Dal 1962 ad oggi l’Uomo Ragno ha sempre fatto parlare di sé nel mondo fumettistico sia nel bene che nel male, ma un evento sopra a tutti gli altri si è macchiato di una grande infamia, una storia che ha portato molte persone ad abbandonare alla testata, una storia che secondo molti andrebbe cancellata dall’esistenza.
One More Day è una storia che ha messo d’accordo la stragrande maggioranza dei lettori, anche se sfortunatamente non in positivo. Per chi non la conoscesse, ecco un breve riassunto:
Durante gli eventi di Civil War l’Uomo Ragno rivelò la sua identità al mondo. Zia May venne ferita mortalmente da un cecchino assoldato da Wilson Fisk che però aveva come bersaglio Peter Parker. Il nostro eroe grazie all’aiuto del Dottor Strange (che sfortunatamente non aveva le capacità per salvare May) viaggia per tutto il pianeta andando da qualsiasi mente brillante della comunità super-eroistica e non, ma nessuno sembrava essere in grado di salvare la sua anziana zia. Quindi si manifestò dinnanzi a lui Mefisto direttamente dall’inferno che propose a Peter un patto: salvare la vita di May, ottenendo in cambio la cancellazione dall’esistenza del matrimonio tra Peter e MaryJane. I due accettarono e MJ aggiunse un’ultima condizione: nessuno dovrà più ricordarsi l’identità segreta dell’Uomo Ragno.
La storia in sé si macchia dell’infame peccato di aver cancellato dall’esistenza il matrimonio tra Peter Parker e Mary Jane, evento fondativo nella vita di Spidey e che segnava una netta evoluzione nella sua vita.
E questa fu solo la punta dell’iceberg. La storia viaggiò tra buchi logici e forzature, arrivando anche se vogliamo a dei dialoghi offensivi nei confronti dei fruitori dell’albo.
Genericamente possiamo definire questa storia scritta male, gli eventi non sono assolutamente credibili in quanto tutti noi siamo consapevoli che l’universo Marvel, il luogo dove avvengono le meraviglie e dove vivono il Reed Richards, Pantera Nera, Il Dottor Destino che vengono tra gli altri consultati da Peter, di certo era abbastanza avanzato tecnologicamente per salvare una signora da uno sparo nel petto. Specie se pensiamo che il Dottor Strange (che ricordiamocelo, era uno dei più brillanti chirurghi della terra) manda Peter a consultare le più grandi menti dell’universo Marvel facendogli spezzare le leggi dello spazio e del tempo così che lui potesse trovarsi ovunque volesse allo stesso tempo. Insomma: manipolare lo spazio e il tempo era fattibile, ma guarire una signora da uno sparo nel petto no.
Aggiungiamo anche che non si sente tensione, che il loro ultimo giorno lo passano in un modo che è stato definito da molti eccessivamente noioso, almeno dal punto di vista narrativo: rimanendo abbracciati senza dire nulla. Oltretutto se ciò che disse Mefisto “il loro amore è quanto di più unico e puro ci sia” fu vero, se ci troviamo davanti ad un amore così forte da far inorridire e infuriare le creature dell’inferno, per quale motivo questo amore non resiste alla situazione?
Molti potrebbero dire che Peter nella storia dichiara di non essere pronto a lasciare May in questo modo, che vorrebbe se ne andasse in un modo tranquillo, in un modo che non lo rende indirettamente responsabile dell’accaduto. Se non fosse che in una storia parallela il Dottor Strange fece comunicare i due su un piano astrale e l’anziana May affermò di aver vissuto una bella vita, di essere pronta ad andare. La possibilità di lasciarla andare, di concludere la storia con un Peter che accetta il sempre triste scenario di dover abbandonare quella che è a tutti gli effetti la sua madre adottiva, non solo avrebbe evitato la conclusione della storia tra Peter e MJ, ma avrebbe portato inevitabilmente Peter a dovere andare avanti, a maturare, crescere, sarebbe stato un bel tocco che ci avrebbe mostrato che tutti gli anni spesi a leggere di questo personaggio avrebbero portato a vederlo veramente crescere con noi, ad affrontare i problemi comuni che tutti noi abbiamo affrontato o prima o poi dovremmo affrontare: la perdita di un caro.
Infatti cos’è Spider-Man se non il personaggio creato appositamente per interagire col lettore? Il personaggio che chiunque apprezza non solo per i suoi poteri e il costume, ma per il suo essere una persona che tra una scazzottata con Il Dottor Octopus e un viaggio interdimensionale con i Vendicatori ha problemi con l’affitto, il lavoro o la scuola.
Ma questo non era lo scopo di One More Day, anzi, tristemente non sembrava essere lo scopo di nessuno. Perché si aveva paura di veder crescere l’Uomo Ragno e quindi Peter, paura di perdere l’interesse dei lettori giovani rendendolo troppo vecchio, senza curarsi di aver cambiato e in alcuni casi cancellato dei momenti importantissimi della storia del personaggio. Di averci fatto perdere tempo rendendo le storie che abbiamo letto per anni inutili in quanto ormai inesistenti per la continuity ufficiale o nel caso migliore differenti, anche se non sappiamo precisamente come. Certo, restano storie leggendarie o comunque buone, magari non tutte ma alcune e la loro esistenza fisica non è stata minacciata, ma la loro importanza si.
Per quanto riguarda la parte offensiva ci si può ricongiungere ad un momento in particolare nella storia: durante una sorta di viaggio tra le possibilità, Peter conosce delle sue versioni alternative che non hanno ricevuto i poteri di ragno. Tra un ricco e brillante scienziato solo e la figlia che non avrà mai, Peter incontra una sua versione visibilmente più appesantita. Un programmatore di videogiochi che afferma di fare il suo lavoro perché nella realtà manca qualcosa. Lascia intendere che chiunque giochi ai videogiochi come lui sia un fruitore di passatempi che tramite la finzione portano all’evasione di una realtà fin troppo ingiusta con loro.
Ora, tutti noi siamo a conoscenza del fatto che esclusi casi gravi, uno degli scopi principali se non lo scopo principale di evadere tramite videogiochi, fumetti volendo o comunque tramite delle storie in generale, è quello di divertirsi. Ci saranno sicuramente dei casi in cui si può sviluppare una sorta di dipendenza, ma questo non è per causa del passatempo in se, quanto per problemi spesso e volentieri correlati alla propria vita. Non solo scrivere un dialogo del genere equivale a sbagliare su tutta la linea dato che si sta facendo di tutta l’erba un fascio, ma anche a offendere il lettore che secondo questa battuta viene praticamente additato come qualcuno che sta leggendo la storia perché non ha niente da fare nella sua vita, perché crede che la vita sia stata ingiusta con lui e perché sicuramente vivere in un mondo di fantasia per lui/ lei è molto meglio.
La storia in sé però trova le sue basi tempo prima, addirittura durante la storica saga del clone degli anni 90. Come detto sopra: secondo gli editori il personaggio dell’Uomo Ragno era stato invecchiato dal suo matrimonio e quindi aveva perso appeal per il lettore. L’idea iniziale fu quella di far diventare protagonista della testata Ben Reilly, clone sopravvissuto alla prima saga degli anni 70 e che nella storia venne spacciato come l’originale, facendo scoprire che il vero clone era in realtà il PeterParker che avevamo seguito dagli anni 70 in poi. La saga non andò bene, in generale viene ricordata come uno dei momenti più bui della storia del ragno che si è protratto per anni ed anni. Ma il responso dei lettori comprensibilmente non fu buono, in poche parole gli venne detto di aver seguito per anni le gesta di un clone, concetto che a molti fece storcere il naso. Quindi si optò per una strategia evasiva rivelando che Ben, l’attuale Uomo Ragno in carica in quei tempi era in realtà il clone, uccidendolo e riportando tutto com’era prima.
L’idea di cancellare l’evento del matrimonio però rimase in Marvel. Si tentò una separazione dei due, ma tutti convennero che se un matrimonio fosse un segno di invecchiamento di un personaggio, un divorzio alle spalle avrebbe aggravato la situazione. Quindi dopo tempo venne fuori One More Day, una storia che nemmeno gli autori apprezzarono fino in fondo.
Negli anni questo infame evento continuò a protrarsi, senza dare evidenti segni di voler svanire.
Qualche ammiccamento qua e là, tra qualche incontro con Mefisto e delle versioni alternative viste in Spider-Verse, ma mai niente di concreto che porti a pensare che questo evento verrà sottratto dall’equazione, quindi per ora One More Day è qui per restare.
Potrebbero esserci possibilità di cambiamento? Forse si, con l’annuncio della nuova gestione di Nick Spencer e Ryan Ottley che a quanto è stato detto avrà l’obiettivo di riportare il ragno alle sue atmosfere classiche, non sono mancate le speranze dei fan per quanto riguarda la cancellazione di questo evento estremamente controverso.
Il cosmo Marvel è in continuo mutamento e nel bene o nel male le novità non mancano di farsi sentire ciclicamente, quindi chi lo sa? Magari un giorno, presto o tardi, potremmo ritrovarci davanti Peter e Mary Jane come una coppia di fatto, distruggendo una maledizione che non solo ha cancellato una parte delle loro vite, ma anche alcune tra le storie più memorabili per molti lettori.
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