La Marvel sta “prendendo seriamente” in considerazione l’idea di impedire alle forze di polizia di utilizzare il logo del Punitore.
Negli ultimi giorni, in seguito al disordine sociale scaturito dall’uccisione di George Floyd e alla violenza con la quale la polizia statunitense sta rispondendo alle manifestazioni di protesta, molti utenti hanno aspramente criticato la controversa tendenza dei militari ad utilizzare impropriamente l’iconico teschio del Punitore sulle proprie uniformi, sulle armi e sui veicoli.
Nonostante la Walt Disney Company abbia già dimostrato di voler supportare il movimento Black Lives Matter tramite una donazione di 5 milioni di dollari a svariate associazioni antirazziste come la NAACP (National Association for the Advancement of Colored People), diversi autori e personalità del mondo dei fumetti – tra cui Matt D. Wilson – hanno fatto sentire la propria voce su Twitter, chiedendo alla Casa di Topolino di denunciare l’uso improprio del simbolo del popolare personaggio:
“La Disney ha generato quasi 70 miliardi di dollari in entrata nel 2019. 5 milioni corrispondono allo 0.007% di questa cifra. Se la Disney e la Marvel vogliono davvero fare un bel gesto in questo momento (oltre ad investire 100 milioni di dollari per la causa invece di 5) dovrebbero immediatamente chiedere alla polizia di smettere di usare il logo del Punitore e di denunciare i dipartimenti che continuano a farlo.”
https://twitter.com/TheMattDWilson/status/1268325202640789504?s=20
Alla luce di questi appelli e delle numerose proteste, un portavoce della Casa delle Idee ha spiegato a io9 che la compagnia sta “prendendo seriamente” in considerazione l’idea di impedire l’utilizzo non autorizzato del logo del Punitore. Al momento non è chiaro se ciò si trasformerà in un’azione legale nei confronti dei dipartimenti di polizia che non rispetteranno tale divieto.
Lo scorso anno, Gerry Conway, il creatore del personaggio, aveva già commentato lo spiacevole utilizzo del teschio da parte delle forze dell’ordine:
“Per me è disturbante vedere figure autorevoli che adottano l’iconografia del Punitore perché il personaggio rappresenta il fallimento del sistema giudiziario. Si suppone che critichi il collasso della morale sociale delle autorità.”
“Fondamentalmente la figura dell’antieroe vigilante è una critica dell’apparato giudiziario, un esempio di fallimento sociale. Perciò quando i poliziotti mettono il teschio del Punitore sulle loro auto o sulle loro uniformi, si stanno mettendo dalla parte di un nemico del sistema. Stanno abbracciando una mentalità criminale. A prescindere dal fatto che pensiate che il Punitore abbia una motivazione o no, anche se ammirate il suo codice etico, resta un fuorilegge. È un criminale. La polizia non dovrebbe utilizzare un criminale come loro simbolo.”
“Il mio punto di vista è che il Punitore è un antieroe, qualcuno per cui potremmo tifare ma ricordando che è anche un fuorilegge e un criminale. Se un ufficiale di polizia che rappresenta il sistema giudiziario mette il simbolo di un criminale sulla sua auto o condivide il suo logo onorando un criminale, lui o lei sta facendo una dichiarazione sconsiderata sulla sua comprensione della legge.”
SINOSSI
“L’ex marine divenuto vigilante Frank Castle (Jon Bernthal) ha vissuto una vita tranquilla per strada fino a quando improvvisamente non viene coinvolto nel tentato omicidio di una giovane ragazza (Giorgia Whigham). Naturalmente l’uomo è incuriosito dal mistero che la circonda e da coloro che sono alla ricerca delle informazioni che custodiva la ragazza. Castle pertanto, si segna un nuovo bersaglio sulla schiena perché nuovi e vecchi nemici lo costringono a confrontarsi con sé stesso, ad accettare il suo destino e ad abbracciare definitivamente la vita nei panni di The Punisher.“