Marvel Studios, Victoria Alonso è stata incoraggiata a creare un clima tossico con i VFX artists secondo nuovi report.
Negli ultimi mesi sono emerse online le testimonianze di numerosi artisti dei VFX – che si occupano della realizzazione degli effetti visivi dei blockbuster di Hollywood – che hanno denunciato le condizioni di lavoro legate ai progetti dei Marvel Studios come l’impatto delle tempistiche opprimenti sul loro stato d’animo e la mole di lavoro non proporzionale alla paga. La compagnia, infatti, esercita molto potere sulle aziende che si occupano di effetti visivi e chiede di continuo diversi cambiamenti nel bel mezzo della lavorazione, ben più di ogni altro cliente dell’industria cinematografica.
In queste settimane, inoltre, Victoria Alonso – ex presidente della produzione fisica e della post-produzione, degli effetti visivi e della produzione di progetti animati dei Marvel Studios recentemente licenziata dalla Disney – è stata accusata di aver creato un “ambiente tossico” tra gli addetti ai VFX dietro le quinte, finendo per essere identificata come la diretta responsabile del peggioramento della qualità degli effetti visivi nei progetti dell’Universo Cinematografico Marvel. Secondo altri report, tuttavia, il flusso costante di contenuti Marvel usciti negli ultimi due anni non sono attribuibili a Victoria Alonso e sono il risultato della pandemia e della necessità di rivitalizzare il catalogo di Disney+ dopo un 2020 completamente vuoto.
In un’intervista condotta dal giornalista Matthew Belloni per il podcast The Town, Chris Lee, reporter di Vulture e New York Magazine, ha discusso della crisi dell’industria degli effetti visivi e della qualità della CGI nei progetti del Marvel Cinematic Universe, raccontando le testimonianze di alcuni artisti dei VFX da lui intervistati precedentemente. Nello specifico, secondo Lee Victoria Alonso sarebbe stata “incoraggiata” – non è chiaro se dai dirigenti dei Marvel Studios o della Disney – ad adottare un comportamento poco professionale nei confronti degli addetti agli effetti visivi dietro le quinte.
Occorre sottolineare che tutte le testimonianze riportate da Chris Lee non sono mai state confermate dalle testate più attendibili del settore e che alcuni insider – come KC Walsh – ne hanno messo in dubbio la veridicità dato che i Marvel Studios non assumono direttamente i VFX artist, che solitamente hanno un contratto con le case di produzione di VFX che si sfidano a vicenda pur di lavorare ai progetti di un determinato studio. Di seguito trovate alcuni estratti dell’intervista:
Lee: “Ho sentito da una fonte, quindi prendila come vuoi, che ha insistito personalmente nell’approvare ogni singola scena con VFX per ogni film e serie, che è assolutamente sconcertante se pensi alla quantità di contenuti che la Marvel fa uscire ogni anno. E penso che un’altra cosa che abbia portato al suo licenziamento sia il fatto che fosse estremamente esigente. Era incredibilmente esigente quando la qualità della CGI era percepita come scarsa, e l’industria sta cercando di creare un sindacato.”
“Ho diverse fonti che mi hanno detto Victoria era molto ostile a livello personale per quanto riguarda gli sforzi sindacali interni alla Marvel. C’è un sindacato che fa parte dello IATSE, ma le adesioni sono così poche che non c’è alcun potere contrattuale collettivo. Da quello che mi è stato detto, c’è un vero complesso di inferiorità collettivo nella comunità dei VFX. Non riescono a capire quanti siano pochi in questa industria e quanto siano importanti per questa tipologia di film.”
“Victoria venne a sapere di un sondaggio che chiedeva agli artisti dei VFX quanto guadagnassero, le loro condizioni di lavoro e la loro sostenibilità a lungo termine. La Marvel andò molto male in questo sondaggio. E quando la voce arrivò a lei e altri dirigenti Marvel, iniziò una caccia alle streghe per capire chi avesse diffuso queste informazioni, e poi – da quello che mi è stato detto – ha minacciato questi lavoratori. Ha detto loro che era illegale condividere questo tipo di informazioni. E, voglio dire, alcuni di questi lavoratori avevano a malapena un salario minimo per il loro lavoro. Quindi la reputazione di Victoria si è cementata non solo come quella di una persona estremamente esigente ma anche di una persona anti-sindacati che non ha a cuore gli interessi dei lavoratori. E non mi addentro neanche nel fatto che abitualmente la Marvel modifica il terzo atto dei propri film uno o due mesi prima dell’uscita, creando stress aggiuntivo sui lavoratori già stressati e sottopagati.”
“Dopo essere stata licenziata, ho ritweettato questa storia ed ho ricevuto una chiamata dagli avvocati di Victoria. E questa persona voleva chiarire che Victoria è stata resa un capro espiatorio e che non le è mai stato detto di interrompere queste pratiche gestionali molto distruttive. Quindi, in altre parole, è una cosa dall’alto al basso: è stata incoraggiata a credere che stesse facendo un buon lavoro ad essere così inumana verso le persone che lavorano nell’industria dei VFX. Questo potrebbe portare una persona a credere che Kevin Feige la stesse incoraggiando a continuare le pratiche in questo modo.”
Belloni: “Sì, non era lei a dire ‘Dobbiamo far uscire quattro film e tre serie all’anno.’ Era un ordine dai vertici Disney, e deriva dal famigerato Investor Day dove Bob Chapek disse ‘Stiamo facendo questo e quello, Marvel, Star Wars, ecc.'”