James Mangold, regista di Logan – The Wolverine, ha spiegato i vantaggi di un film Rated-R (vietato ai minori).
Dopo l’inaspettato successo commerciale di Deadpool, la 20th Century Fox decise di cimentarsi nella realizzazione di pellicole Rated-R (ossia vietate ai minori di 17 anni) su altri personaggi della Casa delle Idee in suo possesso tra cui Logan, il terzo film sul mutante artigliato interpretato da Hugh Jackman candidato agli Oscar per la Miglior sceneggiatura non originale.
Durante il #QuarantineWatchParty di Logan della scorsa settimana organizzato da ComicBook.com, il regista James Mangold ha parlato approfonditamente dei vantaggi di un film vietato ai minori e di come convinse la Fox a procedere nello sviluppo del progetto:
“Quando mi si è presentata questa opportunità, capii che avrei avuto più libertà e ridussi il budget per averla. Voglio dire, dissi allo studio che lo avrei fatto se fosse stato vietato ai minori e, per quanto mi riguarda, quella decisione non aveva a che fare solo con la violenza. Quando realizzi un film vietato ai minori, non viene più commercializzato per bambini di nove anni. E quando il film non è più indirizzato a bambini di nove o dieci anni, avvengono altri cambiamenti dietro le quinte. Lo studio non anticipa più che il film sarà per famiglie. Siccome il film non sarà più per famiglie, ci sono degli oneri narrativi molto diversi rispetto alla semplice presenza di linguaggio scurrile, di sessualità o violenza.”
“Lo stesso vale per i livelli di lettura di un film, che possono aumentare. La durata delle scene può essere maggiore. Le pause possono essere più numerose. I temi possono essere più complessi e adulti perché non stai più servendo un Happy Meal. Stai facendo un piatto per adulti, e questo cambia tutto.”
“La chiave per convincerli a fare un film Rated-R è dire loro che costerà di meno. Quando cerchi di convincerli ti dicono ‘Se il film è vietato ai minori, incasserà dal 30% al 40% in meno‘. E allora tu rispondi ‘Ok, vorrà dire che spenderemo dal 30% al 40% in meno per girarlo‘. E di certo la mia proposta è stata supportata dal successo di Deadpool, nel caso specifico della Fox. […] Persino le grandi compagnie nel loro conservatorismo, in tutta la loro resistenza al cambiamento, sapevano che la formula così com’era non stava più funzionando. I grafici economici potevano mostrare che se i film non avessero proposto idee nuove non avrebbero più incassato come avevano fatto fino a quel momento.”
Pur non essendo un grande fan dei film sui supereroi di stampo moderno, il regista di Le Mans’66 – La grande sfida e del futuro quinto capitolo della saga di Indiana Jones ha espresso il suo profondo amore per il materiale fumettistico, dichiarando:
“Il mio rispetto per i fumetti deriva dalle tematiche trattate. Per me una parte del loro fascino era rappresentata dal fatto che non erano roba per bambini. Affrontavano temi come il romanticismo, la sessualità, la vendetta, il lutto, l’infanzia tormentata e il danno psicologico. Tutte queste idee erano molto interessanti ed erano molto più complicate nei fumetti di quanto non lo fossero nella realtà. Ed era questa una parte del loro fascino. Nei fumetti c’era roba che non era presente nei programmi televisivi per bambini o nei cartoni. C’erano delle cose un po’ spinte. Un po’ come quando guardi i cartoni animati di Bugs Bunny e ti rendi conto che il motivo per cui li ami è perché c’è qualcosa di spinto e di audace.”
SINOSSI
“In un futuro prossimo, uno stanco Logan si trova a curare un malato Professor X, in un nascondiglio sul confine messicano. Ma i tentativi di Logan di sottrarsi alla vista del mondo terminano quando arriva una giovane mutante, inseguita da forze oscure.“