La sceneggiatrice di Ms. Marvel ha spiegato che la rivelazione sui mutanti ha risolto “alcuni problemi” narrativi della serie.
L’8 giugno ha debuttato sulla piattaforma di streaming Disney+ Ms. Marvel, la nuova serie dei Marvel Studios dedicata alla giovane supereroina pakistana-americana Kamala Khan (Iman Vellani) che rivedremo sul grande schermo al fianco di Brie Larson (Carol Danvers/Captain Marvel) e Teyonah Parris (Monica Rambeau) in The Marvels di Nia DaCosta.
Nel finale di stagione, dopo aver impedito al Dipartimento del Damage Control di arrestare Kamran (Rish Shah), Bruno Carrelli (Matt Lintz) spiega a Kamala di aver analizzato attentamente il suo patrimonio genetico e di averlo confrontato con quello dei suoi genitori, svelandole di aver individuato “qualcosa di diverso” nei geni della ragazza simile ad una “mutazione.” In questo modo viene lasciato intendere che la protagonista, oltre ad avere accesso alla Noor e alla capacità di manipolarla sotto forma di luce solida, abbia il cosiddetto Gene-X, un tratto genetico che consente a un individuo di sviluppare abilità e poteri sovrumani. In sottofondo, inoltre, possiamo sentire il tema musicale di X-Men ’97, il revival della serie animata X-Men: The Animated Series prodotto dai Marvel Studios in arrivo nel 2023 su Disney+.
Escludendo l’apparizione del Professor X in Doctor Strange nel Multiverso della Follia, si tratta della prima volta in assoluto che un progetto dei Marvel Studios ambientato su Terra-616 (la realtà in cui si svolgono gli eventi principali del Marvel Cinematic Universe sin dal primo Iron Man) fa riferimento all’esistenza dei mutanti e degli X-Men, i cui diritti sono entrati nelle mani dello studio di Kevin Feige in seguito all’acquisizione della 20th Century Fox da parte della Disney.
Nel corso di un’intervista con Collider, Bisha K. Ali, head writer e produttrice esecutiva di Ms. Marvel, ha parlato della rivelazione sulle vere origini dei poteri di Kamala. Quando le è stato se Kevin Feige abbia influenzato la scelta di rendere Kamala una mutante anziché un’Inumana come nei fumetti alla luce dell’apparizione di Charles Xavier (Patrick Stewart) in Doctor Strange nel Multiverso della Follia, la sceneggiatrice ha spiegato:
Ali: “Sicuramente siamo tutti nerd nella stanza degli sceneggiatori. Ci sarebbe piaciuto molto farlo sin dal primo momento. Mi piacerebbe poterti dire ‘È sempre stato quello il nostro piano. Era quello a cui stavo puntando.’ Ma non lo era affatto, ma proveniva dai piani alti, per così dire. Inoltre [quella rivelazione] ha risposto ad alcuni problemi che, nel nostro piccolo mondo, stavamo avendo con alcune cose che volevamo di incastrassero alla perfezione tra loro. È stato un ordine dall’alto che ha risolto i nostri problemi dal basso. Mettiamola in questo modo.”