Siamo giunti alla fine della seconda stagione di Loki, con l’episodio 6 uscito venerdì mattina su Disney+, che chiude letteralmente il cerchio dell’intera serie.
In questo finale, Loki ricrea l’intera Sacra Linea Temporale con la sua magia, rinvigorendo le linee temporali ramificate (ora libere di crescere senza essere falciate) e rimpiazzando in tutto e per tutto Colui che Rimane come nuovo “maestro del tempo”.
Inoltre, il protagonista ha trasformato quella che era la Sacra Linea Temporale e tutte le sue ramificazioni in un vero e proprio albero, che prende le fattezze di Yggdrasil (che nella mitologia norrena rappresenta l’albero del mondo che sorregge i nove mondi).
Qui scopriamo quindi il nuovo obiettivo della Time Variance Authority: monitorare ogni singola ramificazione dell’albero temporale in cerca di potenziali minacce esterne, principalmente le Varianti di Kang. Dopotutto, proprio come spiegato da Colui che Rimane, far prosperare le ramificazioni inevitabilmente ha creato il rischio di spianare la strada alla Guerra del Multiverso e all’invasione di un enorme numero di Kang.
Riguardo quest’ultimo, il finale della serie menziona anche gli eventi di Ant-Man and The Wasp: Quantumania, dimostrando che la TVA stava monitorando ciò che succedeva nel Regno Quantico.
Prima di salutarvi, una piccola curiosità sulla “nuova TVA”: ogni poster presente nell’edificio ora spinge alla collaborazione per il mantenimento delle singole linee temporali, così che possano crescere liberamente, con due uomini che innaffiano e curano questo “albero temporale”.
L’analogia con l’albero non è casuale, proprio perché la stessa propaganda della “vecchia” TVA presentava poster con lo stesso stile grafico, che rappresentavano però la Sacra Linea Temporale più come il troncone di un albero i cui rami andavano potati a ogni costo.