Mark Ruffalo riflette sul suo percorso decennale nei panni di Bruce Banner alias Hulk nell’Universo Cinematografico Marvel.
Il 18 agosto ha debuttato su Disney+ She-Hulk: Attorney at Law, la nuova serie dei Marvel Studios con protagonista Tatiana Maslany nei panni di Jennifer Walters, brillante avvocato specializzato in legge per supereroi e cugina del ben più noto Bruce Banner alias Hulk (Mark Ruffalo). Lo show vede anche il ritorno di Tim Roth nel ruolo di Emil Blonsky alias Abominio, direttamente da L’Incredibile Hulk (2008).
Nel corso di un’intervista con Variety, Mark Ruffalo ha riflettuto sul suo percorso decennale nell’Universo Cinematografico Marvel e sul suo approccio al ruolo di Bruce Banner in relazione alla sua crescita personale:
“Oh, amico, è stato un lungo viaggio da allora. Sai, quando ho iniziato, mi vedevo come una specie di bambino per molti versi. Ho avuto più successo. Ho dei figli che sono adulti ora. Il mondo è un posto molto diverso. Sono cresciuto come persona in quel periodo di tempo, ed ho potuto esplorare tutte quelle dimensioni diverse di Banner e Hulk negli anni. Ho avuto modo di interpretare probabilmente cinque versioni diverse di loro due durante quel periodo, e di portare una parte importante e significativa di me stesso ad ognuna di esse. Voglio dire, lavorare con la Marvel è stato un viaggio fantastico, così come lo è stato poter dare degli input su tutte quelle cose. Inoltre, la Marvel è come una specie di versione moderna della mitologia che riflette il periodo che stiamo vivendo in un modo molto strano. È davvero considerevole, in realtà, quanta strada abbiano fatto, metaforicamente parlando, o allegoricamente. Sì, è stata un’opportunità fantastica per esprimere me stesso e per crescere. Ora sono in un’altra fase, dove sono vicino alla fine della mia carriera e in fase di rallentamento. Penso che la stessa cosa stia succedendo a Banner probabilmente. È uno dei tre [Avengers originali] che è ancora in circolazione, e anche questo probabilmente finirà ad un certo punto.”