Siamo negli anni 60 ed un giovane Jim Shooter, allora tredicenne attirò parecchie attenzioni grazie al suo strabiliante lavoro con le storie sulla Legione dei Supereroi. La DC Comics decise, quindi, nel 1966 di acquistare queste storie per poterle pubblicare su Adventure Comics e di commissionare al ragazzo prodigio, oltre la sua serie sulla Legioni, anche l’intera narrazione di Superman e Supergirl. Jim quindi, che viveva a Pittsburgh, si trasferì con la madre a New York (sede della casa editrice) subito dopo aver finito il liceo.
Lavorò per la DC Comics 3 anni, nei quali scrisse anche la prima gara di velocità tra Superman e Flash (che terminò in pareggio, cosicchè nessun criminale poté incassare alcuna scommessa) finchè non decise di iscriversi al college ed abbandonare. Subito dopo arrivò la chiamata della Marvel, la quale era ancora shoccata ed in crisi dall’addio di Roy Thomas e stava cercando di rimpiazzarlo con altri editori, come Marv Wolfman e Archie Goodwin.
Shooter naturalmente accettò l’ incarico e iniziò la sua carriera nella Marvel come assistente editoriale e scrittore. Fu proprio in questo periodo che prese le redini della testata sugli Avengers. A partire dal numero #160, insieme al giovane disegnatore portoricano George Pérez, diede vita ad un ciclo di storie sui Vendicatori a dir poco epico. Queste storie culminarono nel numero #167 della testata (1978), con la “Saga di Korvac”, un racconto che si è meritato un posto nella gigantesca Hall of Fame delle storie Marvel.
L’idea che ebbe Shooter con la Saga di Korvac fu semplicemente geniale: Korvac, un’entita malvagia proveniente dal futuro viaggia nel tempo per eliminare un eroe, che mille anni dopo la sua nascita sarà fondamentale per la salvezza della galassia. Un idea talmente ingegnosa che lo stesso concept venne ripreso poi nel 1984 con il primo Terminator di James Cameron, che divenne un vero e proprio cult.
Tuttosport e Corriere dello Sport, per il quattordicesimo ed il quindicesimo numero della Serie Oro sui Vendicatori hanno scelto di omaggiare proprio questa saga, che è durata quasi un intero anno e che ha avuto uno sviluppo piuttosto travagliato. Jim Shooter infatti, dopo i primi numeri, venne promosso a Editor in Chief e George Pérez dovette abbandonare la serie in corso d’opera. Shoter riuscì però a lavorare sulla trama nonostante il doppio impegno, ma delegò la gestione dei dialoghi a David Michelinie, mentre ai disegni subentrarono Sal Buscema e soprattutto Dave Wenzel che, nonostante le differenze stilistiche con Pérez fece un lavoro egregio, tanto da ricevere il premio Eagle Award.
Le minacce che devono affrontare i Vendicatori solitamente sono sfide difficilissime, ma in questo caso la minaccia è quasi biblica, con un senso di pericolo incombente unita ad una sensazione perenne di essere sull’orlo del baratro. Il personaggio di Korvac nasce come nemesi dei Guardiani della Galassia nel 31esimo secolo; un tecnico di computer che tradisce l’umanità per collaborare con i Badoon (che in quel secolo hanno conquistato la terra). Michael -questo è il suo nome- viene però scoperto ed il suo corpo viene impiantato all’interno di una macchina, fatto che gli fa odiare ancor di più l’umanità.
I Vendicatori quindi si radunano al gran completo, con un team iniziale composto da: Captain America, Thor, Calabrone, Bestia, Visione, Scarlet e Wonder Man, tutti guidati da Iron Man, capo del gruppo. Al team di Eroi più potenti della terra vanno ad aggiungersi poi i Guardiani della Galassia, gruppo originario del 31esimo secondo, che si troverà catapultato nella nostra epoca per affrontare la minaccia di Korvac.
La formazione dei Guardiani è totalmente diversa da quella attuale vista anche nel film, infatti, sono presenti Yondu, Charlie-27, Martinex, Nikky e Starhawk, guidati da Vance Astro, astronauta terrestre sopravvissuto per un millennio.
La trama ha un preludio che si svolge sulle pagine di Thor Annual #6 del 1977, nella quale Thor, quasi casualmente, viene proiettato mille anni avanti nel futuro e si scontra con Korvac, per poi incontrare i Guardiani della Galassia. Questo preludio serve per introdurre gli eventi che si svolgeranno sulle pagine di Avengers. Dopo lo scontro con Thor infatti Korvac entra in contatto con l’astronave di Galactus, entrando in possesso di una conoscenza e di un potere enorme, divenendo così una sorta di divinità. Questo potere lo porterà a concepire un obiettivo galattico ed apocalittico, che coinvolge la Terra, i Vendicatori, i Guardiani della Galassia, un giovane ragazzo e persino parte degli Antichi dell’Universo.
Le sceneggiature di Jim Shooter sono da elogiare. Il problema delle testate dei Vendicatori infatti è stato spesso quello di far combaciare al meglio tutti i personaggi che compaiono nella saga, anche le più grandi storie possono peccare in questa caratteristica. Non è il caso però della Saga di Korvac, nonostante il grande numero di personaggi Shooter è riuscito a dare ad ognuno di loro il giusto spazio ed a caratterizzarli al meglio. Un esempio: il rapporto tra Iron Man e Captain America, due eroi molto diversi, che nonostante la loro profonda amicizia (fatta di alti e bassi), più volte hanno idee contrastanti, motivo di discussione che li porta ad usare anche toni molto accesi. Shooter è riuscito ad inserire nella saga, già complessa di suo, anche riferimenti delicati sul concetto di Divinità, sull’amore e sulla religione, che si amalgamano bene nel racconto influendo sulla scena finale e che ancora oggi lascia sconcertati i lettori. Ci sono comunque alcuni avvenimenti assurdi, figli sicuramente del periodo in cui la saga venne scritta, ma comunque da sottolineare, come per esempio i Vendicatori che prendono l’autobus, promettendo ai passeggeri un risarcimento.
La saga è composta da vari racconti collegati, ognuno con un diverso villain che risultano però troppo frammentati. Ognuna di queste avventure rimane a tratti un po’ troppo a sé, come se rappresentasse soltanto una parte di un piano -quello di Korvac- molto più profondo e studiato.
Veniamo ora ai disegni: George Pérez ha fatto un lavoro strepitoso, apportando tutto il suo stile nella saga, soprattutto sulle scene corali, vero e proprio punto di forza del disegnatore. Proprio questo stile lo ha reso negli anni successivi una vera e propria star, grazie anche ad opere come Crisi sulle Terre Infinite. Negli ultimi capitoli i disegni sono però passati a Sal Buscema e Dave Wenzel che, nonostante le differenze con Pérez, si sono fatti valere ed hanno fatto anche loro un buon lavoro.
In conclusione questa saga, definita da molti come il capolavoro degli anni ’70 è una vera e propria pietra miliare che ogni fan della Marvel o più in generale del mondo dei fumetti dovrebbe leggere. Il solo binomio Shooter/Pérez è sinonimo di garanzia, ma se ai due si affianca una storia profonda e ben radicata, con tantissimi eroi che combattono un villain all’apparenza imbattibile come Korvac, un lettore non può che ritrovarsi tra le mani un vero e proprio capolavoro.
1 commento
Pensare che poi Shooter partorirà bizzarrie con sfondoni trash come le 2 “Guerre segrete”!