Diane Nelson, ex presidente di DC Entertainment, riflette sul fallimento di Justice League e definisce pessimo il film uscito al cinema.
Durante il secondo episodio di With Great Power: The Rise of Superhero Cinema, podcast in quattro parti condotto dal giornalista e editore Ben Fritz del Wall Street Journal, sono stati svelati numerosi retroscena inediti sulla nascita del DC Extended Universe, l’universo nato per rivaleggiare con i Marvel Studios che si è concluso con The Flash.
Per l’occasione, Ben Fritz ha deciso di intervistare una veterana del settore: Diane Nelson, che è stata presidente di DC Entertainment dal 2009 al 2018 ed ha lavorato come dirigente di Warner Bros. per 22 anni di fila.
Parlando del fallimento colossale di Justice League e della travagliata produzione, la stessa Nelson ha ammesso che il film uscito in sala è stato “terribile”, definendolo un vero e proprio Frankenstein, una pellicola nata da pezzi del montaggio di Zack Snyder e pezzi del montaggio di Joss Whedon, con profondi tagli che la hanno inevitabilmente alterata.
Secondo la stessa Nelson, sarebbe stato meglio far uscire il montaggio di Zack Snyder al cinema: nonostante la sua carica, sfortunatamente non aveva alcun potere decisionale, in quanto tutto l’operato della divisione cinematografica era in mano a Warner Bros. Pictures ed ai suoi dirigenti e produttori.
Diane Nelson: Il film finale uscito al cinema è terribile. Voglio dire, avrei preferito di gran lunga il film più dark di Zack Snyder rispetto al ‘Frankenstein’ che abbiamo visto al cinema. La trinità, Superman, Batman e Wonder Woman avrebbero dovuto in ogni caso spazzare via qualsiasi altro film di supereroi… ed invece non lo hanno fatto.
Ben Fritz: Justice League è riuscito a malapena a rientrare nei costi, stando ai dirigenti. Ma ha rappresentato comunque una delusione enorme per Warner Bros., con un budget di 300 milioni ed aspettative alle stelle. Si aspettavano un film del successo di Avengers… ed invece è stato un disastro. Lì il sogno di DC di fare un universo cinematografico condiviso per rivaleggiare con Marvel ha fallito.
Ben Fritz: Warner ha comunque realizzato diversi successi con DC, come and esempio Wonder Woman. Aquaman ha fatto più di un miliardo, proprio come Joker, dove il suo attore protagonista ha vinto un Oscar. Nonostante ciò, il percorso è stato altalenante e ci sono stati altrettanti flop. Anche i supereroi più celebri non sono riusciti a salvarli.
Il motivo di questo fallimento? Secondo la Nelson, è legato alla confusione interna, in quanto DC non è mai stata un’entità indipendente, ma aveva delle sottosezioni (come DC Films) che dovevano rispondere di volta in volta a Warner Bros. Pictures.
Diane Nelson: Avrei fatto tante cose in modo diverso, senza ombra di dubbio l’intera DC avrebbe tratto un grande beneficio se DC fosse stata un’entità indipendente con la propria capacità di imporre e stabilire una tabella di marcia e una visione ben precisa per le sue proprietà. Qualsiasi persona a capo della compagnia doveva fare riferimento al CEO [di Warner Bros. Pictures], mentre invece avremmo dovuto realizzare qualcosa di indipendente come Marvel, con i propri budget e tutto il resto.
Fortunatamente, i nuovi DC Studios di James Gunn e Peter Safran sono (finalmente) degli studios indipendenti, proprio come i Marvel Studios.