Grazie alla Disney, abbiamo visto in anteprima i primi due episodi di Loki, l’attesa serie TV dei Marvel Studios con protagonista Tom Hiddleston disponibile da domani su Disney+ con il primo (di sei) episodi.
Proprio come il più che decennale percorso dei Marvel Studios anche la Redazione di Comics Universe, articolo dopo articolo e ormai dopo tante ore spese in Live anche su Twitch (ah, mi raccomando, passate ad iscrivervi per condividere queste grandi passioni in comune), ha avuto finalmente la straordinaria possibilità di analizzare al meglio – con i tempi necessari che richiedono simili produzioni – anche una serie televisiva legata al Marvel Cinematic Universe.
Sia con WandaVision che con The Falcon and The Winter Soldier abbiamo dato il massimo pur non avendo avuto alcuna corsia preferenziale ma ora, grazie ovviamente al nostro impegno e il vostro costante supporto, l’ufficio stampa di Disney Italia ha concesso anche a noi l’opportunità di accedere con anticipo non ad uno bensì a ben due episodi in anteprima (riservata esclusivamente alla stampa e non a content creator o influencer) di Loki.
Già, e qui parlo al singolo, non nascondo il grande entusiasmo nel poter osservare con calma per poter metabolizzare al meglio e inchiostrare su carta virtuale un pensiero quanto più analitico e critico possibile sempre – e lo ribadirò all’infinito – con il massimo rispetto assoluto nei vostri confronti: in questo elaborato, infatti, non saranno presenti spoiler di alcun tipo. Meglio perdere qualche click che la credibilità che, dopo anni e anni, io e l’intera Redazione di Comics Universe ci siamo costruiti.
Ringraziandovi nuovamente per quanto dato in tutto questo tempo, prima di passare a una prima analisi della serie televisiva prossima all’arrivo su Disney+, è bene sottolineare come anche per Loki l’offerta editoriale rimarrà immutato se non addirittura migliorata data l’esperienza acquisita: arriveranno puntuali le opinione scritte del sottoscritto e le meticolose analisi di ciascun episodio firmate da Alessio Lonigro, mentre lato Twitch la copertura sarà settimanale con membri noti della Redazione assieme a tanti nuovi ospiti. Insomma, dopo una pausa più che doverosa, è tempo di ripartire più carichi che mai verso una seconda parte di questo 2021 che definire infuocata è veramente poca cosa. Pronti? Via!
Medias Res
Sapete bene quanto sia onesto e diretto in ogni concetto che affermo o scrivo quindi sappiate questo: scrivere di Loki, senza entrare nello specifico, è stato un esercizio davvero sfiancante. Parliamo di un prodotto articolato, come facilmente intuibile dato il contesto narrativo, supportato da una serie di prove di recitazione condite da dialoghi estesi, profondi e ricchi di diversi spunti di riflessione per il presente e futuro stesso della serie o, in generale, della “continuity” narrativa del MCU.
Su questo ultimo aspetto vorrei soffermarmi a mo’ di incipit di questa primordiale analisi visto che è stata la prima vera, grande, sensazione di estrema continuità avuta tra una pellicola cinematografica e una serie televisiva targata Marvel Studios.
Sia in WandaVision che in The Falcon and The Winter Soldier erano presenti elementi strettamente legati a quanto visto in passato ma pur sempre relegati verso un qualcosa di ormai immutato e definito, in Loki invece tutto questo avviene nel più che classico concetto del “medias res” tanto da far immaginare allo spettatore cosa parallelamente stia accadendo nel flusso temporale ben noto a tutti a noi (quella di Terra–199999 per intenderci) mentre Il Dio dell’Inganno agisce di episodio in episodio nella serie.
Sensazione soggettiva sia chiaro, ma che è dovuto a quel concetto che da tanto esprimo in ogni dove: i Marvel Studios, nella maniera più logica e intelligente possibile, con il dualismo cinematografico/seriale stanno proponendo al grande pubblico quel business model che da sempre contraddistingue la controparte cartacea. Tie-in di singoli personaggi atti ad approfondire diverse sfaccettature di trama utili a confluire verso uno o più albi crossover. Semplice, ma dannatamente efficace. Vorrei esprimere altro sotto questo aspetto ma mai come questa volta dovrò tacere. Ne parleremo successivamente – magari in altre sedi – di questa particolare sensazione. Corretta? Fallata? A tempo debito.
Loki e Mobius, la coppia a prova di Inganno
Una cosa posso dirla, senza peli sulla lingua: Loki e l’Agente Mobius, alias Tom Hiddleston ed Owen Wilson, sono uno dei duetti più riusciti dell’intero Marvel Cinematic Universe. Troppo presto per dirlo? Davvero con soli due episodi si può affermare tutto questo? Ebbene sì, e difficilmente qualcosa o qualcuno potrà farmi cambiare idea. Sospettavo di questo sin dai primi trailer rilasciati dai Marvel Studios ma ora, soprattutto dopo aver visto ambedue le puntate in lingua originale (unica modalità di fruizione per questa anteprima stampa globale), ne ho la piena certezza. C’è alchimia tra i due attori e soprattutto i personaggi che interpretano sono magistralmente fatti l’un per l’altro: ciascuno sembra conoscere l’altro da sempre, soprattutto Mobius nel prendere di petto il Dio dell’Inganno e renderlo davvero responsabile di tutto quello che ha ideato e commesso in tutta la sua eterna esistenza.
La struttura stessa dell’opera, con una trama sicuramente inusuale per il genere facilita di molto questa dualismo e la messa in scena risulta essere perfettamente azzeccata. Kate Herron, regista di Loki ben nota ai più per aver curata l’ottima Sex Education, muove sapientemente le fila di questo “teatro temporale” giocando al meglio le battute e i ritmi di prolungati dialoghi che la fanno da padrone. Dimenticatevi – almeno per quanto visto fino ad ora – le concitate scene d’azione viste in The Falcon and The Winter Soldier, bensì iniziate ad abbracciare l’idea di un prodotto tanto intricato quanto un ammaliante puzzle che gioca con le linee temporali e con la vostra acutezza. Loki è il classico prodotto da una seconda visione per analizzare al meglio ogni elemento apparentemente ininfluente che poi, a mo’ di effetto scenico strabiliante, risulterà invece essere determinante nella comprensione finale. La banalità non fa da padrone in questo spartito narrativo.
Non ruota ovviamente tutto attorno a Loki e Mobius – anzi – loro stessi saranno influenzati da una serie di personaggi comprimari come il giudice Renslayer (personaggio storico della Casa delle Idee, creato da Stan Lee e Don Heck nel lontano 1965) che danno quella variabile alle interazioni tra Loki e Mobius. Il tutto farcito da un clima costante di sospetto e poca fiducia riposta in Loki e in una serie di avvenimenti che turbano la quiete della Time Variance Authority. Per ora, tutto sembra funzionare davvero bene e lo afferma una persona partita con moderate aspettative verso Loki. Fa ancora più piacere dire tutto questo.
Vorrei dire tanto, ma tanto altro ma…
Bisogna rispettare determinate linee guida – giustamente – indicate dai Marvel Studios e ovviamente tutti voi intenti a leggere questo breve articolo. Cos’altro potrei aggiungere prima di darci un caloroso appuntamento alla recensione definitiva (che arriverà come sempre alla conclusione del sesto e ultimi episodio) della serie? Che in Loki, scusate il gioco di parole, vedremo un Dio multiforme sotto ogni aspetto, in particolar modo su alcune sfaccettature mai viste nelle varie pellicole del MCU. Un percorso di cambiamento o, meglio, di accettazione – come suggerito dalla stessa regista – che potrebbe portare infine a una conclusione difficilmente pronosticabile. Tantissima carne al fuoco, ma per ora bisogna che i bollenti spiriti del sottoscritto si plachino per non eccedere di troppo nel contenuto di queste primissime impressioni.
Sono soddisfatto? Eccome se lo sono, ma tanto eh.
Vi ricordo infine, per chi non avesse seguito la scia dell’informazione degli ultimi tempi, che da Loki ogni prodotto legato all’MCU sarà disponibile ogni mercoledì e non più di venerdì. Il primo episodio sarà disponibile da domani, la serie infine sarà composta da un numero totale di sei episodi.