Sina Grace ha raccontato un aneddoto sulla sua esperienza con la Marvel Comics, accusando la compagnia di non dare abbastanza spazio alla diversità.
Dopo le accuse mosse nelle ultime settimane da Anthony Mackie nei confronti dei Marvel Studios, anche il fumettista Sina Grace, autore della serie Ice Man, ha deciso di scagliarsi contro la presunta mancanza di diversità della divisione fumettistica della Casa delle Idee raccontando uno spiacevole aneddoto sul suo blog personale.
Come spiegato nel post, verso la fine della sua collaborazione con la compagnia Grace ebbe “la sensazione che gli editori della Marvel stessero mentendo riguardo il fatto di essere preso in considerazione per altri progetti dopo Ice Man“. Nel 2018 un editore di una differente casa editrice chiese all’autore di realizzare un libro su Spider-Man adatto a qualsiasi fascia d’età e che fosse in licenza alla Marvel per la produzione:
“Ho chiesto a quell’editore di essere assolutamente sicuro che la Marvel mi autorizzasse a presentare questo progetto. L’editore ottenne l’approvazione, e lavorai ad un’ottima storia che era sulla strada giusta per essere il prossimo arco narrativo della serie.”
“Detto questo, ero entusiasta del prodotto finale ed ero felice di lavorare qualche mese in più in casa Marvel in modo da poter continuare a far crescere la mia reputazione. […]”
Qualche settimana dopo, tuttavia, un editore informò Grace che la sua storia non sarebbe stata pubblicata come previsto inizialmente e che la Casa delle Idee preferiva “concentrarsi su Ice Man per il momento” nonostante la conclusione della serie dedicata al personaggio. In un secondo momento il talent management lo informò di essere stato rimosso dal progetto (e di conseguenza di non essere stato pagato pur avendo lavorato alla sceneggiatura) perché:
“La Marvel voleva solo persone con esperienza in storie per tutte le fasce d’età perché c’erano diverse regole di formattazione rispetto a quelle di una normale sceneggiatura di fumetti.”
“Odio essere nella posizione di dover accusare ancora la Marvel, perché non so se ciò porterà a qualcosa di positivo, o se ogni cosa che ho fatto nella mia carriera verrà bruciata: ‘fumettista queer abbastanza affascinante si lamenta della Marvel’. Storie come quelle che ho scritto andrebbero considerate quando ci si chiede se la Marvel abbia fatto davvero qualcosa non solo per dare spazio alla diversità ma anche per promuovere un ambiente di lavoro in cui le persone di sentono apprezzate. Il mio unico consiglio alla Marvel è: assumete un f*****o ente esterno che vi insegni come farlo nel modo giusto… Non potete continuare a mettere Sana [Amanat] sul podio e a darvi pacche sulla spalla per aver fatto la metà del minimo indispensabile.”
“Odio il fatto di amare ancora i vostri fumetti (ho speso parecchi soldi per acquistare la collezione oversized di Silver Surfer Black) e desidero solo che gli editori siano un po’ più responsabili e consapevoli di quanto sia profonda la ferita inferta dal loro comportamento e dalla loro apatia. Questa è una compagnia che ha la cattiva reputazione di non trattare tutti in modo equo, quindi si discute sempre del fatto che la Marvel Comics sia guidata da un gruppo di pitoni che avvelena e divora le persone indiscriminatamente. Non sono sicuro… dopo 18 mesi lontano da loro, cerco ancora di giustificare il loro pessimo comportamento e biasimo me stesso per come sono andate le cose.”
Ricordiamo che dopo aver collaborato con la BOOM! Comic, la IDW e la Image Comics Sina Grace ha lavorato a diverse storie pubblicate in anni recenti dalla Marvel tra cui Ice Man, All-New X-Men Annual, Secret Wars Journal, The Merry X-Men Holiday Special e Infinity Wars: Infinity Warps.