Kevin Feige torna a parlare della sua esperienza sul set dei film sugli X-Men, soffermandosi sul casting di Hugh Jackman come Wolverine.
Nel volume The Story of Marvel Studios: The Making of the Marvel Cinematic Universe – un libro da collezione di 512 pagine contenente dietro le quinte esclusivi sulla creazione del Marvel Cinematic Universe che è stato pubblicato negli Stati Uniti d’America il 19 ottobre – sono stati svelati dei retroscena inediti sulla lavorazione dei vari film.
Nello specifico, è presente anche una dichiarazione del presidente dei Marvel Studios e CCO della Marvel Kevin Feige, che ha avuto modo di parlare del suo periodo come produttore sul set di X-Men (2000).
Nel film abbiamo assistito al debutto di Hugh Jackman come Wolverine, personaggio che ha interpretato per ben 17 fino al grande finale di Logan… ma come alcuni di voi sapranno, inizialmente molti fan erano contrari a questo casting, in quanto Jackman era molto più alto rispetto all’Artigliato Canadese dei fumetti Marvel.
A riguardo, Feige ha spiegato la più grande lezione appresa da questa esperienza:
A chi importa se è più alto? Incarna perfettamente lo spirito di Wolverine, questa è la più grande lezione che ho imparato da quel film. Non deve essere per forza identico alle tavole dei fumetti, ma deve rappresentarne lo spirito.
Nonostante alcune differenze estetiche, Wolverine di Hugh Jackman ha convinto appieno il pubblico ed i fan dei fumetti… entrando nel cuore di molti di loro, che ancora ricordano con piacere la sua iconica performance (e sognano magari di vederlo ancora per un’ultima volta nel ruolo).
Recentemente, lo stesso attore ha commentato l’incredibile successo del suo personaggio nel primo X-Men, spiegando:
Sono andato al cinema a Times Square ed ho visto il film. Sono rimasto impressionato… noi non vediamo i film in questo modo in Australia; non c’è nessuno che grida, nessuno che strilla “vai Wolverine” e fischia i cattivi”. È stato incredibile.