In questo lungo speciale vi parliamo di tutte le differenze tra le versione cinematografica e la “Snyder Cut” di Justice League.
La Zack Snyder’s Justice League è stata senza ombra dubbio un’esperienza totalmente differente rispetto alla versione cinematografica diretta da da Joss Whedon nel 2017 e ci ha mostrato la visione originale di Zack Snyder, ovvero un film dai toni più cupi e duri, con una trama ben definita ed estremamente coerente.
Dopo che Snyder ha abbandonato la regia a causa di una tragedia familiare, Warner ha ingaggiato Joss Whedon (che alcuni mesi prima era già consulente per la sceneggiatura, incaricato di alleggerire le idee di Snyder) per modificare completamente l’idea di Snyder, modificare il suo montaggio, dare un nuovo tono al film, accorciarlo avvicinandolo in sintesi ad un prodotto Marvel…con un risultato decisamente fallimentare.
Fortunatamente il film di Zack Snyder sta ottenendo infatti un successo mostruoso e, oltre ad aver convinto la critica, ha conquistato i fan (che tramite l’hashtag #RestoreTheSnyderVerse stanno chiedendo a gran voce alla Warner Bros. l’uscita di nuovi film).
Ma il nuovo montaggio quanto è differente da quello precedente? Beh, possiamo dire che ci sono enormi differenze, sia dal punto di vista prettamente tecnico che da quello della messa in scena, che vi elenchiamo in questo lungo speciale.
La trama ovviamente rimane simile, con Bruce Wayne che decide di assemblare una squadra di metaumani per fronteggiare una invasione aliena ormai imminente, ma per il resto, cambia molto.
Formato della pellicola
Partiamo dalla più semplice, ovvero il rapporto 4:3 (o 1,33:1), che si avvicina di molto al formato IMAX (1.43:1). Si tratta di una precisa scelta artistica del regista, che ha preferito mostrare tutto il suo montaggio senza doverlo adattare al classico 16:9.
Entrando nel dettaglio, Snyder aveva girato il film con pellicola 35 mm, utilizzando l’intera area del fotogramma per la composizione delle scene. Per fare un confronto, l’aspect ratio standard del 35mm è di 1.37:1, che funziona benissimo in 4:3 ed in IMAX.
Molti registi decidono di non utilizzare l’intero fotogramma di ripresa, adattandolo in fase di post-produzione per una proiezione nel formato 16:9 (più precisamente in formato panoramico 2:35:1 oppure 2:39:1, i formati più utilizzati in ambito cinematografico). Snyder invece ha deciso di sfruttare utilizzare il formato nativo, non effettuando alcun crop, rendendo l’immagine verticalmente più larga
Quando Whedon ha ottenuto la regia del film, ha deciso essenzialmente di tagliare in alto ed in basso il montaggio di Snyder per adattarlo al classico wide screen (formato 1,85:1), perdendo parte della composizione delle scene. Per mostrare tutto il suo girato, Snyder ha deciso quindi di ripristinare il format con cui aveva girato e concepito il film.
Anche se in televisione il risultato finale avrà fatto storcere il naso ad alcuni spettatori, nelle sale cinematografiche IMAX il film avrà decisamente un altro fascino.
Colori, ritmo e violenza
Tralasciando la palette cromatica di buona parte del terzo atto (con lo sfondo interamente rosso), il montaggio di Whedon ha dei colori più accesi e tendenti al blu, che in parte snaturano il costume di Batman o di Superman.
Snyder ha deciso inoltre di ricolorare digitalmente il costume di Superman rendendolo bianco e nero e non più rosso e blu (tendente al verde acqua in alcune scene della versione di Whedon). Allo stesso modo, c’è una scena verso la fine in cui Diana e Bruce stanno esplorando la Wayne Manor in disuso come potenziale base per la Lega. Il vestito di Diana è rosso e nero nel film di Whedon mentre per Snyder è nero e grigio.
Parlando brevemente del ritmo, anche grazie alla durata di 4 ore Snyder si prende il giusto tempo per narrare ogni singola sequenza, con delle inquadrature molto più lunghe (e con l’ampio utilizzo di slow-motion), mentre le inquadrature nel film di Whedon sono rapide, dirette e frenetiche.
Infine, la versione di Snyder è decisamente più violenta e sanguinolenta, una scelta voluta fortemente dal regista per mostrare le reali conseguenze di questi colossali scontri.
Infine la Snyder Cut risulta più fotograficamente contrastata e cromaticamente impattante, rimanendo maggiormente fedele al suo stile visivo che abbiamo imparato a conoscere nei film precedenti.
Riprese e reshoot
Analizzando il montaggio cinematografico, è facile individuare quali sono le scene aggiunte nelle (disastrose) riprese aggiuntive: le inquadrature sono più ravvicinate e rendono diverso il viso degli attori, in quanto non girate in 35mm ma con altre camere.
I sensori delle camere e la scelta delle lenti influiscono sulla resa dell’immagine: la versione di Snyder gioca maggiormente su inquadrature più strette e una profondità di campo ridotta, rendendo le scene più intime, mentre i reshoot di Whedon sono giocati su campi più larghi e una profondità di campo più larga, che rende le scene molto più piatte (e forse banali).
Anche gli sfondi sono più “finti” e sfocati ed in alcune occasioni il green screen si nota, basti guardare le scene di Aquaman o dell’incontro tra Clark e Lois.
Infine, menzione d’onore per la tragica CGI sul volto di Henry Cavill di cui si è già discusso a sufficienza.
Whedon inoltre ha editato molte delle scene girate da Snyder, dando loro un tono decisamente differente tramite la musica. Per farvi un esempio, la scena di Aquaman che beve l’intera bottiglia e si tuffa in acqua cambia totalmente tonalità soltanto grazie alla colonna sonora: nella versione del 2017 è accompagnata da un pezzo rock e ritmato, mentre nella Snyder Cut da una traccia più lenta, quasi a ribadire la sofferenza e la crisi del personaggio.
Per quanto la scena di Whedon possa risultare esaltante e “tamarra” al punto giusto, quella di Snyder funziona meglio nel contesto del film ed è decisamente più coerente con il resto del tono.
Tutto ciò, porta la Snyder Cut ad essere un film tremendamente più epico e drammatico, anche grazie ad un elemento in particolare, la…
Colonna Sonora
La nuova soundtrack di Tom Holkenborg / Junkie XL (da ben 54 tracce) è andata a sostituire quella di Danny Elfman, voluto fortemente da Whedon. Elfman ha preferito andare sul sicuro utilizzando la sua colonna sonora di Batman del 1989 (a suo avviso, la sola ed unica del personaggio) e quella di John Williams per Superman. Scelta efficace, ma che non sempre si adatta con l’idea di Snyder.
Le tracce di Junkie XL hanno invece un taglio più epico, ma non mancano ovviamente gli omaggi, come ad esempio il tema di Superman di Hans Zimmer o quello di Wonder Woman.
La coerenza
Avere a disposizione quattro ore per raccontare una storia sicuramente aiuta ed il film di Snyder è risultato estremamente coerente, con una serie di spiegazioni di cui la versione cinematografica necessitava.
Nel film di Snyder nulla viene lasciato al caso o all’immaginazione ed un esempio di questo è relativo a Wonder Woman: finalmente scopriamo il motivo per cui Diana è a conoscenza dell’identità di Darkseid e del suo tentativo di invadere la Terra migliaia di anni prima, questo grazie ad una sequenza in cui essenzialmente rivisita gli eventi del passato grazie ad una serie di affreschi.
Dopo aver ricevuto il messaggio delle amazzoni, Diana capisce del pericolo in arrivo ed avvisa Bruce, che a sua volta decide di formare la squadra.
L’Apertura del film
Avrete sicuramente notato l’apertura del film. Piuttosto che partire da una ripresa con il cellulare di bambini che parlano con Superman, quindi con un montaggio di scene per raccontare della morte dell’eroe, Snyder ha deciso di partire esattamente dove si era interrotto Batman v Superman, con lo scontro tra Superman e Doomsday e la morte dei due personaggi.
Da lì, un’onda riverbera da Superman al resto del mondo, allertando le Scatole Madri che l’eroe è morto. Un lungo montaggio in slow motion accompagnato da un costante grido di dolore, senza nessuna traccia in sottofondo.
Lois Lane
C’è sicuramente più Lois Lane nella Snyder Cut: da una parte, si perde il monologo di chiusura del film, affidato invece a Silas Stone (nella registrazione che lascia a suo figlio), ma sicuramente ottiene una caratterizzazione maggiore, che spiega tutto il suo rapporto con Superman.
Questa volta si presenta al memoriale da sola (faceva visita al memoriale ogni singolo giorno, quindi la sua presenza non è certo una casualità) e non viene chiamata da Batman come semplice piano B per calmare Superman. Oltretutto, come confermato dallo stesso Snyder, nel film vediamo un test di gravidanza poiché Lois è incinta.
Darkseid
Ebbene si, abbiamo finalmente Darkseid. Nel 2017 era stato solamente citato da Steppenwolf ma finalmente possiamo vederlo in tutta la sua potenza, anche se ovviamente (non essendo la sua pellicola) non ha un minutaggio eccessivo. Durante il film, Steppenwolf fornisce qualche informazione in più sul suo obiettivo: l’equazione dell’Anti-Vita è sulla Terra e Darkseid vuole ottenerla, trama perfetta per i sequel del film che sembra non vedremo mai, già anticipata da alcune catastrofiche visioni di Cyborg…che mostrano il tremendo potenziale di questo villain.
Ironicamente, Whedon ha sostituito ogni scena di Darkseid / Uxas nell’invasione della Terra (anch’essa più estesa nella versione di Snyder) con Steppenwolf!
Steppenwolf
Il villain principale del film finalmente ha senso: Steppenwolf di Zack Snyder ha un aspetto completamente inedito, con un look alieno ed un’armatura decisamente affascinante. Inoltre è spietato, brutale ed apparentemente inarrestabile.
Tutto questo però è secondario rispetto alle sue motivazioni: nella versione cinematografica vuole riunire le 3 scatole madre per la semplice gloria, qui invece è al servizio di un male superiore: Darkseid. Le azioni i Steppenwolf sono tutte finalizzate ad ottenere il perdono del Tiranno di Apokolips, che evidentemente ha tradito in passato.
Iris West
Finalmente vediamo qualcosa di più legato a Barry: Iris West, interpretata da Kiersey Clemons. Sebbene si tratti di un cameo, grazie a lei vediamo per la prima volta i poteri di Barry, che salva Iris dall’incidente stradale dopo un gioco di sguardi per strada. Il motivo per cui è stata tagliata questa scena? Nessuno conosce la risposta.
Martian Manhunter
Il Generale Swanwick (Harry Lennix) finalmente si mostra con il suo vero aspetto, uno dei membri della Justice League: Martian Manhunter. Una graditissima sorpresa per tutti i fan anche se in origine Snyder voleva la Lanterna John Stewart, ma l’imposizione della Warner ha portato alla presenza di J’onn.
In effetti, questa è una delle poche scene aggiunte ex novo dal regista.
Cyborg e Flash
Questi due personaggi sono quelli che hanno sofferto maggiormente i pesanti tagli imposti dalla Warner. Per quanto riguarda Cyborg (Ray Fisher), si è perso completamente tutto il legame con il padre e l’importanza del sacrificio di quest’ultimo, il bel messaggio che gli ha lasciato (dove vengono approfonditi i poteri di Cyborg ed il suo tremendo potenziale) e più in generale il suo emozionante arco narrativo, definito giustamente da Snyder come il “cuore del film”.
Per quanto riguarda invece Flash, essenzialmente il montaggio di Whedon lo rende un idiota. Un idiota con poteri.
Nel film di Snyder, per quanto rimanga comunque impacciato ed inesperto, Barry Allen è entusiasta di questa opportunità, ha un gran cuore ed è fortemente determinato a fare del bene. Anche in questo caso, viene approfondito il legame con suo padre, che culmina in un momento a dir poco emozionante per ogni fan del velocista: quando riavvolge il tempo salvando il mondo intero (una scena che inizialmente Warner voleva rimuovere).
Papà, qualunque cosa succeda voglio dirti che tuo figlio è stato uno di loro. Uno dei meglio del meglio.
Dopotutto, perché fargli salvare il mondo quando può salvare una famiglia che casualmente vive in una zona radioattiva senza mutazioni di alcun tipo? Dostoevskij, Warner.
La posta in gioco
Proprio le due sequenze di Flash di cui vi abbiamo parlato, una firmata Whedon (Dostoevskij) e una firmata Snyder (viaggio nel tempo) sottolineano la diversa posta in gioco delle due pellicole.
Nel montaggio cinematografico essenzialmente gli eroi vincono contro gli “alieni cattivi” che vogliono invadere la terra e finisce tutto lì. Nella Snyder Cut la posta in gioco è decisamente superiore, la vittoria ha un sapore agrodolce in quanto, essenzialmente, hanno soltanto rimandato la sconfitta, dando il via ad una serie di eventi (partiti con il ritorno in vita di Superman) che potrebbero determinare il destino della terra.
L’epilogo: la scena Knightmare e Lex Luthor con Deathstroke
Siamo passati da Lex Luthor che fonda la sua squadra per combattere la Justice League ed ingaggia Deathstroke allo stesso Lex che rivela l’identità di Bruce Wayne a Deathstroke per gettare le basi su The Batman…e questo è solo l’inizio!
Da dove cominciare con l’epilogo? Gli ultimi 30 minuti del film solo essenzialmente inediti: oltre a chiare anticipazioni sui due prossimi capitoli, ci ritroviamo per la seconda volta nella sequenza Knightmare, un futuro apocalittico che dopo la Snyder Cut sembra essere sempre più vicino.
Qui scopriamo altri sopravvissuti alla caduta della Terra ed assistiamo ad un monumentale dialogo tra Batman e Joker…tutte novità rispetto alla versione cinematografica, che si conclude con un bel monologo di Lois Lane.
In sintesi, per quanto la premessa della trama rimanga simile, le differenze tra le due versioni di Justice League sono abissali.
1 commento
Ottima analisi per un film che ridà dignità all’universo cinematografico DC.