Pochi minuti fa, Variety ha pubblicato un lungo approfondimento sulle difficoltà che i Marvel Studios stanno attraversando negli ultimi tempi tra flop al box office, problemi con la CGI e – non ultimo – l’arresto di Jonathan Majors.
Lo scorso settembre si è tenuta la riunione annuale dei dirigenti di Marvel Entertainment, tra cui anche il presidente Kevin Feige. Al contrario degli scorsi anni, dove c’era sempre un’atmosfera fiduciosa – a tratti persino ricolma di arroganza – visto l’enorme impatto che ha avuto il Marvel Cinematic Universe sull’industria cinematografica, quest’anno c’è stata una forte sensazione di angoscia: tutti erano scossi da una serie di delusioni date dai flop al box office, ma anche per lo scandalo legale che coinvolge Jonathan Majors e per i dubbi sull’ambiziosa strategia di espandere l’MCU anche allo streaming televisivo su Disney+.
Come spiega la testata, la questione più urgente è relativa a Jonathan Majors: pochi giorni fa è stato deciso che, nonostante le prove portate dalla difesa, il giudice ha rifiutato la mozione di rigetto e ha deciso di andare a processo nei confronti dell’attore, accusato di aggressione e violenza. Majors insiste di essere la vittima, ma il danno alla sua reputazione e la possibilità che possa perdere la causa hanno costretto la Marvel a riconsiderare i suoi piani riguardo il personaggio di Kang il Conquistatore.
Tra le possibilità considerate dai Marvel Studios ci sono due opzioni: un recast dell’attore, o un drastico cambio di direzione per l’intera Saga dell’Infinito… con un piano di emergenza che prevede Doctor Doom come grande villain finale.
Al momento, c’è un grande problema in tutto ciò: Majors rappresenta già una grande presenza nell’Universo Cinematografico Marvel e, oltre ad Ant-Man and The Wasp: Quantumania (2023), ha un ruolo fondamentale anche in Loki, che getterà le basi per il quarto film degli Avengers. Un dirigente, che ha già visto il finale della seconda stagione, afferma anonimamente:
Al momento, non è stata ancora presa una decisione finale.