Marvel e DC, sciopero degli sceneggiatori in arrivo: quale sarà l’impatto sui cinecomic di prossima uscita?
L’ombra dello sciopero degli sceneggiatori incombe sempre di più su Hollywood. Il 97,85% dei membri aventi diritto della Writers Guild of America – il sindacato che rappresenta gli sceneggiatori americani – ha votato per autorizzare il sindacato a indire uno sciopero. In un’email, il sindacato ha riferito che il 78,79% dei membri aventi diritto – ossia 9,020 persone contro 198 voti contrari – ha votato a favore dell’autorizzazione. Questo livello di partecipazione non ha precedenti per un voto di autorizzazione allo sciopero per il sindacato.
Questi risultati non garantiscono necessariamente uno stop al lavoro degli sceneggiatori, ma danno al sindacato la possibilità di scioperare se i leader sindacali lo riterranno necessario per finalizzare le trattative con gli studios in merito a un nuovo contratto. Al centro della contesa con l’Alliance of Motion Picture and Television Producers vi è una rielaborazione dei loro compensi, tra cui un aumento considerevole dei minimi e una formula migliore per i residui legati ai progetti destinati alle piattaforme di streaming.
Mentre le serie trasmesse in TV di solito sono composte da più di venti episodi per stagione, quelle rilasciate sui servizi di streaming hanno un numero minore di puntate, con una conseguente riduzione nei compensi degli sceneggiatori (pagati a episodio). In caso di mancato accordo entro il 1 maggio, lo sciopero colpirà ogni studio cinematografico in attività: Amazon, Apple, Disney, Paramount Global, Netflix, CBS, NBC Universal, Sony e Warner Bros. Discovery.
“I nostri membri hanno parlato. Avete espresso la vostra forza collettiva, la solidarietà, e la richiesta di un cambiamento significativo nei compensi.” si legge in un messaggio del comitato di negoziazione della WGA inviato ai membri. “Armati di questa dimostrazione di unità e determinazione, continueremo a lavorare al tavolo delle trattative per ottenere un contratto equo per tutti gli sceneggiatori.”
Brittani Nichols, membro della WGA e sceneggiatrice di Abbott Elementary, ha spiegato che alle major di Hollywood non interessa pagare in modo equo gli sceneggiatori coinvolti nei propri progetti cinematografici o televisivi dando piuttosto la priorità ai profitti:
“Gli sceneggiatori non tengono il passo. Le compagnie hanno sfruttato la transizione verso lo streaming per sottopagare gli sceneggiatori, creando modelli più precari e a basso costo per il lavoro degli sceneggiatori.”
“Non è che gli studi non possano permettersi queste cose. È, a mio avviso, che non interessa loro ciò che è giusto e vogliono estrarre il maggior valore dal nostro lavoro per la minor quantità di denaro possibile, ed è qualcosa a cui stiamo tenendo testa.”
Ma quale sarà l’impatto di un possibile sciopero degli sceneggiatori sulle trasposizioni dei fumetti Marvel e DC? I cinecomics in uscita nel 2024 e nel 2025 saranno, potenzialmente, i primi progetti a subirne le conseguenze, in particolar modo quelli non ancora annunciati ufficialmente e in fase di scrittura. Al contrario, i film e le serie attualmente in produzione non dovrebbero subire slittamenti o ritardi di alcun tipo. Lo sciopero di uno sceneggiatore, specialmente quando ha una durata prolungata, ha un effetto negativo sulla programmazione televisiva e sulle date di rilascio dei film. Nei casi più urgenti, i membri della crew o della produzione intervengono riscrivendo le parti dello script già consegnate allo studio ma, non essendo sceneggiatori abituali, ciò comporta il rischio di un calo qualitativo nel prodotto finale.
L’ultimo sciopero degli sceneggiatori del 2007/2008 durò ben cento giorni e costò caro all’industria dell’intrattenimento, influenzando negativamente le riprese di numerose pellicole. Tra i film più celebri colpiti dallo sciopero degli sceneggiatori del 2007 occorre citare Quantum Of Solace, Transformers – La vendetta del caduto, G.I. Joe – La nascita dei Cobra, Terminator Salvation, Dragonball Evolution e Angeli e Demoni.
Per restare nell’ambito dei cinecomics, il caso più grave è quello di X-Men le Origini: Wolverine. Non tutti sanno che la 20th Century Fox cercò disperatamente di avere tra le mani uno script prima dell’inizio dello sciopero degli sceneggiatori. Lo spin-off con protagonista Hugh Jackman, pertanto, entrò in produzione prima che lo script fosse ultimato e il piano di riprese venne esteso per compensare le riscritture completate dopo lo sciopero.
La percentuale di voti a favore dello sciopero, tuttavia, non significa automaticamente che questo avvenga. Nel 2017, infatti, il sindacato votò con il 96.3% dei voti favorevoli all’autorizzazione dello sciopero ma alla fine gli sceneggiatori non scioperarono mentre nel 2007 i voti favorevoli raggiunsero il 90.3%, causando lo sciopero sopracitato.
Durante la campagna promozionale di Guardiani della Galassia Vol.2, il presidente dei Marvel Studios Kevin Feige si era espresso proprio sulle possibili ripercussioni dello sciopero degli sceneggiatori del 2017, spiegando che la tabella di marcia del Marvel Cinematic Universe non avrebbe subito gravi stravolgimenti:
“Penso che tutta l’industria cinematografica sarà colpita, ma ce lo aspettavamo da tempo e ci siamo mossi in anticipo. La maggior parte dei film di cui abbiamo parlato pubblicamente sarà al sicuro. Per alcuni di essi, in base a quanto durerà lo sciopero, ci saranno delle ripercussioni. Nessuno dei film in uscita nel 2018 sarà colpito, sono quasi tutti pronti ad uscire. Quelli successivi, invece, potrebbero essere rallentati. Potrebbe avere un impatto sui futuri progetti.”