The Hollywood Reporter ha pubblicato un lungo approfondimento che getta luce sulla situazione attuale dietro le quinte dei Marvel Studios, dal modo in cui si stanno riprendendo dagli ultimi flop ai piani per il futuro. Nell’articolo è stato rivelato che gli studios hanno riorganizzato l’intera divisione televisiva dopo il flop di Secret Invasion.
Sul fronte televisivo, la Marvel ha riorganizzato le sue operazioni per consentire un maggiore controllo da parte degli showrunner; una mossa fatta dopo il fallimento della costosissima serie di spionaggio con Samuel L. Jackson, Secret Invasion, che ha messo da parte il capo sceneggiatore Kyle Bradstreet (creatore di Mr. Robot) dopo un anno di lavoro e ha visto la nascita di fazioni in lotta per il controllo creativo della serie. Lo show ha avuto circa 2.5 miliardi di minuti di visualizzazione nelle sue sei settimane di pubblicazione, secondo Nielsen, una delle serie live-action Marvel meno viste su Disney+ finora.
Inoltre, lo studio vuole dare più potere decisionale e controllo creativo agli showrunner (come di consueto per quanto riguarda lo sviluppo di una serie televisiva) e ridurre al minimo le interferenze dei dirigenti.
Coloro che hanno lavorato sul fronte televisivo della Casa delle Idee lamentano “mancanza di una direzione precisa” e “costanti cambiamenti creativi che hanno portato ad incomprensioni e litigi”, creando inevitabilmente divergenze sul set. Un esempio lampante di questi problemi è stata la serie Secret Invasion. Il trailer prometteva un thriller di spionaggio grintoso ma epico simile ai film degli anni ’70, con un cast d’eccezione: da Samuel L. Jackson a Don Cheadle, da Olivia Colman ad Emilia Clarke, da Ben Mendelsohn a Kinglsey Ben-Adir. Aveva tutte le carte in regola per diventare un successo straordinario, un punto di svolta per il franchise e – cosa più importante – una correzione della rotta dell’MCU… ma il risultato finale è stato un completo disastro.
Uno dei motivi per cui il budget di Secret Invasion è salito a circa $212 milioni (contro i $150 milioni iniziali) è legato proprio ad una lunga serie di divergenze creative che hanno causato una vera e propria “guerra civile” interna alla produzione, con i produttori che litigavano per la direzione narrativa da intraprendere e gli sceneggiatori che abbandonavano continuamente il progetto. Il regista ha ammesso che sul set regnava la confusione e che, addirittura, il finale della serie non era ancora stato deciso quando il primo episodio era già uscito su Disney+.
Andando avanti con gli esempi, Jeremy Slater (head writer e creatore di Moon Knight) ha abbandonato il progetto dopo una lunga serie di litigi con i dirigenti; il regista Mohamed Diabha dovuto prenderne le redini, anche se (per sua stessa ammissione) non era in grado di gestire di un’intera serie da solo. Stesso discorso per She-Hulk: Attorney At Law, poiché la capo sceneggiatrice Jessica Gao è stata dapprima messa in secondo piano e poi allontanata in favore di una posizione più agiata per regista Kat Coiro (anche se la Gao è stata richiamata per supervisionare la post-produzione, della quale la regista non si è occupata).
Dopo la fine dello sciopero i Marvel Studios hanno annunciato una totale ristrutturazione del reparto televisivo, con l’adozione di un metodo produttivo più tradizionale e l’assunzione di veri showrunner che supervisioneranno lo sviluppo delle serie dall’inizio alla fine, nonché l’intenzione di produrre show con molteplici stagioni che possano andare avanti nel tempo invece di miniserie che gettano solo le basi per il progetto successivo.