Il mondo della serie su Luke Cage è molto simile al nostro. C’è rabbia, frustrazione, sembra che tutti possano esplodere da un momento all’altro. Ed è proprio questo uno dei punti salienti della serie, come rivelato dallo showrunner della serie, Cheo Hodari Coker, durante il panel al Comic Con di San Diego:
E’ un’epoca in cui è affascinante avere un uomo nero antiproiettile nel mondo. Cosa succede quando si introduce un uomo di colore antiproiettile in una situazione delicata? come potrebbero i poliziotti trattare la situazione? i criminali saranno influenzati da questo? La comunità farà un passo in avanti?
E’ un eroe riluttante. Non è una responsabilità che tutti vorrebbero. Tutti questi problemi andranno inseriti nel contesto dell’universo cinematografico Marvel.
Mike Colter, l’interprete del personaggio, ha quindi aggiunto:
Luke Cage è un ragazzo che non vuole risolvere i problemi con la violenza. Con la sua pelle antiproiettile e la sua superforza riesce ad avere una voce in capitolo senza essere spaventato. C’è una differenza tra l’utilizzare i tuoi poteri per manipolare una situazione e utilizzarli per crearti uno spazio e parlare liberamente.
Lui non deve avere paura di nessuno. Ha paura del passato, ma non dei poliziotti, non dei cattivi, perché può affrontarli. Luke Cage è il tipo di persona che può camminare nel quartiere e parlare con tutti, ma allo stesso tempo discutere con i poliziotti.
La serie non vuole seguire una linea politica, ma riflettere il mondo reale, con la speranza di poterlo cambiare, come dichiarato dallo showrunner:
Non è un caso che Luke indossi una felpa con cappuccio. E’ a causa di ciò che è accaduto a Trayvon Martin. La prima reazione che ha avuto un bambino vedendo il personaggio è stata “papà, perché è vestito come un criminale?” Voglio che le persone non giudichino un libro dalla copertina. Gli eroi indossano anche le felpe. Può esistere nel mondo anche questo tipo di eroe.