Il supervisore degli effetti visivi di Ms. Marvel ha spiegato in che modo Mr. Fantastic ha limitato i poteri di Kamala Khan nell’MCU.
L’8 giugno ha debuttato sulla piattaforma di streaming Disney+ Ms. Marvel, la nuova serie dei Marvel Studios dedicata alla giovane supereroina pakistana-americana Kamala Khan (Iman Vellani) che rivedremo sul grande schermo al fianco di Brie Larson (Carol Danvers/Captain Marvel) e Teyonah Parris (Monica Rambeau) in The Marvels di Nia DaCosta.
Nel corso di Marvel Studios’ Assembled: The Making of Ms. Marvel – il documentario del dietro le quinte sulla lavorazione della serie – Nordin Rahhali, supervisore degli effetti visivi di Ms. Marvel, ha commentato i cambiamenti apportati alle abilità di Kamala Khan nell’Universo Cinematografico Marvel rispetto alla versione fumettistica. In particolare, Rahhali ha spiegato che l’obiettivo della produzione era di creare “da zero” un nuovo potere facendo lo “sforzo consapevole” di non replicare i poteri Mr. Fantastic dei Fantastici 4 o quelli di Elastigirl degli Incredibili:
“Penso che ci sia stato uno sforzo consapevole per non farla sembrare come Mr. Fantastic o Elastigirl. C’erano alcuni concept art preliminari prima che venissi coinvolto che si basavano sull’idea che [Kamala] potesse manifestare un’armatura o parti del suo corpo in questo elemento protettivo. E quindi l’ho vista come un’opportunità. Voglio dire, quante volte capita di partecipare ad un progetto dell’MCU e di creare un potere da zero? Per me è questa la cosa più eccitante, la cosa più divertente che si possa fare.”
“Quindi, sai, adoro l’idea che sia in grado di manipolare l’energia proveniente da un’altra fonte. Sana [Amanat] mi descrisse i suoi poteri così: immagina di guardare un riflesso lente e di intrappolarlo e poi di solidificare un riflesso lente se lo guardi con i tuoi occhi o attraverso gli occhiali. È stato un modo interessante di descriverlo. Poi ho iniziato a pensare a dei modi per permetterle di fare quello che avrebbe costituito, quest’energia che può creare e incanalare attraverso sé stessa manifestandola nella nostra dimensione sottoforma di oggetti diversi.”