Pochi giorni fa è uscito al cinema Joker: Folie à Deux, il cinecomic DC con Joaquin Phoenix nel ruolo di Arthur Fleck e Lady Gaga nei panni di Harley Quinn, che ha diviso nettamente la critica ed il pubblico registrando uno dei peggiori flop nella storia dei cinecomic.
Nel corso di un’intervista con Variety, la costumista Adrianne Phillips ha svelato che Lady Gaga ha passato molto tempo nei panni di Harley Quinn (nel film chiamata semplicemente Lee) ed è addirittura arrivata ad inventare una nuova backstory per il suo personaggio:
Lady Gaga si è calata totalmente nei panni di Harley Quinn. Credo che abbia anche detto, in una recente intervista, che è stata fonte di ispirazione per il suo nuovo album. Si è dedicata completamente al personaggio, e ha anche inventato una nuova backstory che la differenzia dai fumetti.
Se n’è uscita con questa storia sul passato di Lee, di come sia stata un’amante del teatro fin da bambina e, in particolare, dei musical. Ad Arkham le facevano indossare delle scarpette da ballo. Le abbiamo rese molto sporche per mostrare la sua vulnerabilità e femminilità.
La costumista aggiunge:
Tutte le scarpe che indossava provenivano da diversi negozi di danza di New York. In una scena indossa dei tacchi da tango o da ballo che avrebbe avuto, il che le conferisce quella spavalderia. È stato molto intelligente da parte di Lady Gaga, perché canta e balla in questo film, che faceva davvero parte di chi era da bambina.
Quando arriviamo alla fantasia in aula, e si imbratta di sangue il viso, indossa un vestito da bambola color sangue di bue scuro che abbiamo realizzato. Alla fine della sequenza, la vedi con il colletto bianco oversize che richiama forse la sua versione di clown donna. Era un vestito vintage che amavamo perché era l’antitesi del primo vestito floreale.
La costumista continua a raccontare retroscena sul film:
La prima volta che il pubblico incontra Lee è nel reparto B di Arkham. Indossa una tuta da ospedale, una maglietta bianca e quel cardigan. Cosa volevamo dire? È nel reparto B, che è di minima sicurezza.
Todd ha condiviso con noi questo incredibile documentario, Titicut Follies, su questo istituto psichiatrico criminale molto oppressivo e fatiscente. Ma è stato un pezzo di ricerca molto stimolante. Avevo anche fatto una ricerca simile per il libro La ragazza interrotta e ho adorato il mix di problemi ospedalieri e pezzi che le persone hanno dal loro armadio.
La costumista ha poi parlato di come si evolve il suo vestiario nel film:
Stefani e io abbiamo parlato molto di silhouette nelle prime prove. Mi sono orientata verso le forme di fine anni ’60, anni ’70 e Ossie Clark anni ’40, la femminilità molto accentuata. Era un contrasto con questo personaggio di fan adulatore e ossessionato e donna emotivamente immorale; stravolgendo la silhouette eccessivamente femminilizzata e tagliandola con i capelli e il trucco che le davano questo lato instabile.
Ho pensato che avesse questi vestiti da chiesa della domenica da quando era adolescente, e richiamavano più la fine degli anni ’60 e ’70 che gli anni ’80. Quegli abiti cambiano durante l’aula di tribunale. Iniziano con motivi molto floreali. La vedi con un vestito floreale celeste con calze bianche con un motivo a rombi.