Kevin Feige stava per abbandonare i Marvel Studios per la DC a causa dei dissidi interni con Isaac “Ike” Perlmutter diversi anni.
Il successo dei Marvel Studios è dato da moltissimi fattori: registi, personaggi, storie, attori e, soprattutto, un singolo uomo, che ha iniziato come semplice produttore ma che ha scalato le gerarchie fino a diventare il presidente della compagnia (e non solo): Kevin Feige. Il suo lavoro inevitabilmente ha cambiato il genere supereroistico e, più in generale, l’industria dell’intrattenimento e dello spettacolo.
Dopo aver svolto il ruolo di produttore associato per X-Men (2000) di Bryan Singer e aver lavorato come produttore esecutivo di numerosi film tratti dai fumetti Marvel, Kevin Feige venne nominato presidente dei Marvel Studios, diventando nel giro di pochi anni uno dei produttori più importanti nella storia del cinema grazie al successo senza precedenti dell’Universo Cinematografico Marvel.
In un recente articolo pubblicato da Puck è stato svelato che Kevin Feige aveva preso seriamente in considerazione l’idea di spostarsi alla DC diversi anni fa a causa delle frustrazioni con controversa la gestione interna della Casa delle Idee ai tempi. Come spiegato nel pezzo, Feige entrò in trattative con la Warner Bros. intorno alla metà del 2010 per via delle forti divergenze con Isaac “Ike” Perlmutter (ex CEO e Chairman di Marvel Entertainment nonché uno dei principali azionisti Disney) legate soprattutto alla mancanza di diversità nei loro film. Pare, inoltre, che lo studio dietro alla DC Films abbia addirittura contattato alcuni colleghi di Feige come Louis D’Esposito (vicepresidente dei Marvel Studios) per gestire il loro universo, anche se questi tentativi si sono dimostrati infruttuosi.
Lo stesso Feige ha rischiato di abbandonare la compagnia anche nel 2015 a causa di altri dissidi con Perlmutter, a seguito dei quali Bob Iger (ex CEO della Casa di Topolino) è intervenuto ed ha reso indipendenti i Marvel Studios, che da quel momento non hanno più risposto a Marvel Entertainment ma soltanto ai Walt Disney Studios e ad Alan Horn. Le discussioni tra Feige e la Warner, secondo il report di Puck, potrebbero aver influito sulla sua promozione nel 2015.
In un’intervista risalente al 2020, ad esempio, Mark Ruffalo, interprete di Bruce Banner/Hulk, aveva raccontato che Feige stava per lasciare la Marvel durante le riprese di The Avengers di Joss Whedon nel 2011 e aveva pianificato un ultimo incontro con Disney per spingere per un film con una protagonista femminile:
“Quando abbiamo fatto il primo Avengers, Kevin Feige mi ha detto ‘Ascolta, potrei non essere qiù qui domani.‘ Pensava ‘Ike è convinto che nessuno andrà mai al cinema a vedere un film su una supereroina donna.‘ Mi ha detto ‘Quindi, se domani sarò ancora qui, saprai che ho vinto quella battaglia.‘ Quello è stato il punto di svolta, Kevin ha sempre voluto eroi di colore, donne e personaggi LGBT. Questo ha cambiato l’intero universo Marvel. Ora ci sono supereroi di colore, omosessuali – presto uscirà il film su Scarlett Johansson, ma è uscito anche Captain Marvel, presto faranno She-Hulk. Nessuno studio è mai stato così inclusivo da questo punto di vista. La cultura è sempre avanti rispetto alla politica.”
Recentemente, peraltro, l’Hollywood Reporter ha svelato che la divisione cinematografica della DC, oltre a voler dare un ruolo sempre più ampio a Todd Phillips (regista di Joker), sta cercando una figura creativa a cui dare le “chiavi” del proprio universo (come Kevin Feige) in grado di supervisionare fumetti, film e serie TV, ennesima dimostrazione dell’impatto che il produttore ha lasciato su questo settore.