villain è soprattutto quella di essere interpretato da un attore magistrale come Mads Mikkelsen, che grazie ad un’ottima interpretazione riesce persino a far interrogare il pubblico sulla validità di queste motivazioni.
Certo, non siamo ai livelli dei villain delle serie TV – che comparendo in tutti gli episodi vengono caratterizzati quanto i protagonisti – ma finalmente non assistiamo più ad un villain monotono e stereotipato, il cui unico scopo è quello di sconfiggere il protagonista.
Creare ancora entusiasmo e rivoluzionare il genere introducendo diversi elementi inediti non è mai facile, soprattutto dopo 16 anni di cinecomic, ma i Marvel Studios con Doctor Strange sono riusciti nell’intento, confezionando una storia di origini solida e divertente nonostante il minutaggio non eccessivo, che aggiunge diversi elementi nell’MCU ed in cui persino la colonna sonora del compositore Michael Giacchino suona differente rispetto alle tracce degli altri film…in maniera positiva!
Gli ottimi attori, le incredibili sequenze d’azione ed i migliori effetti visivi da anni a questa parte rendono Doctor Strange un film raccomandato a tutti i fan del personaggio e più in generale del cinema. Dopo questo film, Doctor Strange è un personaggio pronto per un intero franchise ed ha ancora tantissimo da mostrare. Una cosa è certa: sarà un personaggio importantissimo per la Fase 4 dell’Universo Cinematografico Marvel.
ps. la nuova intro dei Marvel Studios sul grande schermo è fantastica!