Rivalità è la parola d’ordine per questo sedicesimo numero della Serie Oro di Tuttosport e Corriere dello Sport, intitolato Zona Rossa. La contrapposizione tra buoni e cattivi è sempre stata al centro delle pagine fumettistiche, ma fuori dagli albi c’è uno scontro che va avanti ormai da anni: quella tra Marvel e DC Comics. Una battaglia combattuta a suon di avventure, di primi posti nelle classifiche vendite, di grandi autori e disegnatori e soprattutto di personaggi. Se la Marvel ha Spider-Man, Thor e Captain America, la DC Comics ha dalla sua Superman, Batman e Flash.
Questi personaggi, per quanto famosi siano, devono il loro successo quasi esclusivamente ai grandi scrittori e disegnatori che hanno alle spalle. In questi ultimi, anni uno sceneggiatore abile è diventato sinonimo di qualità, una vera e propria superstar capace di far vendere fumetti indipendentemente dal personaggio che racconta, e le case editrici fanno a gara per averne l’esclusiva.
Zona Rossa è un chiaro esempio di come questi talenti possano diventare delle vere e proprie stelle, alle quali affidare intere serie. Geoff Johns infatti, dopo il successo ottenuto con questo volume, è stato ingaggiato in esclusiva dalla DC Comics per raccontare le avventure di Lanterna Verde, Superman, Justice League e di molti crossover, divenendo una figura importantissima nel mondo della casa editrice, talmente importante da essere stato scelto come produttore esecutivo per Batman v Superman: Dawn of Justice, film Warner/DC che punta a far concorrenza all’universo cinematografico Marvel.
Ogni eroe che si rispetti, sia Marvel che DC ha sua nemesi personale, un rivale che si porta avanti da anni e che ne ha segnato (quasi sempre in maniera negativa) storia e vicende. Spider-Man ha Goblin, Thor ha Loki, Batman ha Joker e Captain America ha Teschio Rosso. Questi ultimi due si combattono sin dalla Seconda Guerra Mondiale, periodo in cui Johann Schmidt era il più fidato collaboratore di Adolf Hitler, una vera e propria spalla. E’ proprio Teschio Rosso l’antagonista principale di Zona Rossa, realizzato -come già citato- da Geoff Johns e disegnato dal francese Olivier Coiper, personaggio piuttosto influente nel mondo Marvel, che ha curato i disegni tra gli altri di House of M ed Assedio.
La sequenza iniziale di morte e devastazione, condita da dialoghi brevi e crudi rende al meglio l’idea del folle piano del Teschio Rosso. La trama, soprattutto nella prima metà del racconto può essere paragonata a quella di un film d’azione, risultando molto diversa dai classici canoni fumettistici che vedono in sequenza: arrivo dei buoni, combattimento con vittoria certa e fuga dei malvagi.
In questo caso l’arrivo in scena dei Vendicatori non rappresenta la soluzione al problema, dato che il piano del Teschio Rosso non può essere sventato grazie alle abilità fisiche, ma soltanto con l’aiuto della scienza. I Vendicatori quindi dovranno occuparsi dei compiti di retroguardia, ovvero aiutare l’evacuazione delle popolazione ed indagare sulle cause di questa nuova – e all’apparenza letale – minaccia, facendo uso soltanto del loro intelletto e del loro intuito.
La trama scorre fluida ed intrigante per due terzi del racconto, con molte scene adrenaliniche e piene di suspence, fino ad arrivare a quello che è uno dei colpi di scena principali: I Vendicatori riescono a scoprire che dietro a questa letale minaccia c’è il Teschio Rosso e da qui in poi la situazione a nostro avviso si fa meno interessante. Quella che sembrava essere una trama avvincente e diversa da quanto visto nel panorama fumettistico rientra negli standard; i Vendicatori, che fino a poco prima erano relegati a compiti secondari, finalmente hanno un obiettivo concreto, una minaccia che possono risolvere con una scazzottata. L’ultima parte del racconto poteva quindi essere gestita meglio, mantenendo quel senso di adrenalina, emozioni e suspence visto nella prima parte.
Anche il villain poteva essere gestito meglio: se nella prima parte del racconto risulta molto misterioso ed intrigante, attuando il piano in maniera pressoché perfetta, nella parte finale lascia spazio a tutta la sua arroganza, cadendo troppo nel banale. Non accenniamo ad altro per evitare spoiler, sappiate però che quanto di buono fatto nella prima parte della storia, viene in parte vanificato nel finale.
Riguardo ai disegni, Olivier Coipel ha fatto un lavoro impeccabile, dando un contributo personale agli eroi senza però risultare troppo innovativo e soprattutto senza temere il confronto con il suo precedessore, tale George Perez che tanto bene ha fatto con i Vendicatori in passato. Le tavole di Coipel sono in piena sintonia con ciò che vuole raccontare lo scrittore: vengono alternate pagine piene di vignette a splash page d’impatto in maniera logica, fluida e soprattutto ben chiara.
Nonostante la conclusione troppo facile e scontata, che poteva essere gestita in maniera differente, la saga è altamente consigliata, risultando un concentrato d’emozioni, d’azione e di suspance unico, dove i protagonisti sono portati ai loro estremi psicologici immersi in uno scenario da incubo.